La sfida tra Serena Williams e Simona Halep sarà solo un ottavo di finale all’Australian Open. Ma per tante ragioni ha il sapore di una finale anticipata. A presentarla come meglio non potrebbe fare nemmeno un pubblicitario è stata la stessa Halep in conferenza stampa, al termine della brillante vittoria sulla sorella maggiore Venus: “La numero 1 del mondo contro la miglior tennista al mondo”. Dovrebbero essere due definizioni coincidenti ma nel tennis femminile non lo sono. Perché ci sono il circuito e il ranking. E poi c’è Serena, che fa storia a sé.
Ad ammetterlo candidamente è anche la rumena. “Secondo me essere n.1 ed essere la miglior giocatrice al mondo è diverso. In questo momento sono la n.1 al mondo. Sento di esserlo ormai da molti mesi”, ha spiegato Simona. “Ma lei è la miglior giocatrice al mondo perché ha vinto così tanti Slam. È stata a lungo n.1. Non posso paragonare i miei risultati ai suoi. Ma in questo momento sono la n.1 e questo mi dà fiducia”. A darle un po’ meno fiducia sono i precedenti contro la pantera nera di Saginaw. Halep ha perso otto dei nove match giocati, senza calcolare il successo per walkover nella semifinale di Indian Wells nel 2011. Ha perso su tutte le superfici. Compresa la sua amata terra rossa. In alcune ha lottato, strappando anche un set. In altre è riuscita a racimolare giusto qualche gioco.
Per risalire alla sua unica affermazione contro Serena bisogna andare indietro di oltre quattro anni, ai gironi delle WTA Finals del 2014, le prime disputate a Singapore. Lasciando tutti a bocca aperta, Halep, che in quella stagione si era consacrata definitivamente con la prima finale al Roland Garros, spazzò via la minore delle sorelle Williams col nettissimo punteggio di 6-0 6-2. Ovviamente la tennista di Costanza ricorda ancora quella sfida. Così come ricorda che la campionessa statunitense si prese la sua vendetta nella finale dello stesso torneo, lasciandole solo un gioco in più. “Non dimentico match come questi”, ha proseguito Halep. “Giocai in maniera rapida e aggressiva nel primo. Nella finale sotto 3 a 1 nel primo set ho perso fiducia e sono arretrata in campo. Non riuscivo più a toccare la palla. Ha dominato. Abbiamo giocato tante volte contro. Alcune sfide sono state combattute. Quindi sarà una grande partita. Ma non voglio mettermi pressione”.
E pare sia proprio questa la nuova filosofia di Halep per gli anni avvenire. Essere più… serena. Dopo la conquista della prima posizione mondiale e del tanto agognato primo Slam a Parigi, la rumena sente di non aver più nulla da dimostrare a nessuno. Il suo nuovo mantra è provare a sentirsi più rilassata, dentro e fuori dal campo. Ne aveva già parlato di recente in un’interessantissima intervista e lo ha ribadito in conferenza stampa. “Molte cose sono cambiate in me. Ora cerco di godermi la vita di più, di essere più rilassata”, ha affermato. “Lo sto facendo e mi sento meglio. Penso che continuerò a farlo. Ho cambiato delle cose nella mia testa e questo mi fa sentire meglio”.
Ma essere più serena non significa essere come Serena. C’è la solita montagna di muscoli e carisma che la fuoriclasse statunitense mette tra lei e le avversarie di turno. La miglior Halep potrebbe colmare questo gap grazie alle sue eccezionali doti atletiche e alla capacità di tenere il ritmo alto da fondocampo. Tuttavia, nonostante gli ottimi segnali mostrati nel successo su Venus, bisogna ricordare che la n.1 al mondo è al rientro da un infortunio alla schiena particolarmente fastidioso. D’altra parte invece Serena per il momento è stata un caterpillar in questi Australian Open. In tre partite ha lasciato per strada solamente sei giochi. “Sento che sto tornando al top”, ha affermato la statunitense nella sua conferenza stampa, dopo aver demolito la promettente teenager ucraina Dayana Yastremska. Tuttavia, questo sarà il suo primo vero test nella corsa per eguagliare Margaret Court, a quota 24 Slam, per giunta a casa sua.
Serena non ci pensa. Parla piuttosto all’uguaglianza di genere “per la quale lotta e continuerà a lottare” e tesse le lodi della sua giovane connazionale Amanda Anisimova, che le piace perché “è una molto seria”. Ma dovrà cominciare anche a concentrarsi sulla sfida contro la numero 1 al mondo. Anche perché l’ultima volta che ha affrontato una tennista al vertice del ranking che non fosse lei, a Doha nel lontano 2013, contro Victoria Azarenka, rimediò una sconfitta. Probabilmente non se lo ricorda nemmeno. “Non capita da un po’”, dice a riguardo in conferenza stampa. Capiterà in questi Australian Open. E Halep non ha paura. “Mi sentivo intimidita da lei quando ero giovane. Ora non più. La rispetto tanto per i suoi successi ma è solo la mia avversaria del prossimo turno”, ha concluso sprezzante la rumena. Ma in realtà non lo è. Perché per quanto lei possa essere più serena, non è per nulla facile essere meglio di Serena. Anche solo una volta in più.