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da Melbourne, il nostro inviato
ROGER UNDER THE ROOF – Nelle giornate piovose e insolitamente anti-estive come questo venerdì a Melbourne, la differenza tra i campi indoor e quelli outdoor non potrebbe essere più stridente, mentre nei ground all’aperto si cerca di evitare le pozzanghere più grandi, rimanere asciutti pulendo le sedie con un foglio di giornale prima di sedersi e trovare un angolino al coperto per far passare i frequenti scrosci. Al coperto invece tutto funziona come un orologio, quasi come un torneo indoor indipendente. L’insolita collocazione del match di Roger Federer non prima delle 13 ha incoraggiato il pubblico ad anticipare il pranzo e prendere posto con buon anticipo nella Rod Laver Arena assistere al match tra il più giovane e il più vecchio dei giocatori padri ancora in tabellone.
Nei primi 20 minuti di partita Taylor Fritz non ci ha capito molto: Federer gli ha mischiato le carte in maniera superba, bloccando le risposte e usando magistralmente il rovescio tagliato per costringere il giovane americano a colpire palle basse e senza peso in avanzamento, cosa complicata da fare con lunghe leve e impugnature chiuse. Giusto il tempo per Leo o Lenny (non ci chiedete di distinguerli), uno dei due gemelli di Federer, di schiaffeggiare giocosamente Ivan Ljubicic e il primo set è già in cascina. Fritz prova a cercare la chiave del match come per due giorni ha cercato la chiave smarrita dell’Airbnb che qui a Melbourne divide con Mackenzie MacDonald (si era semplicemente nascosta nella sacca di Taylor) e inizia a martellare con il diritto per alzare il ritmo dei palleggi e portare il match su un terreno a lui più familiare.
FEDERER CHIAMA… – L’americano annulla una delicata palla break sull’1-1 del secondo set e per qualche game sembra riuscire a tenere il ritmo di Federer. Sul 4-3 in suo favore un effimero 0-30 gli fa intravedere la via per la parità, ma con il servizio l’elvetico sistema il game e poco più tardi piazza l’allungo decisivo con un paio di imperiosi diritti per andare in vantaggio di due set dopo soli 63 minuti di gioco. Basta 1 ora e 28 minuti per chiudere la pratica di questo match e far avanzare Roger Federer al quarto turno dove affronterà Stefanos Tsitsipas, da lui già battuto in due set poche settimane fa a Perth durante la Hopman Cup in una partita comunque molto tirata.
… NADAL RISPONDE – Il terzo capitolo della saga Nadal vs Australia era anche il match più atteso del day 5. Ma dopo aver liquidato James Duckworth e Mattew Ebden nei primi due turni, il numero due del mondo non ha lasciato scampo nemmeno al giovane Alex de Minaur, spegnendo gli entusiasmi di una Rod Laver Arena gremita. Il 19enne nativo di Sydney ha perso con lo stesso punteggio dell’ultimo e unico precedente, giocato allo scorso Wimbledon sempre a livello di terzo turno. Eppure la promessa del tennis aussie, che non sta passando un buon momento, ha giocato una discreta partita, ha tenuto in campo Nadal per due ore e 22 minuti portando gran parte dei game ai vantaggi. Ma la sensazione è che mancassero quei 10 kg di peso in più per caricare colpi dannosi per lo spagnolo.
Rafa ha concesso qualcosa solo in avvio di partita, una palla break casuale sull1-1 nata da due doppi falli. Nonostante qualche sbavatura è comunque doppio break di vantaggio e 6-1 perentorio. De Minaur è sempre costretto a colpire coi piedi per aria o a correre da un lato all’altro del campo, ma riesce comunque a piazzare qualche vincente che dà speranza al suo pubblico di assistere a una vera partita. Nel secondo set il copione è lo stesso. Sotto gli occhi di Lleyton Hewitt – ultimo australiano capace di battere Nadal all’Open d’Australia negli anni 2004 e 2005 – il giovane Alex fa una fatica da matti a tenere i suoi turni di battuta e raccoglie le briciole contro il servizio on fire di Rafa (86% di prime in campo). Il break nel primo gioco del terzo set mette fine alla contesa, ma “Demon” continua comunque a spingere per evitare un terzo cappotto e dà ulteriore sfoggio del suo talento, ancora troppo grezzo per impensierire questa versione di Nadal. L’ultimo game è la foto della partita. Con Rafa al servizio per il match, de Minaur annulla a suon di vincenti ben cinque match point, ma il numero due del mondo è una roccia e raggiunge gli ottavi di finale per la dodicesima volta all’Open d’Australia.
Il campione dell’edizione 2009 ha fatto registrare due importanti traguardi. Con il successo sul giovane australiano fa registrare la vittoria numero 250 negli Slam e con il 43esimo ottavo di finale Major eguaglia Jimmy Connors al terzo posto nella speciale classifica dell’Era Open. Al prossimo turno dovrà vedersela con un redivivo Tomas Berdych. Nadal è avanti 19-4 nei precedenti, ma nel penultimo incontro, giocato proprio a Melbourne nel 2015, ha patito una sonora sconfitta con tanto di bagel. Non sarà una passeggiata per il 17 volte campione Slam.
GLI ALTRI INCONTRI – Continua la cavalcata del campione di Doha, Roberto Bautista Agut, che sulla 1573 Arena ha eliminato la testa di serie numero 10 Karen Kachanov in tre set. Dopo le due maratone contro Andy Murray e John Millman nei primi due turni, lo spagnolo ha ancora una volta sorpreso tutti con una prestazione di muscolo che gli ha permesso di tenere in mano la partita dall’inizio alla fine. Il punteggio poteva essere anche più rotondo, ma la grande pressione fatta dal numero 22 del seeding ha portato Khachanov a chinare il capo in volata al termine di tutti i parziali. Bautista ha raggiunto così il decimo quarto turno a livello Slam (non è mai andato oltre), risultato raggiunto per quattro volte a Melbourne Park.
ha collaborato Antonio Ortu
Risultati:
[14] S. Tsitsipas b. [19] N. Basilashvili 6-3 3-6 7-6(7) 6-4
T. Berdych b. [18] D. Schwartzman 5-7 6-3 7-5 6-4
[3] R. Federer b. T. Fritz 6-2 7-5 6-2
[20] G. Dimitrov b. T. Fabbiano 7-6(5) 6-4 6-4
F. Tiafoe b. A. Seppi 6-7(3) 6-3 4-6 6-4 6-3
[22] R. Bautista Agut b. [10] K. Khachanov 6-4 7-5 6-4
[2] R. Nadal b. [27] A. de Minaur 6-1 6-2 6-4
[6] M. Cilic b. [26] F. Verdasco 4-6 3-6 6-1 7-6(8) 6-3