da Milano, il nostro inviato
Il primo finalista è de Minaur
TSITSI ALL’ULTIMO RESPIRO – Alla fine, dopo più di due ore di gioco, sono la consistenza e la varietà di Stefanos Tsitsipas ad avere la meglio nella seconda semifinale delle Next Gen Finals sulle furiose accelerazioni di Andrey Rublev. Il n. 15 del mondo vince al tie-break (il terzo in cinque set) del set decisivo e raggiunge in finale Alex de Minaur.
INIZIO IN EQUILIBRIO – I primi due parziali erano stati decisi entrambi dai tie-break, ai quali si era arrivati senza particolari sussulti (solo una palle break per set: il greco l’aveva annullata con un servizio vincente nel primo, il russo con un passante vincente nel secondo). Il primo lo conquistava Tsitsipas sfruttando un paio di errori di troppo del suo avversario e le sue magnifiche capacità di cambiare l’inerzia dello scambio. Nel secondo invece, dopo che il set aveva visto ben quattro game vinti a zero da chi serviva, la spinta da fondo del 21enne moscovita (stupende alcune sue accelerazioni con il rovescio lungolinea) riusciva finalmente a far breccia nelle capacità difensive del tennista greco, forse un po’ troppo attendista in questa fase del match. Dopo quasi un’ora di gioco si era un set pari.
POI TUTTO CAMBIA – Tsitsipas rompeva l’equilibrio strappando il servizio al russo al secondo gioco del terzo set, con la complicità di Rublev che non sfruttava il vantaggio sul 40-15. Il n. 68 del mondo accusava il colpo, il greco invece non si voltava più in indietro: subito dopo bissava il break ed in nemmeno venti minuti vinceva il terzo set. Per le statistiche, cinquantesimo set e primo bagel del torneo. Scambi brevi e game che volavano via veloci, anche all’inizio del quarto set. Quando all’improvviso era Stefanos a giocare un game bruttissimo, sbagliando un paio di dritti che gridano ancora adesso vendetta e a consegnare il break del 2-1 a Rublev. Che ringraziava, ma non coglieva subito l’occasione e dal 30-0 si faceva breakkare al deciding point. Merito anche di Tsitispas che sfruttava sempre di più la possibilità di spingere sulla seconda di servizio del russo, questa sera veramente molto (troppo) aggredibile.
Ma i colpi di scena non erano finiti, dato che subito dopo era il n. 1 del seeding che da 40-15 perdeva il servizio. E di conseguenza anche le staffe, sfogando la sua frustrazione prima sull’asciugamano e poi – non contento – anche sulle cuffie per il coaching al cambio campo, con warning annesso e procurandosi persino un taglio al dito. Nella gestione della rabbia, indubbiamente, il giovane greco ha ampi margini di miglioramento. Rublev invece non si scomponeva e alla ripresa conquistava rapidamente il game che lo portava a giocarsi tutto al parziale decisivo.
¡¡Que no quiero coaching, coño!! pic.twitter.com/TM3lKGrg6G
— Fernando Murciego (@fermurciego) November 9, 2018
STEFANOS SI RICOMPONE – Sembrava l’occasione giusta per Tsitsipas senior per fare finalmente coaching al figlio questa settimana, ma neanche stavolta ci riusciva. Non perché il figlio non si accorgesse dei suoi richiami come nei match precedenti, ma perché Stefanos le cuffie poco prima le aveva proprio rotte. La gag aveva però il potere di rasserenare il tennista ateniese, che partiva bene nel quinto set. Tanto che quando con un paio di erroracci a rete di Rublev si portava sul 2-0, molti erano convinti si fosse ai titoli di coda. Invece il match aveva ancora qualche emozione da proporre. Le prime pochissimo dopo, quando il greco prima annullava con un ace una palla break, ma subito dopo con un doppio fallo consegnava il controbreak al suo avversario.
E poi ancora nel sesto gioco, quando Rublev annullava un match point con una seconda a 196 km/h, molto probabilmente perché non aveva sentito il warning per aver superato i 25 secondi ed era convinto di giocare la prima (almeno a giudicare dai gesti del suo team verso l’arbitro, ma anche dal fatto che stasera le sue seconde hanno sempre viaggiato a velocità di molto inferiori). Poche emozioni invece nel tie-break finale, che ricalcava sostanzialmente quello del primo set ed era un monologo di Tsitsipas, che chiudeva 7-2 e raggiungeva così in finale Alex de Minaur dopo 2 ore e 8 minuti di gioco. Domani sera dovrà però fare attenzione, perché i passaggi a vuoto accusati questa sera potrebbero rivelarsi fatali contro l’australiano.
Risultati semifinali:
[2] A. de Minaur b [7] J. Munar 3-4(5) 4-1 4-1 3-4(4) 4-2
[1] S. Tsitsipas b. [5] A. Rublev 4-3(3) 3-4(5) 4-0 2-4 4-3(2)
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Cosa è successo nel day 1 (sessione diurna – sessione serale)
Cosa è successo nel day 2 (sessione diurna – sessione serale)
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