Torino insiste. Sa di non essere in pole position soprattutto per ragioni economiche, ma spende ogni energia diplomatica e organizzativa nel tentativo di portarsi a casa le ATP Finals. Sempre che non si decida di farle rimanere a Londra anche nel quinquennio che partirà nel 2021, per la gioia dei tanti che alla O2 Arena si trovano più che bene.
La candidatura italiana è stata ufficialmente presentata proprio in occasione del recente Masters londinese, ma l’agenda dei lavori impone ritmi serrati: l’11 dicembre i vertici ATP saranno nel capoluogo piemontese per il sopralluogo sulle infrastrutture, con il comitato d’accoglienza che si sta già prodigando per convincerli della bontà dell’offerta. L’obiettivo immediato è essere inseriti nella short list di tre candidate che verrà annunciata a fine anno (la riconferma di Londra, l’Asia e le mete arabe rappresentano le insidie maggiori), per poi giocarsela in seconda battuta.
Oltre al Comune – la sindaca Appendino ci ha già messo la faccia, forse motivata dal superare il trauma del sorpasso olimpico di Milano e Cortina -, intende scendere in campo anche la Regione. Negli ultimi due giorni ci sono stati un paio di incontri strategici, come raccontato da La Stampa e Stefano Semeraro nelle pagine cittadine. Il governatore Chiamparino ha ricevuto gli emissari di CONI e FIT. Ha espresso soddisfazione Diego Nepi Molineris, responsabile Marketing e Sviluppo del comitato olimpico: “Come ha compreso il presidente Chiamparino, le ATP Finals sarebbero per il Piemonte non solo un torneo di tennis ma un biglietto da visita lungo cinque anni per rilanciarsi a livello internazionale facendo impresa oltre che sport. L’esempio è un po’ quello che è riuscito alla Juventus, che si sta imponendo come marchio a livello mondiale“, le parole del dirigente di Palazzo H. “La sindaca Appendino ha creato un team molto efficiente – ha concluso speranzoso Nepi Molineris -, la carta che si deve giocare questa candidatura è quella della coralità e del contesto. Il governo, attraverso i due sottosegretari Giorgetti e Valente, ci sta appoggiando molto (e anche qui ci sarebbe da riflettere, considerando la trattativa in corso sulla legge di Bilancio, ndr). Questo può diventare davvero un progetto-pilota per dimostrare che anche in Italia si possono superare le divergenze politiche e puntare uniti ad un traguardo”.
In effetti nel giro di 48 ore la palla è passata con profitto dalla Regione al Comune, in una riunione che ha visto seduti allo stesso tavolo la prima cittadina con gli assessori interessati, insieme a CONI e FIT. L’obiettivo è creare un’attrattiva più ampia rispetto alla sola location dell’evento, individuata chiaramente nel PalaAlpitour. Dovrebbe essere coinvolto l’intero Parco Olimpico, con il Circolo Stampa Sporting – che nel 1961 ha ospitato gli Internazionali d’Italia – destinato a club house. Sempre sulle colonne del quotidiano torinese, è il manager federale Sergio Palmieri a ribadire la strategia delle larghe intese: “Vorremmo che Ross Hutchins e gli altri dirigenti ATP arrivassero a Torino un giorno prima del previsto, il 10 dicembre, per mostrare loro una città che non conoscono ma che è straordinariamente ricca di storia e di cultura“. Il pacchetto di benvenuto andrà completato illustrando il meglio che l’Italia e il Piemonte possono offrire a livello di logistica, organizzazione, tecnologia e accoglienza.