Zverev dura poco più di Shanghai, Djokovic domina ancora
[5] M. Cilic b. [8] J. Isner 6-7(2) 6-3 6-4 (da Londra, il nostro inviato)
Il Day 4 delle ATP Finals si conclude con la sfida tra John Isner e Marin Cilic, sconfitti rispettivamente da Djokovic e Zverev lunedì. Per i due “lunghi” (insieme a Zverev) del gruppo Kuerten, siamo quasi al dentro o fuori, la posta in palio è alta, i precedenti vedono il croato avanti 7-3 sullo statunitense.
I primi due game sono equilibrati, con Isner che annulla palla break in avvio con un ace, e Cilic che tiene ai vantaggi per l’1-1. Dopodichè, passata la fase di riscaldamento dei cannoni, come era prevedibile si scatena la sparatoria. Solo le briciole per chi è alla risposta, game brevissimi, gioco a dir poco scarno fino al 5-4 per John. Arriva il momento di crisi per il croato, che scende con le percentuali, commette un paio di errori, e si trova a fronteggiare due palle break consecutive, che sono anche set point. Bravo Marin a rimediare, spingendo bene in attacco col dritto e chiudendo al volo. Ne arriva un terzo, cancellato anch’esso, e siamo 5-5, poco dopo è l’ora del tie-break, prevedibile e alla fine giusto. Isner però dei tie break è un maestro, ancora più esperto di Cilic, e lo si vede bene dal modo più deciso con cui affronta la situazione. Senza sbavature alla battuta John aggredisce e accelera col dritto, sale 6-2, e chiude subito, concretizzando così il quarto set-point in totale. Vantaggio meritato per lui, Marin è sembrato poco convinto nei momenti finali del parziale. Il saldo è di 11 vincenti e soli 5 errori per il croato, a fronte dei 18 vincenti e 17 errori dell’avversario, ma affrontando un battitore come John anche queste statistiche perdono molto di significato. Fondamentalmente, queste partite le vince chi la legnata la piazza nei momenti giusti, e finora è stato Isner a farlo quando contava.
Il pubblico si adegua bene alla tipologia di partita che stiamo vedendo, partono spesso gli “oooh” di stupore quando le legnate al servizio dei due, soprattutto Isner, superano le velocità di una macchina da corsa, l’atmosfera è bella come sempre nella O2 Arena. Per quanto essenziale sia il gioco, non mancano anche punti spettacolari e belle soluzioni vincenti, certamente di tennis tattico e ragionato nemmeno l’ombra, ma va bene così, visto chi c’è in campo. Il secondo set parte come il primo, solo un game di servizio di Isner (sullo 0-1) si risolve ai vantaggi, poi riprende la gara di tiro al piattello. Vediamo qualche scambio oltre i 4-5 colpi solo sul servizio del croato, che comunque in manovra ha qualche margine di vantaggio, e la situazione così si compensa. Giustamente, Marin cerca una reazione, e grazie a due belle risposte d’incontro nel quinto game si conquista due palle break, ma viene immediatamente frustrato dalle bombe di battuta dell’avversario, che le annulla entrambe, e sono tre in totale. Pochi rimpianti qui per Cilic, non poteva fare molto, siamo 3-3. Due game dopo, Marin ci riprova, impatta alla grande le ribattute, e va 0-40, la pressione su Isner è al massimo. Bravissimo John con dritto e poi servizio sulle prime due palle break, poi, alla sesta occasione in totale, il suo gravissimo doppio fallo decreta il primo break della partita, e il 5-3 per il croato. Che non si fa pregare, tiene a zero la battuta, e in un amen è 6-3 per lui, si va al terzo set per la prima volta in questa edizione delle ATP Finals.
Isner accusa comprensibilmente il colpo, e il primo game del parziale decisivo si trasforma in una lotta con botte vincenti alternate a errori grossolani che dura ben 14 punti, in cui spreca 4 vantaggi, annulla 2 palle break, e cede ancora la battuta alla terza occasione. Sono 4 game di fila per Cilic, e due break, considerato quanto visto finora potrebbe già essere un allungo determinante. Ma incredibilmente, il croato cala di tensione, John reagisce a sua volta rispondendo aggressivo, e arriva il controbreak immediato. E non è finita qui: nel game successivo, ancora bravo a contenere e attaccare Marin, e a 15 strappa la battuta allo statunitense per la terza volta consecutiva, con una gran volée bassa di rovescio. Non ricordo, a mia memoria, quante volte sia successo che Isner cedesse il servizio tre volte di fila, ma non devono essere state tante in carriera. Cilic stavolta fa attenzione, e sale 3-1, adesso ha la partita in mano ma deve stare attento alle percentuali, la prima di servizio gli va in campo solo il 33% delle volte in questo parziale. Dopo gli sconquassi di inizio set, il gioco riprende a scorrere più regolare, e si arriva senza sussulti particolari al 5-4 per Marin. Alla battuta per chiudere, Cilic non trema, e fa sua la partita. Si giocherà le sue possibilità di qualificazione contro Djokovic nell’ultima giornata. Novak, con questo risultato, è matematicamente in semifinale al Masters per l’ottava volta in carriera. Isner ha poche chance, dovrà battere Zverev e sperare in una combinazione favorevole di risultati.
Risultati Gruppo Kuerten:
[1] N. Djokovic b. [3] A. Zverev 6-4 6-1
[5] M. Cilic b. [8] J. Isner 6-7(2) 6-3 6-4
La classifica dei gironi e il calendario
La guida alle Finals: sorteggio, calendario, precedenti, montepremi e punti, TV
La classifica aggiornata
Cosa è successo nel day 1 (Gruppo Hewitt)
- Nishikori batte un Federer irriconoscibile
- Anderson di ferro, esordio vittorioso con Thiem e primato
Cosa è successo nel day 2 (Gruppo Kuerten)
Cosa è successo nel day 3 (Gruppo Hewitt)