La pioggia caduta nei giorni scorsi ha costretto gli organizzatori del WTA International di Shenzhen a condensare in un unico giorno sia le semifinali che la finale, e i primi due match di giornata hanno un po’ risentito di questa inevitabile scelta. Sul campo centrale infatti è durata appena un’ora la sfida tra la testa di serie n. 1 Aryna Sabalenka e la numero 70 del mondo Yafan Wang. La cinese, dal fisico troppo leggero e dal gioco troppo poco incisivo, è sempre stata in balia della sua avversaria la quale le ha lasciato appena tre game. In contemporanea, sul campo numero 1, le cose si sono risolte ancora più celermente: dopo 37 minuti Vera Zvonareva è stata costretta a ritirarsi contro Alison Riske quando il punteggio recitava 6-0 1-0 in suo sfavore. La tennista russa, presente in Cina grazie ad una wild card, deve comunque ritenersi più che soddisfatta della sua prestazione in questo primo torneo stagionale e i tre match vinti consecutivamente le permettono di rientrare finalmente in top 100 (non le capitava dal 2013). L’ex numero 2 del mondo è ancora alla ricerca della prima finale post-maternità ma oggi, contro Riske, forse anche se fosse stata al meglio non ce l’avrebbe fatta. La statunitense infatti si trova davvero a suo agio su questi campi e per la terza volta in carriera (dopo il 2016 e 2017) ha raggiunto la finale.
PRIMA FINALE DELL’ANNO – Dopo circa tre ore di riposo, Sabalenka e Riske sono tornate di nuovo in campo per contendersi il trofeo e l’unica volta che le due si erano trovate faccia a faccia era stato a Roma lo scorso anno, con Aryna vincitrice in tre set. Oggi l’esito non è cambiato ma a differire è stata l’intensità di gioco; ritmi sempre elevati e risultato in bilico per gran parte del tempo. La 20enne bielorussa ha vinto in rimonta come le era già capitato in questo torneo al primo turno contro Tatjana Maria.
Nelle fasi iniziali del match la statunitense ha cercato di imbastire le sue azioni da fondo rimanendo il più solida possibile e se all’inizio questa scelta ha dato i suoi frutti – vincendo il primo parziale 6-4 grazie ad unico break – con il passare dei game Aryna ha iniziato a farsi sotto. Nel secondo infatti la bielorussa ha avuto due set point già nel nono game, ma bisogna dare il merito a Riske di esser stata in grado di innalzare ancora una volta il suo livello per giungere fino al tie-break. Ben presto la sfida si è trasformata in uno di quegli incontri che ti fanno desiderare l’esistenza del pareggio nelle regole del tennis ma purtroppo, o per fortuna, non è così e quindi, dopo aver vinto il tie-break del secondo set per 7-2, la numero 13 del mondo chiuso il match per 6-3.
Per Sabalenka questo è il terzo titolo della sua giovane carriera, dopo quelli di New Haven e Wuhan, e grande riconoscimento va dato anche al suo coach Dmitry Tursunov capace di incanalare la grande aggressività e potenza della sua allieva nella giusta direzione. Nonostante la grande battaglia in campo, le due tenniste hanno comunque avuto modo di esternare la loro stima reciproca e dopo il sentito abbraccio nei pressi della rete, durante la premiazione la vincitrice ha scherzato con la sua avversaria: “quel tuo rovescio lungolinea mi ha fatto arrabbiare così tanto. Devi insegnarmi come si fa, è incredibile!”.
La bielorussa sembra non aver minimamente patito l’interruzione dovuta alla off-season, anzi pare essere tornata ancora più convinta e sicura di se; adesso le mancano davvero una manciata di punti per entrare in top 10, precisamente i 50 che dividono la sua undicesima posizione (best ranking eguagliato) dalla decima di Kasatkina. La prossima settimana avrà da difendere i quarti di finale raggiunti un anno fa a Hobart, ma cercherà di farlo a distanza (e con maggiore ‘potenza di fuoco’) avendo preferito il Premier di Sydney dove affronterà al primo turno Petra Kvitova.
Risultati Semifinali:
[1] A. Sabalenka b. Y. Wang 6-2 6-1
A. Riske b. [WC] V. Zvonareva 6-0 1-0
Risultati Finale:
[1] A. Sabalenka b. A. Riske 4-6 7-6(2) 6-3