Dopo la partita hai detto che “analizzi” Roger da quando avevi sei anni. Puoi spiegarti meglio, che tipo di studio hai fatto sul tuo avversario?
Non pensare a qualcosa di straordinario, come guardare le statistiche, fare quel tipo di cose. No, non l’ho fatto. Guardavo solo le partite, cercando di capire gli schemi e il modo, ma anche il lato mentale, il modo in cui pensano in campo. Questi giocatori sono il miglior esempio se vuoi avere successo nel gioco. In quel senso, intendevo “analizzare”. Non troppo. Non da esperto. Solo guardando le partite, gli highlights. Voglio dire, sono grandi giocatori da guardare: lui, Rafa, Novak. Sono ottimi esempi di come migliorare il tuo gioco. Sono abbastanza sicuro che mi sia stato di aiuto.
Mi ricordo che a Wimbledon hai detto che avevi guardato la partita di Federer-Sampras tipo due o tre volte prima dei sedicesimi. È una partita che guardi ad ogni slam o dipende dalla superficie? Hai guardato quella partita anche qui?
Non ho ancora visto quella partita qui a Melbourne. Stranamente, era un quarto round anche quello. È pazzesco. Che coincidenza. Sì, ho visto quella partita mentre giocavo a Wimbledon, sull’erba. Ho guardato un paio delle sue partite che ha giocato in passato sul cemento. Ho visto alcuni highlights sulla migliore piattaforma possibile: YouTube. È la piattaforma – non sono pagato per dirlo – che ho usato per fare la mia “analisi”, come hai detto tu. Sì, guardo alcuni highlights di giocatori che lo hanno battuto negli Slam. In realtà non erano Rafa o Djokovic, ma alcuni altri giocatori che lo hanno battuto in passato negli US Open. Stile di gioco molto simile al mio. Non dirò quale giocatore. L’ha battuto agli US Open pochi anni fa (difficile immaginare non si tratti di Robredo, ndr) È stato un buon esempio per vedere il modo in cui ha giocato, il modo in cui ha lottato durante partita per arrivare alla vittoria. Sono sicuro che sia stato d’aiuto oggi.
Ho capito che hai passato un po’ di tempo con Andy Murray in allenamento. Potresti dirci cosa ne hai ricavato, l’effetto che potrebbe avere sul tuo sviluppo come tennista.
Mi sono allenato con lui tre o quattro volte in passato. Questo è stato molti anni fa. È stato due anni fa. Non so se è considerato “molti”. Mi sono allenato con lui. Fu invitato alla Mouratoglou Tennis Academy, che è la mia base per gli allenamenti. Abbiamo scambiato un paio di colpi durante quella settimana. Ho imparato molto. Ho imparato che devi essere un gran lavoratore per avere successo, perché è rimasto più di tre ore in campo durante tutte le nostre sessioni di allenamento. Lavorava su molte cose. È stato stimolante da vedere.
Il modo in cui ha lavorato, il modo in cui si è evoluto come giocatore, all’epoca era il quinto in classifica, se non sbaglio. Questo mi ha sicuramente aiutato un po’ a capire, ad assaporare e comprendere meglio quello che succede a quel livello di tennis. Penso che di sicuro abbia avuto un impatto su di me.
Hai salvato ogni singolo break point, 12, e anche alla Hopman Cup non hai mai perso il servizio contro di lui. Come lo spieghi e quale è il tuo atteggiamento mentale su quei punti importanti?
Stavo solo servendo bene. A volte non entrava la prima di servizio, a volte cominciavo il punto con una seconda di servizio. Penso solo di essere stato molto aggressivo fin dall’inizio, dalle sue risposte. Sono riuscito a non commettere errori, a rimanere nel punto, a farlo giocare. La maggior parte delle volte ha sbagliato lui. Altre volte quei breakpoint li ho salvati io.
Direi che è stato davvero molto “mentale”. Avrei potuto cedere in qualsiasi momento, ma non l’ho fatto perché volevo vincere davvero a tutti i costi. L’ho mostrato in campo. Ovvio ed evidente che quella forza mentale ha aiutato molto. Avrebbe potuto essere una partita diversa se non avessi sopportato quella pressione.
Nel momento in cui ha vinto finalmente il match point, cosa ti è passato per la testa, che significa questo trionfo per te?
Un flashback di, non so, solo felicità, pura felicità. È stato un momento molto emozionante. Era qualcosa – l’inizio di qualcosa di veramente grande. Ho provato gioia. Mi sentivo felice. Ho sentito un enorme sollievo scendere dalle mie spalle. Quel momento è sicuramente qualcosa che non dimenticherò mai e poi mai. Questo match point rimarrà impresso, ne sono sicurissimo, per sempre, per il resto della mia vita.
Quale flashback?
Il flashback di guardare Federer. Sono appena riuscito a chiudere quella partita e rimanere forte, a battere il mio idolo. Il mio idolo oggi è diventato praticamente il mio rivale.
John McEnroe ha detto in campo questa partita rappresenta un cambio della guardia. Sono sicuro che speri che sia vero, ma credi sia vero?
Mi dispiace, non ti ho sentito.
John McEnroe ha detto in campo …
Ho sentito quella parte.
