Niente da fare per Matteo Berrettini che non riesce a superare lo scoglio Marton Fucsovics, nonostante una buona performance. Oggi l’ungherese offriva una serie di sfide diverse e per certi versi più complesse rispetto agli avversari, pur fortissimi, battuti in precedenza. Fucsovics infatti propone un tennis potente e completo, non soffre lo slice come Khachanov (anzi lo sa riproporre con buona efficacia) né ha le croniche amnesie di Verdasco. Oggi però a fare la differenza, più che il tennis, è stato il maggior cinismo dell’ungherese di concerto con un vistoso calo psicofisico di Berrettini all’inizio del terzo set. L’azzurro non ha però molto da recriminare sulla palla break mancata nel secondo parziale, che lo avrebbe mandato a servire per il match, né tutto sommato sulla falsa partenza nel terzo, figlia delle precedenti fatiche. Anzi Matteo può lasciare Sofia forte del proprio best ranking (numero 46) e della sensazione di potersela giocare a questi livelli.
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Nel primo parziale, Berrettini fa bella mostra delle sue migliori qualità e dei miglioramenti dell’ultimo periodo. Alla solita mortifera combinazione di servizio e dritto (con la quale ha annullato due set point nel decimo gioco), l’azzurro affianca un rovescio più solido, smorzate intelligenti e una buona tenuta mentale. È proprio quest’ultimo aspetto a premiarlo. Pur vedendosi scivolare via davanti agli occhi ben cinque palle break (per meriti di Fucsovics che per demeriti suoi), Berrettini non si scompone, neanche quando tocca a lui salvarsi sull’orlo del baratro. Alla fine, nel dodicesimo gioco, un rovescio lungolinea vincente gli spalanca le porte del break e del primo set.
Il secondo set segue invece pedissequamente i turni di servizio fino al 4-4. Qui Berrettini ha una palla break che gli permetterebbe di servire per raggiungere la seconda finale in carriera, ma ancora una volta Fucsovics è perfetto e si salva. Ad un passo dal tiebreak, Berrettini smarrisce la prima di servizio e concede un set point. L’ungherese si avventa col dritto su una seconda scarica e pareggia il conto dei set.
Il colpo rimbomba forte sia nella testa che nelle gambe di Berrettini, provate dalle battaglie di questa settimana. Fucsovics ne approfitta per scappare subito avanti 3-0 e non si guarda più indietro. Matteo prova a giocare a braccio sciolto, ma l’ungherese si difende senza problemi e si guadagna la seconda finale della carriera, dopo quella vinta a Ginevra lo scorso maggio.
In finale troverà Daniil Medvedev che ha passeggiato in due set su uno svogliato Gael Monfils. Dopo quattordici giochi ai limiti dell’indolenza, il francese ha mostrato un unico barlume di combattività rimontando da 5-1 a 5-4. Il divario però era ormai troppo ampio e Medvedev non ha avuto problemi a chiudere la pratica al secondo tentativo. Sarà la sesta finale ATP per il russo (3-2 il bilancio vittorie/sconfitte).
Risultati:
M. Fucsovics b. M. Berrettini 5-7 7-5 6-3
[3] D. Medvedev b. [7] G. Monfils 6-2 6-4