Come ogni anno, sprezzante del pericolo, il Mago Ubaldo si ripresenta con la sua palla di vetro e si sbilancia con le sue coraggiose profezie per l’anno che viene. Se qualcuno intende prendere sul serio una qualunque delle righe che scrivo qui di seguito, per favore passi a leggere altro articolo. Il primo a non prendere sul serio Mago Ubaldo… sono infatti io!
Ma prima di prevedere il 2019 mi sembra opportuno riprendere quanto profetizzato nel 2018 (visto che il Mago ne ha azzeccate parecchie) e commentando fatti avvenuti e non. Per onestà intellettuale devo anche ricordare il mio anno peggiore però: il 2017. Eh, sì, il Mago Ubaldo non potrà mai ciccarne tante quante alla vigilia del 2017, quando aveva decretato il De Profundis per Roger Federer e Rafa Nadal che finirono per dividersi equamente i 4 Slam! Mai smentita ai suoi vaticini fu più clamorosa e mai potrà esserlo in futuro. Ma venni assolto perché, essendo stato in compagnia della stragrande maggioranza dei lettori, il fatto non costituì reato.
Una certa tendenza a… “seppellire” i grandi campioni prima del tempo, il Mago Ubaldo l’ha mostrata nuovamente nelle profezie di un anno fa, perché mentre aveva ritenuto che Nadal e Federer sarebbero stati ancora in grande spolvero nel 2018 – e lì ci ha preso, i primi due Slam li hanno vinti loro – non aveva assolutamente previsto che Novak Djokovic potesse risalire a n.1. Se tutta la prima metà anno pareva avergli dato ragione, Nole era sceso a n.22 a pareva deciso perfino a mollare la stagione sull’erba – dopo il k.o. con Cecchinato nei quarti al Roland Garros – il secondo semestre invece DjokerNole ha preso in contropiede tutti quanti, compreso lui stesso a quanto ha confessato, tranne che i “noliani” più sfegatati.
Io gli avevo pronosticato nella migliore delle ipotesi il n.3. Mi cospargo, ancora una volta, il capo di cenere. Che mi tolgo rapidamente, però, rileggendo la mia profezia n.2 di un anno fa. Copio e incollo:
“2)Murray proverà a ripresentarsi con un’anca nuova di zecca a Wimbledon ma sui lawns dell’All England Club sarà un flop. Se ne riparlerà, semmai, all’US Open”.
A questo punto il Mago Ubaldo vorrebbe udire il crepitio dei vostri applausi.
Azzeccata solo in parte invece la profezia successiva. Era stata: “Diversamente da Murray invece Serena Williams sarà di nuovo top competitor a Wimbledon e lì, a pochi mesi dal 37mo compleanno, pareggerà il conto degli Slam con Margaret Court: 24 anche per lei. 24 che peseranno, come lei, di più, perché l’australiana ne vinse 11 a casa sua, quando molte delle più forti o erano pigre, o avevano paura di volare e non erano sufficientemente motivate. A quei tempi arrivare in Australia era quasi un’avventura da compiere in nave…”
Beh, signori… della Corte, chiedo la piena indulgenza. Serena è arrivata in finale a Wimbledon ed è arrivata in finale anche all’US Open: ok, ha perso da Kerber e da Osaka, ma chi voi aveva espresso un pronostico prima di quelle finali, non era dello stesso parere del Mago Ubaldo?
Ancora applausi per la successiva profezia indovinata: ”Per colpa di…Nadal, nel 2018 verrà messa in funzione quasi ovunque l’orologio. Ma quando lo farà scattare l’arbitro? Mi auguro con un minimo di discrezionalità, perché uno scambio sulla terra battuta di 50 colpi, o anche un breakpoint e un matchpoint ovunque, meritano un minimo di …comprensione. Mai trattare, diceva il grande giurista Calamandrei, due situazioni disuguali con lo stesso metro”.
Continui ad auto-lodarmi, pur conscio che chi si loda si imbroda – ma come erano belli i proverbi di una volta! I ragazzi di oggi, i miei figli, manco li conoscono più. Ma la meravigliosa bellezza di un “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” chi mai se la godrà più?- e ricopio anche parte di quest’altra profezia di 12 mesi fa: “Anche se Serena vincerà Wimbledon sarà distratta dalla maternità e non riuscirà a tornare n.1 del mondo, perché per farlo ci vuole anche una continuità che non avrà, per scelta e per forza. Eppure la situazione sembrerebbe ideale, perché mai come quest’anno la situazione del tennis femminile sembra aperta a tutte le possibilità. Se una che se ne intende, Chris Evert, ha dichiarato alla vigilia dell’Australian Open che potevano vincerlo in 20…”.
