Janko Tipsarevic non giocava un match ufficiale dal secondo turno dello US Open 2017, dalla sconfitta in tre set contro Schwartzman dopo che nel primo turno aveva battuto al termine di una durissima battaglia il giovane australiano Kokkinakis, che si era portato in vantaggio di due set. L’ennesimo problema fisico, stavolta ai tendini della gamba destra, aveva posto fine alla speranza dell’ex n.8 ATP di rientrare dopo quattro anni tra i top 50 (l’ultima volta era nel dicembre 2013), dopo che pochi mesi prima già era riuscito nell’impresa di tornare nei top 100 a quasi tre anni di distanza (aprile 2014-febbraio 2017). Un problema che si è purtroppo rivelato più serio del previsto e Tipsarevic, che aveva sperato di rientrare all’inizio del 2018, ha dovuto rimandare il rientro di un anno dopo essersi sottoposto ad altre due operazioni. Che hanno portato il totale ad otto, negli ultimi cinque anni, per lo sfortunatissimo giocatore di Belgrado.
Grazie al ranking protetto Tipsarevic è potuto rientrare proprio da dove aveva lasciato, dal tabellone principale di uno Slam. A Melbourne è stato sconfitto in quattro set dal bulgaro Dimitrov, testa di serie n. 20 del torneo, dopo una prestazione tutto sommato più che discreta. Soprattutto nella prima ora di gioco, nella quale era riuscito anche a vincere il primo set. “Tutti a dirmi ‘bravo’, non hai giocato per un anno, è fantastico. Quando perdo un match non sono mai felice e soddisfatto. C’è indubbiamente la consolazione che era un anno che non giocavo e che nemmeno la preparazione che ho fatto per venire qui è stata perfetta. Grigor è stato migliore di me, non c’è alcun dubbio su questo. Mi dispiace perché si è visto chiaramente che sono calato fisicamente, ed è stato il motivo per cui ho fatto scelte sbagliate nel secondo e nel terzo set, forse anche nel quarto. Dopo uno o due punti più tirati dove in generale mi sentivo bene, non avevo dolori ed ero a posto fisicamente, ho iniziato ad avere fretta, a cercare soluzioni un po’ folli e ne sono venuti fuori molti errori non forzati”.
Per Janko questa sconfitta è comunque il primo passo di un nuovo inizio. Prima della partenza per l’Australia aveva dichiarato che il suo obiettivo è quello di tornare tra i primi cento giocatori del mondo, l’ennesima “mission impossible” che Tipsarevic vuole tramutare in realtà. “L’idea è di vedere come va quest’anno. Ho dodici tornei che posso giocare con il ranking protetto, credo che mi daranno cinque/sei wild card nei Challenger e tre/quattro nei tornei ATP, aggiungendo dai tre ai cinque tornei in cui giocherò le qualificazioni, arrivo ad un totale di ventidue, ventitré tornei. Tutto questo partendo dal presupposto che il fisico regga, che non abbia qualche infortunio o dolore serio, ma mi dispiacerebbe non provarci. Certo, sono vecchio, ho quasi 35 anni ed otto operazioni alle spalle. Sarà una battaglia mentale. Il vantaggio è che sono abituato a giocare sentendo dolore e prendendo pastiglie. L’importante è essere in forma, perché se sono ben preparato fisicamente allora il dolore si sente meno. In generale i giocatori si infortunano spesso quando non sono fisicamente preparati, e quindi anche quello che fa poco male inizia a far più male”.