Nemmeno quarantacinque ore, fatti i dovuti conti della serva. Tanto è bastato per passare dal tripudio di Naomi Osaka sul centrale di Melbourne Park alla silenziosa penombra ovattata dalla neve della Sibur Arena, con salto indietro termico di gradi cinquanta circa, dai quaranta sereni di Melbourne ai meno sette di San Pietroburgo. Avvio a spizzichi e bocconi per il torneo, comunque Premier, caro a Robertina Vinci e a Petra Kvitova, campionessa in carica in predicato di esordire mercoledì contro la vincente del succoso primo turno tra Vika Azarenka e Margarita Gasparyan, che bel tabellone, e vedremo se la delusa finalista d’Australia riuscirà ad adattarsi al cambio di fuso, di meteo, di tensione.
Avvio a spizzichi, si diceva: solo tre incontri di tabellone principale erano programmati per la giornata di lunedì, mentre sui campi secondari ancora si stavano ultimando le qualificazioni. Gli occhi di tutti erano puntati sull’esordio di Maria Sharapova, in effetti abbastanza tranquilla nello sbarazzarsi di una Daria Gavrilova in crisetta e nonostante una prestazione lontana dal potersi definire entusiasmante. Affidatasi all’affidabile dritto, unico fondamentale lustro e costante come ai tempi belli, Masha ha avuto buon gioco nello scardinare le ostinate ma disordinatissime difese della futura Lady Saville, sebbene il risultato, specie del primo set, sia piuttosto bugiardo, essendosi cinque giochi su sei risoltisi solamente dopo la lotteria dei vantaggi.
Sharapova nel complesso non ha brillato e persino ha rischiato con l’andare della sfida, ma è riuscita ad aggrapparsi al servizio quando il match rischiava di prendere una via più lunga del previsto: quattro dei cinque ace messi a referto sono piovuti nel secondo set per annullare altrettante palle break, e anche se alla fine il break è arrivato, figlio di smisurati errori frutto della foga di chiudere, l’atteggiamento passivo di Gavrilova le ha comunque concesso di chiudere in due con l’ultimo parziale di quattro game a zero. Contro Kasatkina sarà una storia diversa, anche se lo stato di forma esibito da Dasha a Melbourne non sembra incoraggiante.
Negli altri due incontri in programma Alison Van Uytvanck e Vera Zvonareva hanno avuto vita facile contro Kirsten Flipkens e al cospetto dei resti di Ekaterina Makarova: l’ex top ten moscovita, scesa addirittura a giocare i quindicimila dollari per recuperare un minimo di autostima, non vince una partita di livello WTA dallo scorso US Open (secondo turno contro Julia Goerges).
Programma più fitto a Hua Hin, Tailandia, sede di un International comunque discretamente frequentato. Oggi pochi fronzoli ma un risultato che fa rumore come l’eliminazione patita da Su-Wei Hsieh, terza testa di serie in gara reduce da un grande Australian Open in cui è stata l’unica a mettere seriamente in crisi Naomi Osaka, nel terzo turno: Hsieh è stata sconfitta addirittura in due dai tagli di Monica Niculescu dopo aver sprecato quattro set point nel decimo gioco del secondo set. Per il resto, avanti Tomljanovic, Peng, Barthel e Dayana Yastremska, quest’ultima abile a battere in due la qualificata orange Arantxa Rus e a mettere ulteriore esperienza in una testa da tennis da non sottovalutare.
RISULTATI
Premier San Pietroburgo, primo turno:
M. Sharapova b. D. Gavrilova 6-0 6-4
[WC] V. Zvonareva b. [WC] E. Makarova 6-3 6-4
A. Van Uytvanck b. K. Flipkens 6-2 6-4
International Hua Hin, primo turno:
M. Barthel b. F. Ferro 6-1 1-6 6-4
[WC] S. Peng b. [Q] C. Paquet 6-2 6-3
[8] D. Yastremska b. [Q] A. Rus 6-0 6-3
M. Niculescu b. [3] S.W. Hsieh 6-4 7-6(2)
M. Linette b. [Q] P. Hon 6-1 2-6 6-2
[6] A. Tomljanovic b. S. Voegele 6-1 7-6(6)
K. Kozlova b. [Q] C. Perrin 6-4 3-6 6-3
I.C. Begu b. E. Rodina 6-2 6-0