Davvero un anno fa il Mago Ubaldo doveva essere in forma stupenda se ha detto, fra qualche comprensibile inciampo che ovviamente oggi vi nascondo, anche che ‘Venus Williams continuerà imperterrita a giocare anche dopo aver compiuto i 38. E chi la ferma più?. E anche: “Chi sarà n.1 del mondo a fine anno? Vorrei sbilanciarmi su Roger Federer, ma poiché non giocherà sulla terra rossa nemmeno quest’anno, ciò vorrebbe preludere a un’annata deludente di Rafa Nadal sulla terra rossa. Ipotizzabile? Mica tanto”. E ancora: “Miglior candidato alternativo al ruolo di n.1 a fine anno? Direi Sascha Zverev. È da anni che tutti gli pronosticano un avvenire da n.1, non vorrete mica che il Mago Ubaldo si faccia prendere in contropiede? È evidente che per fare un salto in alto nel ranking, magari addirittura a n.1, Zverev dovrà migliorare il suo rendimento negli Slam. Non potrà essere peggiore che nel 2017, quando mi pare abbia superato il terzo turno solo a Wimbledon (ehi il mago Ubaldo sul passato va a memoria eh, lui predice il futuro, del passato non si cura, ndU). Insomma, mentre per Federer (senza terra rossa) e per Nadal (con tutta la terra rossa, ma anche con un US open difficilmente ripetibile…non ci si trova mica tuti gli anni un Anderson in finale!) fare gli stessi punti del 2017 sarà molto dura, per Zverev invece farne di più dovrebbe essere proprio semplice. Gli basterà vincere qualche match in più sulla distanza dei cinque set…”
Bene, qui torno a oggi per dire: Zverev non ce l’ha fatta a diventare n.1 ma insomma ha vinto un tris di match tre su cinque al Roland Garros, ha vinto le finali ATP e un Masters 1000, è n.4. Mica il Mago si è sbagliato di molto (la redazione pensa di sì, ma guai a contraddire il Mago Ubaldo!).
Scrivevo poi anche: “Lo so che tutti vorrebbero sapere cosa vedo nella palla di vetro a proposito di Federer. Vabbè, uno Slam almeno…glielo faccio vincere. Australian Open o Wimbledon? Mmm, in genere avrei sempre detto Wimbledon per la nona volta (anche se dal 2012 non ne aveva più vinti) però la sfera magica è più chiara quando mancano pochi giorni a un evento che quando ne mancano sei mesi e tante cose possono succedere. Quindi per…”garantirgliene” uno come da previsione dico Australian Open bis (consecutivo eh…non fate i furbi a contarmi gli AUS Open vinti da Roger eh). Comunque a fine 2018 Roger annuncerà di essere pronto a giocare anche nel 2019”.
State ancora applaudendo?
Beh non fermatevi qui. Rileggo ancora: “Un vincitore inedito di Slam? Mmm vedo più probabile Simona Halep, anche se è capace – come quasi tutte le donne (tipico commento da Mago Macho Ubaldo) – di battersi troppe volte da sola per vincere sette partite di fila. Però su 4 Slam, o diciamo tre togliendole Wimbledon, in almeno uno prima o poi ce la farà”.
Un anno fa il Mago disse anche: “Se per gli uomini l’attenzione è sempre incentrata sul cannibale Federer (per ora di pasta… ma da qualche parte si deve pur cominciare. Non è poi detto che non si divori nel prossimo video anche Master Oldani che ha un’aria quasi più presuntuosetta di lui; se lo farà in video, con o senza foglietta finale di menta, magari anche di basilico giusto per fargli un dispetto…il video raggiungerebbe 184 milioni di visualizzazioni, senza contare siti e TV, che quelli sono dati difficili da recuperare per la Barilla e perfino per il Mago… che ha appena fatto il più lungo inciso della storia fra parentesi) per il parallelo pianeta donna Maria Sharapova oggi è n.60 del mondo solo per certe stupide classifiche. Per l’unica che conta, quella della popoloarità e l’appeal, resta n.1. Anche per gli australiani che, dimenticando (?) che per l’appunto era stata trovata “positiva” al Meldonium proprio durante l’Australian Open, l’hanno richiesta per il sorteggio, accanto a Federer. Qualunque risultato faccia lei e facciano tutte le altre, resterà n.1. Sorry per chi non l’ama”.
Beh, in questo caso, pensavo che Masha avrebbe fatto meglio. Da n.60 è risalita soltanto a n.29: mi ha un po’ deluso. In un eccesso di… malcelata passione non avevo escluso una rentrée fra le top-ten.
Ma ha avuto problemi fisici. Da buon mago avrei dovuto per la verità prevedere che una ragazza di 31 anni, alta un metro e 88, con tutti problemi che ha avuto e le distrazioni che ancora ha, avrebbe avuto inevitabili problemi. Il traguardo dei quarti di finale del Roland Garros mi aveva fatto ben sperare, anche se lì la Muguruza le aveva nascosto la palla giocando proprio quel tipo di tennis che una volta era proprio quello di Maria. Avevo profetizzato per Maria: “Ok, non mi sono ancora sbilanciato … se vincerà uno Slam, dopo i 30 anni. Temo non raggiungerà neppure una finale. Ma almeno una semifinale sì, anche due, suvvia. Non intoniamo “de profundis” prima del tempo, salvo che faccia indigestione di quello pessime Sugarpova. Escludo, però, che chiederà di nuovo al mio omonimo Ubaldo di accompagnarla in giro per Roma. È sposato, Maria, non è single. Ahilui. (Mi dicono che pagherebbe di sua tasca – non che lei abbia gran bisogno di chi la finanzi – per portarla in giro a Trastevere sulla sua Vespa 90 celestina modello 1966 tipo Gregory Peck con Audrey Hepburn per un remake di Vacanze Romane… 2018)”.
