Nella sessione serale di giovedì (non prima delle 9:30 italiane), Rafael Nadal si giocherà contro Stefanos Tsitsipas l’accesso alla sua quinta finale agli Australian Open. In caso di vittoria, lo spagnolo eguaglierà il numero di finali raggiunte da Stefan Edberg e Andy Murray (davanti svettano ancora Roger Federer e Novak Djokovic a quota 7) e inoltre porterà a 25 il conto totale delle finali nei tornei del Grande Slam (secondo al solo Federer, che ne vanta 30). Nelle precedenti semifinali giocate qui a Melbourne, solo una volta Rafa ha lasciato il campo sconfitto (nel 2008 contro Jo-Wilfred Tsonga).
Stefanos Tsitsipas, primo tennista greco a spingersi così avanti in uno Slam, proverà dunque a imitare le gesta di Tsonga e ad infliggere a Nadal la terza sconfitta consecutiva in una semifinale Slam, dopo quelle a Wimbledon e a New York contro Djokovic e Del Potro. Tsitsipas diventerebbe inoltre il terzo giocatore della storia a eliminare sia Federer che Nadal nel corso dello stesso Slam. Gli unici in grado, finora, di completare quest’impresa sono stati i già citati Juan Martin del Potro (US Open 2009) e Novak Djokovic (US Open 2011).
Il compito tuttavia è piuttosto arduo e Nadal appare decisamente favorito (anche secondo i bookmaker). Il maiorchino si presenta in semifinale al termine di un percorso immacolato, durante il quale non ha ceduto neanche un set (è l’undicesima volta che ci riesce in un torneo dello Slam). Il servizio, leggermente modificato, è apparso inavvicinabile per la maggior parte del tempo e i colpi da fondo hanno mantenuto la solita micidiale efficacia. A ciò va aggiunta una maggiore propensione ad accorciare lo scambio per risparmiare energie preziose, elemento non da poco in vista di un eventuale quinto set. Anche il percorso di Stefanos però è stato piuttosto convincente. La vittoria su Federer è senz’altro la ciliegina sulla torta, ma per tutto il torneo il greco ha mantenuto un livello piuttosto alto. Oltre al solito servizio solido e ai colpi al rimbalzo perfettamente registrati, ha sorpreso la lucidità tattica di Stefanos, che sembra ormai in grado di scegliere all’interno del proprio vasto repertorio il colpo migliore per ogni occasione.
I precedenti, entrambi nel 2018 ed entrambi in finale, non lasciano ben sperare: a Barcellona, sulla terra, non ci fu storia, ma anche a Toronto Nadal lo spartito non fu molto diverso. Tuttavia ogni partita fa storia a sé e Tsitsipas è sicuramente cresciuto in questi mesi. Per poter avere qualche chance il greco dovrà ovviamente mantenere la solita efficacia al servizio per affrontare con meno pressione i turni di risposta. Trovare la chiave per gestire la battuta di Rafa infatti necessiterà di molta lucidità e anche freschezza fisica. Le sorti della partita si decideranno molto probabilmente sulla diagonale sinistra. Il dritto mancino di Nadal gli conferisce un vantaggio tecnico sui monomani, un rebus che pochi sono riusciti a risolvere. Tuttavia il rovescio di Tsitsipas è apparso tirato a lucido in questi giorni e potrebbe consentirgli, se non di vincere il duello, quantomeno di poter sfuggire alla morsa giocando in lungolinea.
Il pronostico dunque appare piuttosto chiuso, per ragioni tecniche e anche di esperienza a questi livelli, ma la speranza è di poter assistere ad una partita emozionante e di qualità. Le sorprese poi sono sempre dietro l’angolo, specialmente quando in ballo c’è l’incoscienza dei vent’anni.