Sono sicuro che vorresti fosse vero, ma credi che questa partita sia il cambio della guardia?
Allora, cerco di prendere ogni partita in modo diverso. Di certo è una buona vittoria contro Roger. Voglio dire, sappiamo tutti chi è Roger Federer, cosa ha fatto nel tennis. Ma devo ancora mantenere il focus, mantenere la concentrazione sui prossimi obiettivi che voglio raggiungere. Questo è un ottimo inizio. Ho bisogno di rimanere umile. Questa vittoria è una pietra miliare, diciamo un buon primo passo, come ho detto, per qualcosa di più grande. Sento che il mio gioco va abbastanza bene al momento. Sono fiducioso. Questo è molto importante. Sono davvero entusiasta di poter gareggiare nei quarti di finale tra due giorni. Non vedo l’ora che arrivi quel momento.
Affronterai un altro giocatore che non è mai stato in un quarto di finale Slam. Probabilmente non è quello che ti aspettavi. Mentalmente, cosa cambia in te questa sfida?
Lo stesso che con Federer. Questi giocatori ovviamente sono diversi da qualsiasi altro giocatore. Hai bisogno di qualcosa in più per battere quei giocatori e oggi ho dimostrato di averlo. Ma se riesco a mantenere gli stessi livelli di concentrazione come ho fatto oggi, la stessa pazienza, la stessa fermezza mentale, la voglia di combattere, sono abbastanza sicuro che andrà bene. Ma devo, ancora una volta, come ho detto, restare umile e concentrato sugli obiettivi che mi sono prefissato quest’anno. Questa partita è molto importante per me. Proverò, sì, a combattere ancora e dare il massimo in campo.
Come pensi di ripartire dopo una vittoria così importante? Hai già avuto grossi risultati in passato, non è mai facile… Qual è la tua prospettiva sul resto del torneo? Puoi andare fino in fondo?
Certo. È per questo che sono qui. È per questo che sto giocando: per il trofeo, per il titolo. Sì, di nuovo, mi sento bene. Lo voglio davvero tantissimo. Voglio davvero andare avanti nel torneo, sì, per rendere felice me stesso e tutte le persone che tifano per me. Mi piace molto questa atmosfera che è in campo, l’intera dinamica, direi. È bello giocare su questi campi. È spettacolare. Voglio davvero restare qui il più a lungo possibile. Questo è il mio obiettivo.
Sono curioso di sapere, ovviamente era fantastico quello che succedeva dentro lo stadio, ma hai visto cosa stava succedendo fuori?
Qualcuno mi ha detto, sì, che hanno tifato tutto il tempo. Erano tifosi greci?
Sì. La maggior parte dei tifosi greci erano fuori dallo stadio, guardavano dagli schermi e facevano un sacco di rumore!
Non li ho sentiti. Apprezzo il supporto.
Hai menzionato YouTube in precedenza. Cosa è successo al tuo video su Sydney?
Come faccio a saperlo? Ho dovuto cancellarlo per qualche motivo. Mi sono reso conto che questo filmato a Sydney non è permesso, non è permesso far volare droni sulla città. Voglio dire, per non mettermi nei guai, preferisco non avere quel video online. Ma era un bel video. Mi ci sono volute ore per farlo. Era davvero spettacolare. Era bello da guardare. Ma non voglio mettermi nei guai a causa di un video.
Il tuo gioco sembra molto istintivo. Prepari un piano prima di giocare o c’è un altro modo di affrontare i punti, e prendere le decisioni?
In realtà entrambi. Ho certamente un piano prima di andare in campo. A volte, sì, prendo decisioni durante la partita, in base a cosa sento giusto, a cosa vedo in campo. Se prendo una decisione, non ho esitazioni. Questo è praticamente ciò che ho cambiato nel mio sviluppo come giocatore. Ho smesso di avere esitazioni su quello che sto per fare quando ho la palla di fronte a me. So fin dall’inizio dove andrò, cosa farò, qual è il mio piano con quel colpo. Questa è una cosa che ho migliorato molto. Sì, giocando contro questi ragazzi, devi sempre avere un piano chiaro, sapere cosa stai facendo in campo, altrimenti sei praticamente fregato, sì.
Qual era il piano contro Roger?
Voglio dire, se lo dico, non sarà più segreto. Preferisco non dirlo. Preferisco tenerlo per me. Grazie.
Un anno e mezzo fa eri ancora nel circuito challenger. Potresti sottolineare la differenza tra lo Stefanos di un anno e mezzo e quello seduto qui?
È quello che ho detto. Una delle cose di cui parlavo proprio adesso, questo processo decisionale. Il servizio è migliorato molto. Fa anch’esso parte del processo decisionale. Ho smesso di esitare su dove andrò a servire, su cosa farò. Mi sento a mio agio ad andare ovunque. Ovviamente, il gioco da fondo. Sono cresciuto dal punto di vista fisico. Posso giocare più a lungo, essere più aggressivo di prima. In realtà mi sento come se ora, rispetto allo Stefanos di un anno e mezzo fa, avessi più fiducia. Sono davvero cosciente di quello che sto facendo mentre sono in campo. Penso che sia una grande differenza rispetto a due anni fa.
Traduzione di Beatrice Di Loreto
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