Come dodici mesi fa tra i quattro inviti elargiti dalla federazione di casa per l’Australian Open (le altre quattro wild card sono riservate ai vincitori dei playoff americani, asiatici, australiani e una alla federazione francese, che ha scelto Tsonga) compare il nome del 25enne del Queensland Jason Kubler. Attuale n.131 ATP, Kubler due stagioni fa è stato a un passo dal ritiro a causa dei ripetuti interventi chirurgici alle ginocchia. Nel 2017, al ritorno in campo dopo l’ennesimo infortunio, si trovava attorno alla posizione 1700 del ranking e con pochi centesimi nel suo conto in banca. “L’Australian Open 2018 è stato qualcosa di folle” ha detto a Fox Sports. “Sono passato dal non vere un soldo stando a casa a guadagnare 80000 dollari tutto in un colpo. Avevo solo 14 centesimi in banca. Per questo decisi di farmi un tatuaggio con scritto ’14 cent’, ma ancora non ho deciso come. Non vorrei che si vedesse sempre, vorrei farlo in un punto che resta coperto dai vestiti.”
La notizia di poter giocare l’Australian Open ha cambiato completamente la vita del giovane australiano. Con la maggiore tranquillità economica è arrivata anche più sicurezza sul campo. Dopo lo choc di Melbourne ha centrato la qualificazione a Wimbledon (altri 70000 dollari guadagnati) e a Flushing Meadows è riuscito anche a battere Roberto Bautista Agut al primo turno, dopo essere entrato in tabellone ancora grazie a un invito della federazione australiana, che evidentemente ha preso a cuore la sua causa. Il ragazzo del Queensland ha passato tutta la stagione dentro i primi 150 del mondo e in ottobre ha anche raggiunto il suo best ranking, al 91esimo posto. La sua curiosa favola, vissuta dopo l’incubo degli infortuni e della bancarotta, dimostra che anche un “semplice” invito per un torneo dello Slam può far svoltare completamente la vita di un tennista professionista.
Adesso Jason affronterà l’Australian Open da numero 131 del mondo. Ha perso qualche posizione per non aver difeso gli oltre 80 punti del challenger vinto a Playford lo scorso anno, mentre ha scelto di cominciare la stagione 2019 a Sydney, tentando la via delle qualificazioni, ma è stato sconfitto al primo turno da Nishioka. A Melbourne incontrerà al primo turno il nostro Thomas Fabbiano, contro il quale non ha mai giocato. Il bilancio di Kubler contro gli italiani è invece molto positivo, sebbene le sfide si siano disputate tutte tra circuito ITF e challenger: ha vinto 25 partite perdendone soltanto 8, e addirittura è uscito vincitore in 12 delle ultime 13 sfide, con l’unica eccezione della sconfitta subita da Volandri a Biella nel lontano 2014. Che rimane anche la sua ultima sconfitta contro un tennista italiano. Thomas dovrà giocare contro la cabala, oltre che contro la volontà ferrea di un tennista rinato.