I dubbi sulla tenuta c’erano e si sono rivelati fondati. Dal crash test di inizio anno Simona Halep ne esce ammaccata, costretta a salutare già al secondo turno il tabellone di Sydney. La numero uno del mondo – che ha sfruttato la off season per recuperare dai guai alla schiena – sbatte sulla sempre ostica Ashleigh Barty, che davanti al pubblico amico (è stata finalista un anno fa) si regala la vittoria più prestigiosa della sua carriera. Non male il cammino verso gli Australian Open della numero 15 WTA, che ha chiuso l’anno prendendosi il Masters B di Zhuhai. Nei primi due turni la ventiduenne di Ipswich si è tolta lo sfizio di mandare a casa le più recenti campionesse del Roland Garros (Ostapenko e, appunto, Halep da cui aveva perso nei due freschi precedenti).
La partita gira nel nono game del primo set: sul 4-4 Halep ha tre palle break (0-40) che non riesce a capitalizzare, perdendo poi d’inerzia il servizio nel game decisivo. Braccino anche nel secondo parziale, quando ha sprecato la palla del 5-3 (40-30) finendo poi per farsi strappare gli ultimi due turni di servizio. Barty chiaramente non ha rubato nulla (22 vincenti contro nove), affrontando con maggior vigore i punti decisivi: alla voce conversione in punto delle palle break, il 4/7 dell’australiana distanzia un bel po’ l’impietoso 2/11 di Simona. C’è da dire che si è giocato in condizioni ventose che sembrano aver accentuato le difficoltà di Halep, costretta a spostarsi in lungo e in largo dalla consolidata varietà di colpi dell’avversaria che dello slice di rovescio ha fatto un marchio di fabbrica. Consapevolmente senza allenatore dopo il divorzio da Cahill, la rumena arriva così al primo Slam stagionale carica di dubbi avendo vinto l’ultima partita ad agosto (semifinale a Cincinnati contro Sabalenka).
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— wta (@WTA) January 9, 2019
Il programma è andato avanti a rilento, a causa di match particolarmente lunghi e della sovrapposizione del programma col torneo maschile. Barty troverà ai quarti Elise Mertens, reduce da una doppia fatica insieme ad Anett Kontaveit a cui la belga ha lasciato appena quattro game. Entrambe, prima di sfidarsi, hanno dovuto chiudere le pratiche rimaste in sospeso dalla giornata precedente portando a termine i laboriosi successi su Siniakova e Puig. Ci ha messo quasi tre ore Timea Bacsinzky per rimontare Samantha Stosur, guadagnandosi un quarto di finale inatteso in uno spicchio di tabellone dove sono sparite le teste di serie. Sul cammino della svizzera spunta Aliaksandra Sasnovich, che risale d’autorità dal 6-0 rimediato nel primo set da Priscilla Hon.
Dalle qualificazioni, così come Sasnovich, finisce ai quarti anche Yulia Putintseva che condanna allo psicodramma Sloane Stephens. L’ex campionessa degli US Open, dopo un primo set convincente, stava servendo per il match (5-4, 15-0) quando un blackout l’ha mandata completamente fuori partita. La kazaka nata a Mosca decide a quel punto di ripescarla dalla spazzatura: inizia a sfruttare al meglio un rovescio lungolinea senza contromisure e – allo stesso tempo – prende di mira i nervi della sua avversaria con le continue plateali esultanze. L’inerzia cambia definitivamente nel tie break del secondo set, perché nel parziale decisivo Stephens non è praticamente scesa in campo. Con l’asciugamano in testa per la disperazione e ai limiti delle lacrime, rientra negli spogliatoi dopo aver subito un parziale di dieci game a uno.
Nell’ultimo match di giornata, Petra Kvitova centra la terza vittoria su tre incontri disputati contro Su-Wei Hsieh. 7-6 6-2 in 96 minuti di gioco per la tennista ceca, che nei quarti di finale sfiderà Angelique Kerber. Sarà la sfida numero tredici in carriera tra Petra e Angie, con i precedenti fermi in perfetta parità. Due le partite giocate lo scorso anno, una vittoria a testa: 6-2 6-2 per Kvitova in Fed Cup, 6-3 6-2 per Kerber a Stoccarda.
HOBART – In Tasmania è l’angolo basso del tabellone a catturare l’interesse dopo la strage di teste di serie. Prosegue il buon momento di Belinda Bencic, che supera in due set la wild card di casa Zoe Hives. La compagna di doppio di Roger Federer vince sotto gli occhi di Dayana Yamstreska, attenta a studiarla in vista della sfida dei quarti. La stellina ucraina non ha lasciato scampo a Vera Lapko e arriva ai quarti senza aver perso un set. Avanti la linea verde: Sofia Kenin supera Ons Jabeur, così come prosegue la striscia vincente della qualificata belga Greet Minnen che contro Magda Linette ha centrato il secondo successo in carriera nel circuito maggiore.
RISULTATI
Sydney, primo turno:
A. Kontaveit b. [LL] M. Puig 2-6 7-5 6-1
[10] E. Mertens b. [Q] K. Siniakova 7-6(4) 2-6 6-2
Sydney, secondo turno:
T. Bacsinszky b. [WC] S. Stosur 5-7 6-4 6-3
[7] K. Bertens b. G. Muguruza W/O
[Q] A. Sasnovich b. P. Hon 0-6 6-3 6-3
A. Barty b. [1] S. Halep 6-4 6-4
[10] E. Mertens vs A. Kontaveit 6-3 6-1
[Q] Y. Putintseva b. [4] S. Stephens 3-6 7-6(4) 6-0
[5/WC] P. Kvitova b. S.W. Hsieh 7-6(2) 6-2
Hobart, secondo turno:
S. Kenin b. O. Jabeur 7-6(6) 6-3
[7] K. Flipkens b. V. Kuzmova 6-7(3) 6-4 6-1
[Q] G. Minnen b. [Q] M. Linette 6-1 4-6 7-6(3)
A.K. Schmiedlova b. [8] A. Van Uytvanck 6-3 6-2
I.C. Begu b. [Q] A. Blinkova 4-6 7-6(2) 6-2
D. Yastremska b. V. Lapko 6-1 6-4
B. Bencic b. [WC] Z. Hives 6-2 6-4
[6] A. Cornet b. P. Parmentier 6-3 6-0