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[1] N. Djokovic b. [8] K. Nishikori 6-1 4-1 rit.
Praticamente non è stata neanche una partita di tennis. Pesavano troppo nelle gambe di Kei Nishikori le quasi cinque ore di battaglia contro Carreno Busta. Il giapponese ha provato a stare in campo, ma dopo un set e mezzo è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Via libera dunque per Novak Djokovic che senza neanche sudare si qualifica per la sua settima semifinale a Melbourne. Quando si è spinto così avanti nel torneo è poi sempre tornato a casa col trofeo tra le mani. Venerdì contro Lucas Pouille (nessun precedente tra i due) tenterà di mantenere immacolato questo record.
LA (QUASI) PARTITA – Le cose purtroppo si mettono subito male per Nishikori. Nole si procura una palla break con un rovescio lungolinea dei suoi e strappa subito la battuta all’avversario. Più dell’immediato svantaggio, preoccupano le condizioni fisiche di Nishikori. Il giapponese si muove piuttosto male ed è spesso in ritardo, soprattutto dalla parte del dritto. Data l’impossibilità di spuntarla nello scambio prolungato, prova a mischiare un po’ le carte con lo slice, ma quasi sempre è lui il primo a perdere il ritmo. Djokovic da parte sua si limita a tenere il palleggio e a mettere pressione con la risposta. Con una stanca demivolée, Nishikori si consegna al passante di Nole, che si prende un secondo break di vantaggio e chiude senza affanni il primo set col punteggio di 6-1.
Al di là del livello di gioco piuttosto basso, si ha la sensazione che il giapponese possa non essere in grado neanche di portare a termine la partita. Nella pausa tra i due set, i timori si fanno più concreti dopo l’ingresso in campo del fisioterapista che massaggia e poi fascia la coscia destra di Nishikori. Il gioco riprende, ma le difficoltà di Nishikori sono evidenti. Il giapponese cede a zero la battuta nel terzo gioco e poi nuovamente nel quinto, prima di togliersi il cappellino e andare a stringere la mano a Djokovic. Finale amaro dunque per una partita che alla fine non era però nemmeno iniziata.