(foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
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i nostri inviati a Melbourne
L’appuntamento di Roger Federer con il centesimo titolo è rimandato. A quando? Non lo si può sapere, così come non si può sapere se Tsitsipas diventerà n.1 del mondo, però sembra sulla strada giusta. “Sono l’uomo più felice della terra in questo momento…” E c’è da credergli. È riuscito a non perdere mai il servizio con Federer, salvando 12 palle break. E non l’aveva perso contro il campione svizzero neppure nella Hopman Cup, come ha ricordato per primo lo stesso Federer.
Ha 21 anni, Tsitsipas, e la sua vittoria sul campione in carica (delle due ultime edizioni e di sei in tutto) ricorda molto quella che Roger Federer ottenne a Wimbledon negli ottavi di finale del 2001 su Pete Sampras, detentore del titolo (e di sette Wimbledon). “Già, che coincidenza – ha detto lo stesso Tsitsipas – erano ottavi di finale allora…”. Non solo: anche Tsitsipas gioca un rovescio a una mano straordinario, ha un gran servizio, una gran classe e anche… i capelli lunghi come aveva Roger all’inizio del terzo millennio. Federer battè Sampras 76 57 64 67 75. Stavolta la vittima è stata lui. A batterlo è stato un ragazzo greco di 21 anni e n.15 del mondo, nato per l’appunto il 12 agosto come Pete Sampras. Quel ragazzone greco che lo scorso anno a Toronto aveva battuto 4 top-ten di fila, Thiem, Djokovic, Zverev e Anderson, prima di arrendersi in finale a Nadal.
Peraltro non ha perso solo Federer, che peraltro per le tre ore di gioco ha dimostrato di essere abbastanza a posto fisicamente – soltanto nel finale si vedeva che arrivava in ritardo, che spingeva un po’ meno, che giocava un po’ corto – ma ha perso anche il finalista di un anno fa a Melbourne, Marin Cilic, sorpreso da Bautista Agut che dopo aver vinto a Doha è capace anche di dar fastidio a Tsitsipas che magari potrebbe far fatica a riprendersi dalla sbornia post-Federer.
Va ricordato che quando Federer battè Sampras poi non vinse il torneo. Lo avrebbe vinto due anni dopo. È sempre difficile per un giovane restare con i piedi per terra dopo un grande successo. Lo spagnolo sarà per il greco la classica prova del nove. “Devo cercare di restare umile – ha continuato a ripetere Tsitsipas in conferenza stampa – è un sogno aver giocato per la prima volta sulla Rod Laver Arena, contro il mio idolo di sempre e battere una leggenda del nostro sport. Ma questo non significa che ora sarò io a vincere il torneo…non ci penso proprio, un passo alla volta”.
La stessa cosa potrebbe dire Frances Tiafoe nel giorno del suo compleanno. Dopo aver battuto il nostro Seppi il ragazzo che imita i campioni del basket, e LeBron in particolare, nelle sue esultanze, ha battuto anche Dimitrov (semifinalista qui una volta e nei quarti altre due), in 4 set. Splendido l’abbraccio sportivo di Grigor al suo giustiziere e emozionanti le lacrime di Frances: “10 anni quando dissi ai miei genitori che volevo diventare un professionista del tennis, mi guardarono come se fossi matto. Ora sono nei quarti di finale in uno Slam”.
Beh, il Next-Gen di Milano ha seminato bene: Tsitsipas aveva vinto a Milano e ha battuto nientemeno che Federer, De Minaur era stato finalista e ha vinto il torneo di Sydney, Tiafoe era stato un altro protagonista e ora è nei quarti a Melbourne, anche se contro il Nadal che ha dominato Berdych nei primi due set (per poi cancellargli un setpoint nel terzo) sarà dura. Rafa è sembrato di nuovo fortissimo. Eppure non giocava più un vero torneo dall’ultimo US Open.
La giornata è stata ricca di sorprese in campo femminile: cosa avesse Kerber per perdere 62 60 da Danielle Collins (che un anno fa era n.160 e dintorni…) davvero non so. Collins comunque è un gran bel personaggio e i lettori di Ubitennis meritano di saperne di più. Un assaggio è qui, nel resoconto della conferenza stampa di oggi; ma ne avevamo già parlato all’epoca del suo exploit di Indian Wells.
Anche Ashleigh Barty è personaggio niente male. Dopo che la Sharapova aveva così ben giocato contro la Wozniacki e aveva vinto il primo set con l’australiana, non molti avrebbero scommesso su lei (che tre anni fa aveva mollato il tennis per darsi al cricket). Maria ha subito tali e tanti fischi per la lunga passeggiata alla Toilette (7 minuti!) che ne è rimasta turbata. A una ragazza della sua esperienza non avrebbe dovuto succedere. Alla fine ha vinto Barty al quarto match point con il punteggio di 46 61 64 in 2h e 22m. Non una sorpresa poi così clamorosa. Molti la vedevano anzi favorita.
Ma la sconfitte di Kerber, che ha perso il primo set in 20 minuti e poi, dopo quel 60 anche 62, non poteva essere prevista. È chiaro che non stava bene. Verrebbe voglia di scrivere che è stata ridimensionata bruscamente anche Anisimova, che ha subito un 62 61 da Kvitova in 59 minuti, ma se Kvitova giocasse sempre così farebbe vedere i sorci verdi a tutte.
Quel che non ci si attendeva è che perdesse, oltre alla Kerber laggù in basso, anche Stephens che era una delle undici candidate – ora sono quattro- alla corona di n.1 del mondo all’inizio del torneo nel caso che la Halep avesse perso presto. Pavlyuchenkova che già aveva sorpreso la Bertens e la Sasnovich adesso si misurerà con la Collins per arrivare a una semifinale contro chi vincerà fra Kvitova e Barty. Per me quindi Kvitova, che vedo in finale.
Ma ora si attende il duello fra Serena Williams e Simona Halep, che vi presentiamo qui, per quanto anche Muguruza-Pliskova sia una sfida tutta da vedere.