Giornata grama alla Sibur Arena per gli organizzatori del torneo russo, ma grama è sempre meglio che sportivamente drammatica: incassato il ritiro della star del torneo Maria Sharapova, chiamatasi fuori ben prima del match contro Daria Kasatkina a causa di un classico problema alla spalla destra, i papaveri di San Pietroburgo hanno per quasi un’ora assistito con sofferenza alla mattanza in cui si era trasformato l’incontro principe del cartellone di giornata, quello tra Petra Kvitova e Vika Azarenka.
Reduce dalla finale all’Australian Open e dal lunghissimo viaggio di trasferimento da Melbourne, con sbalzo termico in deficit di circa cinquanta gradi annesso, Petra aveva concesso alla balbettante avversaria dieci minuti di adattamento e un paio di turni di servizio, peraltro prontamente ricambiati dalla rivale, prima di mortificare a suon di dritti vincenti e risposte detonanti la pallida prestazione di Vika, quest’ultima penalizzata alquanto da una resa con la seconda gravemente insufficiente. Il parziale materializzatosi – otto giochi a zero – aveva spaccato il match indirizzandolo verso un rapido epilogo, con spettatori pronti ad alzarsi per la pausa in attesa della partita successiva sul 6-2, 5-1, 40-30 tutto in favore dell’ex Petrona.
Match point, doppio fallo e parità, ma pareva questione di secondi. Vittima invece di quegli improvvisi accessi di fragilità che verosimilmente le hanno impedito di ampliare in modo non trascurabile la bacheca di casa, Kvitova ha iniziato a non centrare più il campo, sporcando una partita fin lì perfetta di errori non forzati addirittura macroscopici e vedendo mano a mano erodersi l’enorme vantaggio accumulato. Azarenka, incredula, si è limitata a palleggiare attendendo i copiosi regali, atteggiamento sufficiente a trascinare il secondo set al tie break senza dover fronteggiare alcuna altra palla per il match. Petra, parsa a un centimetro dallo psicodramma, si è a quel punto ridestata, disputando un gran gioco decisivo per cogliere il successo mezz’ora esatta dopo quel primo match point. Le energie inutilmente sprecate, nel mezzo di un periodo tanto intenso, potranno forse costarle qualcosa nel quarto contro Vekic o Kudermatova, ma lo stato di forma sembra buono e poi, come si dice, fa e disfa tutto lei.
Dispensata dal match contro Sharapova, Kasatkina affronterà invece Vera Zvonareva, che ha battuto in rimonta una disperatissima Goerges già avanti un set e un break (altro harakiri della bella Julia dopo il deragliamento a un centimetro dal traguardo nel primo turno di Melbourne contro Danielle Rose Collins): considerato il pessimo inizio d’annata, verrebbe da dire che un match Dasha, in questo momento, avrebbe potuto vincerlo solo così.
Poca carne sulla brace invece a Hua Hin, Thailandia, dove si è disputata la prima tranche degli incontri di ottavi: avanti facile Saisai Zheng, Ajla Tomljanovic e Garbine Muguruza, teste di serie al passeggio e poco infastidite da Irina Begu, Katerina Kozlova e Mona Barthel, oltre a Dayana Yastremska, che testa di serie non è ma non passerà molto tempo prima di vederla dominare tornei di questo tipo.
RISULTATI
Premier San Pietroburgo, primo turno:
[LL] Alexandrova b. [Q] K. Boulter 7-5 4-6 6-1
Premier San Pietroburgo, ottavi di finale:
[3] D. Kasatkina b. M. Sharapova W/O
[1] P. Kvitova b. [WC] V. Azarenka 6-2 7-6(3)
[WC] V. Zvonareva b. [5] J. Goerges 4-6 6-4 6-4
[8] D. Vekic b. [LL] V. Kudermatova 6-4 6-3
International Hua Hin, ottavi di finale:
[4] S. Zheng b. I. Begu 6-2 6-4
D. Yastremska b. [WC] S. Peng 6-1 6-4
[6] A. Tomljanovic b. K. Kozlova 7-6(0) 6-1
[1] G. Muguruza b. M. Barthel 6-3 7-5