Roger Federer e Stefanos Tsitsipas – Australian Open 2019 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
La campagna australiana di Roger Federer si è mestamente conclusa quest’anno negli ottavi di finale con il next gen Tsitsipas dopo due cavalcate vittoriose nel 2017 e nel 2018; un paio di spunti d’analisi intimamente correlati stuzzicano l’attenzione degli appassionati: è stata vera gloria quella di Stefanos, e siamo in presenza di un passaggio di consegne come quello avvenuto nel 2001 nel celebre ottavo di finale fra Federer e Sampras? O si tratta per lo più di un inciampo del campione svizzero dovuto a una sua giornata storta?
Cominciamo allora con il confrontare i dati della partita Federer-Tsitsipas con quelli esibiti da Federer nelle ultime due vittorie down under.
Federer | AO 2017 | AO 2018 | FED-TSI |
1st serve in % | 63,00% | 62,72% | 67% |
Point won on 1st serve | 79,00% | 81,23% | 79% |
Percentage of total point won on 1st serve | 49,77% | 50,95% | 52,93% |
Point won on 2st serve | 56% | 59,45% | 61% |
Sotto il profilo del rendimento al servizio non c’è niente da dire: contro Tsitsipas il servizio di Federer ha sicuramente girato più che bene, sotto tutti i punti di vista. Le percentuali di trasformazione sia della prima che della seconda sono assolutamente in linea con quelle delle performance medie del 2017 e 2018. Anzi, si può dire che sotto il profilo del rendimento al servizio Roger ha giocato una partita addirittura migliore rispetto a quelle giocate in media nei due anni precedenti.
Andiamo allora a vedere come sono andate le statistiche sui colpi di rimbalzo.
Federer | AO 2017 + AO 2018 | FED-TSI |
W/UF forehand ratio | 105,10% | 27,27% |
W/UF backhand ratio | 57,00% | 70,00% |
Net points won % | 72,50% | 76,00% |
Quello che ovviamente emerge (e si poteva facilmente notare anche guardando la partita) è che il dritto… è andato completamente a farfalle. Ora, un Federer che non può fare affidamento sul proprio diritto è un Federer a mezzo servizio. Sfortunatamente, si è portato in campo la versione ‘shank‘ di quel colpo. La sensazione è che avrebbero potuto continuare a giocare altre due ore ma i vincenti di dritto sarebbero rimasti una chimera. La cosa meno evidente, è che invece negli altri colpi la competitività di Federer c’è stata eccome: il tanto decantato rovescio di 12/24 mesi fa ha girato più che bene, e se andiamo a vedere il rapporto vincenti-errori non forzati sul lato del rovescio è risultato essere migliore che negli anni vincenti. Anche a rete le cose giravano più che bene.
L’ultimo indicatore della bontà generale della partita di Federer è il confronto delle palle break giocate rispetto a quelle di Tsitsipas, 12 a 3. Prendendo un campione significativo di partite (i match ATP maschili giocati dal 2005 al 2017) solo in 246 casi su 52152 chi ha avuto almeno il quadruplo delle palle break del suo avversario è riuscito a perdere. Stiamo parlando di meno dello 0,5% dei casi, non siamo a livelli di cigno nero ma poco ci manca… La sensazione – indimostrabile, ma appunto di sensazione si parla – è che se quella partita la rigiocano 10 volte, Federer ne esce vincente il più delle volte.
Andiamo allora a vedere le differenze con l’altro match famoso, quello fra Sampras e Federer del 2001.
A titolo informativo ricordiamo che Federer di anni ne aveva 19, mentre Sampras 29. Era un Sampras molto più giovane del Federer odierno, ma che si trovava solo a un anno dal suo ritiro agonistico, cosa che presumibilmente per lo svizzero nel 2019 non sarà (ahinoi) molto diversa dal vero. Per il resto vediamo un po’ di confronti per capire quanto sia sensato parlare di vero passaggio di consegne. Sia chiaro, con questo non si vuole sminuire il valore di Tsitsipas, che quasi certamente diventerà un Grand Slam Winner: si vuole solo stabilire quanto sia sensata l’idea declamata da più parti, ovvero che il match del 2001 sia paragonabile a quello del 2019. E soprattutto, vedere se il valore dell’avversario battuto in quell’occasione dal giovane rampante sia paragonabile a quello del Federer odierno.
Sampras 01 | Federer 19 | |
1st serve in % | 70% | 67% |
Point won on 1st serve | 77% | 79% |
Percentage of total point won on 1st serve | 54% | 53% |
Point won on 2st serve | 51% | 61% |
W/UF forehand ratio | 164% | 27% |
W/UF backhand ratio | 90% | 70% |
Break point saved | 79% | 0% |
Break point ratio | 79% | 400% |
Tralasciando il discorso delle palle break, che non richiede ulteriori spiegazioni, si può notare in generale come la prestazione di Sampras sia stata nettamente superiore nei colpi di rimbalzo e paragonabile al servizio. Il dato della seconda di servizio pur essendo favorevole al Federer ’19 è invece significativo perché gli si può dare una lettura non convenzionale: ovvero, nonostante la qualità dei colpi di rimbalzo di Sampras fosse più che buona, il dato di trasformazione sulla seconda di servizio è stato sorprendentemente basso. Viceversa il Roger del ’19 pur con una giornata storta sul colpo a rimbalzo principe, il dritto, è riuscito comunque a portare a casa una buona difesa della seconda di servizio. Ciò significa che pur potendo contare su un buon servizio e dei buoni colpi a rimbalzo Sampras non è riuscito a prevalere. Per avere un’idea di quanto sia stata significativa la performance di Federer nel 2001 sull’erba in risposta basti considerare il dato storico delle percentuali di successo su prima e seconda di servizio a Wimbledon (fonte IBM Watson, Luglio 2017)
Se confrontiamo infine il plus/minus su vincenti ed errori non forzati infatti Sampras aveva chiuso il match con un bilancio positivo, mentre Federer nella sconfitta con Tsitsipas ha finito il match in territorio negativo.
Confrontando ora la prestazione del Tsitsipas ‘19 con quella del Federer ’01 – ovvero i due giovani usciti vincenti dallo scontro con i vecchi leoni – abbiamo ulteriori indicazioni.
Andando a vedere i vari indicatori, gli unici compartimenti in cui Tsitsipas ha mostrato una performance migliore rispetto a quella del Federer ’01 sono quello delle palle break salvate (fondamentale per l’esito della partita) e il successo nel salvare la seconda di servizio. Per il resto, la brillantezza del Federer ’01 appare evidente.
In conclusione, torniamo all’obiettivo dell’articolo: questo match può essere davvero il sigillo del passaggio della guardia? Potrebbe essere, specie se la carriera di Stefanos risulterà luminosa come tanti appassionati di tennis gli augurano. Tuttavia, mettere sullo stesso piano la sua vittoria di quest’anno agli Australian Open con quella ottenuta da Federer nel 2001 su Sampras appare un tantino azzardato. La qualità della prestazione offerta da Roger nel 2001 è stata senz’altro superiore sotto il punti di vista tecnico, battere un Sampras a Wimbledon che serve il 70% di prime palle è roba per pochi, specie con un dritto e rovescio che girano più che discretamente. Sotto il punto di vista mentale invece le due performance si assomigliano, entrambi giocavano contro i loro idoli e sono riusciti a giocare splendidamente i punti importanti.
Federico Bertelli