La giunta nazionale del CONI, riunitasi per la prima volta a Reggio Calabria, ha approvato ieri la distribuzione dei contributi per il 2019 alle federazioni per l’attività sportiva. Nulla cambia rispetto al 2018, scelta prudente dettata (con voto unanime) da una valutazione di opportunità. Alla luce della legge di Bilancio in discussione, potrebbe essere infatti l’ultima distribuzione di fondi gestita direttamente dal comitato olimpico. L’articolo 48 della manovra prevede infatti che l’erogazione dei contributi spetti alla nuova società “Sport e Salute Spa” (il cui nome potrebbe cambiare in “Sport e Benessere”), che andrebbe a prendere il posto dell’attuale CONI Servizi rispondendo a vertici di nomina governativa. La polemica tra Giovanni Malagò e il Governo si è accesa proprio da questa miccia.
I NUMERI – Con la battaglia sugli sviluppi futuri in pieno svolgimento, va intanto preso atto del presente. La distribuzione dei quasi 146 milioni di euro annuali non è cambiata di un centesimo rispetto al 2018. Non è stato applicato nemmeno il ventilato nuovo taglio alla FIGC, che continua a comandare la graduatoria con i suoi 30 milioni (fino al 2017 ne incassava 33, dodici mesi fa c’è stato un primo taglio). Ogni valutazione su possibili modifiche dei criteri distributivi è stata congelata, per evitare di inasprire il clima in quelli che potrebbero essere gli ultimi giorni di competenza del CONI sulla materia. La FIT si conferma al nono posto, davanti al basket, garantendosi ancora 4,3 milioni che vanno a concorrere – pur in maniera non determinante – a un bilancio che negli ultimi anni regala ampi sorrisi.
CONTRIBUTI CONI 2019 (prime dieci posizioni)
CALCIO 30.422.068
NUOTO 6.912.521
ATLETICA 6.445.124
SPORT INVERNALI 5.679.839
CICLISMO 5.461.240
SCHERMA 5.100.021
PALLAVOLO 4.973.761
JUDO/LOTTA/KARATE 4.851.160
TENNIS 4.293.343
BASKET 4.194.784
TOTALE: 145.885.451 (contributi per l’attività sportiva)
I TRE PUNTI DELLA RIFORMA – La manovra, quella bocciata dall’Europa, prevede tre novità sostanziali nel capitolo dedicato allo sport. Punti sui quali è in corso la trattativa tra Governo e CONI, con picchi di tensione e messaggi di pace che si susseguono giorno dopo giorno.
- La legge stabilisce che il finanziamento allo sport sia pari al 32 per cento delle entrate fiscali provenienti dal settore, senza poter scendere però sotto i 410 milioni complessivi (oggi sono 416).
- Sul totale dei 410 milioni, solo 40 rimarranno nella diretta disponibilità del CONI, che avrà responsabilità sulla sola preparazione olimpica. La nuova società (“Sport e Benessere”, o simili) gestirà il rimanente budget di 370 milioni. A differenza dell’attuale CONI Servizi, che andrebbe in pensione, i vertici della nuova società sarebbero di nomina governativa. C’è l’ipotesi che il CONI possa designare uno dei membri del CDA.
- L’ammontare dei contributi alle federazioni dovrebbe essere leggermente superiore a quello attuale, con un totale garantito di 260 milioni onnicomprensivo di contributi per l’attività sportiva e costi del personale. L’erogazione e la regolamentazione però non spetterebbe più al CONI, ma alla nuova società per azioni. Quindi a un’emanazione della politica.