Sull’enfasi posta sui NextGen avevo detto che mi aveva stufato e predetto che “Il torneo “giovanile” di Milano, appunto il NextGen, non ridesterà lo stesso interesse della sua prima edizione, perché la curiosità sulle innovazioni regolamentari si sarà attenuata, le novità tecniche rappresentate dagli Shapovalov, Rublev, Chung, Medvedev, non saranno più tali. Se diventassero star come Zverev giocherebbero a Londra le ATP World Finals, se non lo diventassero sarebbero – quelli ancora in età – dei deja vu”.
Beh c’è stata una flessione di spettatori – 3.500 spettatori in meno se non ricordo male – ma ad essere obiettivi il livello di gioco del torneo è stato forse migliore di quello riscontrato alle finali ATP di Londra. E il fatto che tre delle quattro sconfitte patite da Djokovic nel secondo semestre siano tutte arrivate da Next-Gen, è il segnale che un certo ricambio sta effettivamente avvenendo. Così come l’avvento di un bel numero di under 23 (ben tredici) fra i top 50.
Chiedo ancora applausi per le ultime indovinate profezie d’inizio 2018 che autocito: “Camila Giorgi sarà l’unica tennista italiana fra le top-100 lungo tutto il 2018. Anche senza più “pecetta” di Supertennis sugli elegantissimi abitini disegnati da mamma Giorgi (che aspettano Nike e Adidas a ingaggiarla?), Camila aiuterà Supertennis a registrare le audiences mascoline più interessanti (e interessate). Fabio Fognini resterà n.1 d’Italia per tutto il 2018 e tornerà fra i primi 20 del mondo, senza però raggiungere il suo best ranking”.
Lo ha solo eguagliato…
Non ce l’ha prevedibilmente fatta Flavia Pennetta a compiere l’impresa che le avevo assegnato: “La saggia Flavia Pennetta cercherà invano di indurre a miti consigli il suo sposo, che invece imperterrito continuerà la sua assurda battaglia personale con il direttore di Ubitennis e tutti gli innocenti collaboratori del sito che – in mezzo alla conclamata crisi della stampa – continua (faticosamente) a seguire il tennis presenziandolo in loco per una trentina di tornei l’anno e costituendo un discreto punto di riferimento per tutti i media italiani che il tennis non lo seguono più, o lo seguono poco. Fornendo a tutti informazione gratuita in più lingue. Del resto Fognini non è solo. Anche la FIT stenta a riconoscere – eufemismo! – il contributo che Ubitennis dà alla promozione del suo sport. Che sia perché troppo indipendente? Non vedremo una sola tennista azzurra oltre la Giorgi nel tabellone principale degli Slam. Un fallimento annunciato da tempo. Ma negato da chi non ha né l’interesse né l’onestà intellettuale per ammetterlo”.
Altre facili profezie indovinate: “Nonostante ripetute sollecitazioni, ATP, WTA e ITF continueranno a restare corpi separati. Sebbene tutti i più grandi esperti di marketing sostengano che la “vendibilità” del prodotto tennis crescerebbe esponenzialmente se tutto fosse riunito in un unico organismo. Utopia… La finale di Coppa Davis continuerà, purtroppo, a interessare ed eccitare solo le Nazioni che la disputano. Peggiore ancora l’audience internazionale della finale di Fed Cup. Sono tanti a ricordare chi ha giocato le ultime cinque finali di Fed Cup? È già tanto se qualcuno (dei non super-super-super appassionati) ricorda le ultime cinque finali di Coppa Davis. Se l’Italia potrà presentarsi con la migliore formazione in Giappone, orfano di Kei Nishikori che preferisce riprendere l’attività in qualche challenger americano, passerà ai quarti di finale, garantendosi la permanenza nel World Group di Coppa Davis anche per il 2019. Massimo risultato ottenibile a questi chiari di luna. Berrettini diventerà il n.2 italiano alle spalle di Fognini. Se diventerà il futuro n.1 ve lo …profetizzerò a fine 2018”.
Ecco, non avevo previsto gli exploit di Cecchinato. La semifinale al Roland Garros, prima semifinale Slam italiana dopo 40 anni. Beh, per quella previsione ci voleva un mago internazionale. Mago Ubaldo è un mago un po’ più casereccio. Accontentavi.
Essendomi così dilungato a ripercorrere il 2018, vi do appuntamento a breve per le profezie del 2019: 1) Zverev diventerà…