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[8] P. Kvitova b. [15] A. Barty 6-1 6-4
È Petra deluxe sul centrale di Melbourne Park. L’ennesima versione di lusso per la valchiria di Bilovec in queste settimane australi, durante le quali, francamente, non si è avuta percezione di interprete più dominante di lei. Nemmeno Serena? No, nemmeno Serena. Reduce dal successo preparatorio a Sydney, Petra negli ultimi quindici giorni ha vinto dieci partite consecutive, striscia aperta, smarrendo un solo set proprio in finale nel Nuovo Galles del Sud contro l’avversaria schiaffeggiata oggi per l’approdo alle semifinali del primo Major di stagione. Era stata infatti Ash a sottrarle il parziale a Sydney, cedendo rimontata solo al tie break decisivo e facendo vedere le streghe alla due volte campionessa di Wimbledon, la quale, a dire il vero, stava già dando segnali di euforia tennistica.
Segnali ben visibili e concretatisi nelle prime cinque uscite a Melbourne, per ora sede di un assolo piuttosto impressionante: agevolata da un tabellone forse non severissimo, Kvitova ha comunque trovato il modo di incutere alle avversarie un certo timore, dal momento che nessuna tra Rybarikova, Begu, Bencic e Anisimova, le colleghe sino ad oggi eliminate, era riuscita a raccogliere più di quattro giochi in un singolo set. Le speranze di rompere il tabù parevano ben riposte nella tennista di casa, sin qui autrice di una gran stagione e in ipotetica conoscenza dei trucchi sotto forma di variazioni in grado di disinnescare il cannone dalla parte opposta della rete: a Sydney del resto si era giocato sul filo di un paio di punti, ma oggi la storia è stata diversa. La qualificazione alla semifinale – la prima in uno Slam da Wimbledon 2014; la seconda a Melbourne dopo quella ceduta a Maria Sharapova sette anni fa -, è caduta tra le mani di Petra con naturalezza disarmante, dopo poco più di un’ora di dominio sostanzialmente indiscutibile.
Due break in un primo set divorato da dodici vincenti a due e Barty impotente; Barty che ha provato a riscuotersi all’inizio del secondo e che anzi per una decina di minuti pareva averne preso il controllo, servendo meglio e soffrendo meno della sua avversaria per conservare la battuta, ma l’illusione del caldo pubblico australiano si è spenta davvero in fretta: superato non senza qualche difficoltà il momento di maggior spinta della numero 15 WTA, Petra, ex Petrona ora in forma fisica addirittura invidiabile, ha ripreso a utilizzare il mortaio in risposta nel nono gioco, per il break utile a spedirla al penultimo atto. Troverà Danielle Rose Collins, la quale, di tanto in tanto, ama travestirsi da sorpresa. Il pronostico a occhio e croce sembra chiuso e Kvitova può ora attaccare anche la vetta del tennis mondiale, dal momento che Simona Halep da lunedì prossimo certamente abdicherà: resta da decidere chi tra la ceca, Naomi Osaka, Elina Svitolina e Karolina Pliskova ne erediterà lo scettro.
LE PAROLE DI PETRA – Visibilmente commossa, ripensando a quello che ha dovuto passare prima di poter tornare a questi livelli, Petra si è lasciata sfuggire qualche dolcissima lacrima nell’intervista post-partita. Jim Courier le chiede se avesse mai perso la speranza, se qualche dubbio di non poter ricostruire la sua carriera l’avesse mai attanagliata. “Non avrei mai immaginato di poter tornare in questo stadio. È bellissimo. Spero che (io e Danielle Collins, la sua prossima avversaria, ndr) questa volta staremo in campo meno di tre ore. Lei non ha mai provato questa esperienza, sì, ma sta giocando senza paura, in modo molto aggressivo. A Sydney ha servito per il match, questa volta cercherò di essere migliore. Sarà grandioso, è una semifinale, ‘who cares?‘”.
.@Petra_Kvitova is into her first Slam semifinal since a knife stabbing incident in late 2016 sidelined her from the sport.
Try not to tear up watching this 💕#AusOpen pic.twitter.com/qugNPgQrC6
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 22, 2019
Anastasia trema, Collins rimonta vincente. Prima semifinale Slam per lei