A fine stagione, i cambi di allenatore sono classici come i saldi. Gli ultimi in ordine cronologico a rinnovare i capi del team tecnico erano stati Gael Monfils e Corentin Moutet. A loro, si aggiungono adesso gli spagnoli Fernando Verdasco e Guillermo Garcia-Lopez che, nonostante qualche curioso punto in comune, compiono scelte completamente diverse.
NANDO – In top 100 senza soluzione di continuità dal marzo del 2004, Verdasco ha deciso di affidarsi a Joaquín “Quino” Muñoz, che sarà coadiuvato da Diego Dinomo e dal preparatore atletico Chema Castillo. Per Muñoz, si tratta della prima esperienza come coach e solo poche settimane fa, a 43 anni, ha annunciato il ritiro ufficiale dalle competizioni, dopo aver raggiunto il n. 157 ATP e battuto un ancora sconosciuto Gustavo Kuerten. Il 2018 è stato un anno sostanzialmente positivo per il madrileno classe 1983 che chiude come numero 28 del mondo guadagnando sette posizioni rispetto a dodici mesi fa; è però mancata la vittoria di un torneo (l’ultimo dei suoi sette titoli conquistato a Bucarest nel 2016) e si è dovuto accontentare della finale persa da Diego Schwartzman sulla terra di Rio, dopo essersi preso la soddisfazione di infliggere un sonoro 6-0 6-4 a Dominic Thiem. Nando è il quarto giocatore più “vecchio” fra i top 100 e la sua diciannovesima stagione da pro sarà allietata dall’arrivo del primo figlio alla fine aprile.
GUILLE – È un ritorno alle origini per Garcia-Lopez; il monomane di Albacete ritrova infatti il concittadino Juan Manuel Esparcia che lo aveva seguito dal 2007 al 2011, portandolo dal numero 97 ATP a quel 23° posto che è rimasto il suo best ranking. Professionista dal 2002, sotto la guida di Esparcia ha messo a segno la prima vittoria in un torneo del circuito maggiore a Kitzbuhel nel 2009, seguita l’anno successivo dal trionfo a Bangkok. Garcia-Lopez è nato qualche mese prima di Verdasco e in passato è stato allenato dal sopraccitato Diego Dinomo; proprio come Nando, poi, Guillermo ha vinto a Bucarest l’ultimo titolo, nel 2015, il quinto in carriera. L’annata di “Guille” si è chiusa con un bilancio negativo in termine di vittorie-sconfitte (16-23) che gli è costato la perdita di 36 posizioni e l’uscita dai primi 100 nonostante i quattro quarti di finale raggiunti, tutti in tornei ATP 250, tra cui l’erboso Antalya. Juanma Esparcia, oltre a vantare un più che rispettabile curriculum da coach con varie certificazioni internazionali tra cui quella di Master Professional della PCTA, cura l’immagine di diversi tennisti e calciatori di élite attraverso la propria società di management.