Garbine Muguruza le sta provando tutte, almeno così pare, per rimettere sui giusti binari una fase della propria carriera decisamente deragliata nella stagione appena conclusa. Iniziato l’anno alla seconda posizione del ranking ad appena cinquanta punti dal trono occupato da Simona Halep, la tennista nata a Caracas ha chiuso addirittura alla diciotto WTA, avendo collezionato un solo titolo (a Monterrey, in febbraio, rimontando un set e un break di svantaggio a Timea Babos) insufficiente a emendare le due misere vittorie ottenute ai danni di Caroline Garcia, unica top ten battuta nella mala annata e soprattutto le sei sconfitte patite per mano di colleghe collocate fuori dalle prime cinquanta della classifica.
Decisa a non lasciare nulla di intentato, Muguruza ha optato per un viaggetto nel ponente ligure, dove prospera la celebre accademia di Riccardo Piatti. Attualmente impegnato a lanciare la carriera di Borna Coric, il sessantenne coach italiano ha ospitato per una settimana Garbine e il suo staff, Sam Sumyk compreso. I termini della collaborazione, con ogni probabilità occasionale, non sono al momento noti, ma l’iniziativa ha le sembianze del buon auspicio in vista di una stagione che dovrà restituire la giocatrice al livello che in molti si attendono da lei.
Prima di prendere parte all’Australian Open, l’ex numero uno al mondo giocherà il torneo di Sydney e, alla fine del mese in corso, l’esibizione a scopo benefico di Honolulu insieme a Eugenie Bouchard, Cici Bellis e Kayla Day.