Jo-Wilfried Tsonga cerca di rimettere in piedi la sua carriera. Caduto questo febbraio a Montpellier, metaforicamente e purtroppo per lui anche letteralmente, è stato costretto a subire un’operazione chirurgica al ginocchio dalla quale ha scelto di rientrare con molta cautela, concedendosi ben sette mesi di stop fino al rientro in campo di Metz. “Sento ancora quella fiamma“, aveva detto in un’intervista molto accorata che ha fatto da corollario al suo ritorno. I primissimi passi però non sono stati esaltanti. Compresa la sconfitta di Metz al primo turno contro Gojowczyk, Tsonga ha disputato appena sei partite dopo l’infortunio perdendone cinque, l’ultima delle quali a Lille nella finale dell’ultima Coppa Davis.
Per invertire questa tendenza che l’ha visto crollare fino alla posizione 259 del ranking ATP, il 33enne di Le Mans arricchirà il suo team di un’unità dalla prossima stagione. La federazione tennistica spagnola permetterà al capitano Sergi Bruguera di affiancarsi a Thierry Ascione, allenatore di Tsonga da cinque anni. Il bi-campione del Roland Garros tornerà a lavorare con un tennista francese dopo aver concluso il rapporto con Gasquet dodici mesi fa.
Una scelta particolare tanto da parte del francese quanto di chi si impegna a seguirne il percorso di ritorno verso le posizioni di vertice. Tsonga è sempre stato un giocatore piuttosto offensivo, più a suo agio sulle superfici rapide, laddove Bruguera ha costruito la sua carriera su colpi molto arrotati conformati su misura per la terra battuta. In questo senso, soprattutto alla luce dell’età non più tenera di Jo, viene da domandarsi quale apporto si aspetti da Bruguera. L’ex tennista spagnolo ha accettato il ruolo di selezionatore della squadra spagnola maschile circa un anno fa, e la sua scelta di affiancarvi un incarico da coach va in controtendenza rispetto alla scelta di Ferrero, che proprio lo scorso anno si era chiamato fuori dalla rosa dei candidati per sostituire Conchita Martinez – sollevata bruscamente dal doppio incarico maschile e femminile – con l’obiettivo di concentrarsi su Sascha Zverev. Salvo poi essere silurato dal tedesco appena dopo l’Australian Open 2018, finendo per trovarsi senza capra né cavoli.