La recente notizia della fine della collaborazione tra Naomi Osaka e Sascha Bajin ha totalmente colto di sorpresa il mondo del tennis. In un anno, Bajin, ex sparring partner di Serena Williams e Caroline Wozniacki, ha portato la talentuosa Osaka a vincere i suoi primi due Slam, US Open e Australian Open, e a diventare a soli 21 anni la n.1 al mondo. Ma qualcosa evidentemente si era incrinato nel loro sodalizio già da qualche tempo. Durante il discorso di premiazione a Melbourne, la nipponica premiazione a Melbourne aveva ringraziato tutti meno che il suo coach. L’annuncio del divorzio è arrivato pochi giorni dopo con un tweet molto scarno sul profilo di Osaka, al quale è seguita una replica di circostanza da parte dello stesso Bajin.
Da Dubai, dove si sta preparando per il primo Premier 5 della stagione WTA, la giapponese ha per la prima volta parlato dell’improvvisa interruzione del sodalizio con il giovane allenatore tedesco. Senza ovviamente entrare troppo nei dettagli, Osaka ha fatto capire che i rapporti con Bajin erano diventati piuttosto tesi. Queste frizioni non la rendevano felice e non le permettevano di allenarsi con il sorriso. “Penso che la ragione dietro alla separazione sia che non ho intenzione di mettere i successi davanti alla mia felicità”, ha detto la nuova n.1 al mondo. “Mi voglio svegliare felice di allenarmi e felice di avere attorno le persone che ho attorno. E non sono disposta a sacrificare questo per tenere una persona nel team”.
Osaka ha anche negato fermamente che la ragione del divorzio sia di natura finanziaria. “Tutti pensano che sia una questione di soldi ma non lo è”, ha aggiunto la due volte campionessa Slam. “È una delle cose più offensive che ho mai sentito sia sul mio conto. Viaggio sempre con tutti i componenti del mio team. Li vedo più della mia famiglia. Non lo farei mai a loro”. Nonostante gli screzi, Osaka non prova alcun risentimento nei confronti di Bajin e lo ha ringraziato per averla aiutata ad ottenere risultati indubbiamente straordinari. “Non dirò nulla di male nei suoi confronti perché gli sono grata per tutto quello che ha fatto”, ha affermato di fronte ai giornalisti dagli Emirati Arabi. “Non sono venuta qua per dire delle cose cattive sul suo conto. Non voglio separarmi da lui in maniera molto negativa. Perché penso che lui sia stato quello che mi ha spinto ad essere più aperta con le persone. Non voglio essere ostile nei suoi confronti”.
E poi la conferma di quello che si era già potuto intuire: i due erano già ai ferri corti durante gli ultimi Australian Open. “La decisione stava già maturando in Australia. Alcune persone potevano notarlo da come interagivamo”, ha detto. Nonostante gli attriti con il suo coach, Osaka, a soli 21 anni, è riuscita ad isolarsi e a vincere il suo secondo Major consecutivo a Melbourne. Ciò la dice molto lunga sulla forza mentale oltre che tecnica della giocatrice del sol levante. A Dubai è accompagnata dal padre, dal preparatore atletico Abdul Sillah, dalla fisioterapista Kristy Stahr e dall’allenatore giapponese Masashi Yoshikawa. Quest’ultimo però non è che un collaboratore a tempo determinato. “Yoshikawa non è il mio vero coach”, ha precisato. “Mi segue da quando avevo 16 anni. È una delle persone che conosce meglio il mio gioco in assoluto. Viene solo in alcuni tornei e mi aiuta molto. Ho pensato che sarebbe stata una bella idea per lui venire qua ora che sono da sola. In questo torneo ho bisogno di qualcuno che mi sia di aiuto”.
FUTURO – Al termine di questa settimana, inizierà però la caccia al vero successore di Bajin. Perché presentarsi ad Indian Wells, dove difende il titolo conquistato lo scorso anno, senza allenatore sarebbe, per sua stessa ammissione “non la cosa ideale”. Ma che qualità deve avere un allenatore per essere ingaggiato dalla nuova numero uno al mondo? “Deve avere una mentalità positiva innanzitutto”, ha detto Osaka, “Non voglio qualcuno nel box che dica cose negative. Sarebbe la cosa peggiore. Poi sì qualcuno che sia diretto e non abbia paura di dirmi le cose in faccia invece che alle mie spalle. Questa è una delle cose più importanti”. Siamo sicuri che in tanti busseranno alla sua porta. Ma chissà chi avrà i requisiti giusti per diventare l’allenatore della tennista che sembra pronta a prendersi in mano il circuito femminile per molti anni a venire.