Gli ultimi due mesi dell’anno solare corrispondono tradizionalmente ai mesi di “mercato” tennistico: c’è chi cambia sponsor (Fognini), chi lo conferma (Pliskova) chi conferma presenze nei tornei di esibizione inizio anno (Del Potro, e fa notizia perché sarà il ritorno post-infortunio), e chi in quelli di fine anno (Haase), e chi cambia allenatore (Stosur e Danilovic). Quest’anno il cambio-coach pare essere particolarmente in voga oltralpe: dopo l’annuncio di Tsonga, che ad onor del vero ha fatto un’aggiunta più che un vero e proprio cambio, si susseguono quelli di Gael Monfils e di Corentin Moutet.
Monfils, che l’anno prossimo va per i 33 e di cartucce da sparare ne ha sempre meno, sarà seguito da Liam Smith. 39enne di origine inglese, parte dell’accademia 6th Sense di Justine Henin e allenatore capo di Tennis Australia dal 2011 con focus particolare sullo sviluppo della NextGen australiana, ha allenato Matthew Ebden e Radu Albot conducendo quest’ultimo tra i primi 100; ha seguito anche Richard Berankins tra gli junior, favorendone l’ascesa al numero 1. Monfils ha dichiarato a L’Equipe di aver conosciuto Smith nel 2016 e di averci lavorato insieme a Miami. Smith, secondo il racconto del transalpino, è uno che studia: appassionato di statistiche e di video, dovrà aiutare Monfils ad essere più aggressivo. Il piano del francese per il crepuscolo di carriera è di puntare sull’esplosività di servizio e dritto. Monfils, che ha chiuso la stagione tra i primi 30 per la nona volta in carriera, inizierà l’anno ad Auckland.
IL NUOVO CHE AVANZA – Corentin Moutet invece, che di anni ne ha 19 e le cartucce ha appena iniziato a spararle, si farà seguire da Emmanuel Planque, storico allenatore di Lucas Pouille, che sotto la sua guida ha toccato la top 10. Moutet ha vinto il Challenger di Istanbul a settembre, toccando il best ranking al numero 105, ed è una delle scommesse francesi per il post Gasquet-Tsonga-Monfils. Il teenager francese è stato semifinalista agli Australian Open e a Wimbledon junior, e ha raggiunto quest’anno i quarti di finale nell’ATP 250 di Quito. Moutet in campo si lamenta spesso, e oscilla tra periodi di scarsissima fiducia ad altri di pura ispirazione. L’arduo compito di Planque sarà di gestire il passaggio dall’adolescenza alla maturità, e dai circuiti minori a quello maggiore, trasferendogli quella calma che ha permesso a Pouille di raggiungere il suo picco.