Per Luca Giacomini le belle prestazioni dello scorso novembre nel torneo che assegnava la wild card per le ATP Next Gen Finals di Milano (vittoria contro Andrea Pellegrino, sconfitta al quinto contro Liam Caruana) sono state un ulteriore stimolo a proseguire nel suo percorso di crescita, che lo vede ora a ridosso della top 500 ATP, con un balzo di oltre centocinquanta posizioni rispetto ad inizio novembre. Un percorso che non può prescindere dal duro lavoro in allenamento, come ci ha raccontato lo stesso giovane tennista padovano.
Ciao Luca, il duro lavoro ti sta premiando, vero?
Sì, dai. Dopo la preparazione invernale svolta ad Alicante per un mese intero presso l’Accademia di Ruben Ramirez Hidalgo, seguito anche da Simone Vagnozzi, sto vedendo ulteriori miglioramenti. In Spagna sono riuscito a giocare con giocatori ben al di sotto della 300esima posizione ATP, come Garcia-Lopez, che è intorno ai primi 100, Olmedo Ortega, Boluda Purkiss, Stefano Travaglia. E ho avuto anche l’opportunità di scambiare con Marco Cecchinato. Questo mi ha consentito di poter gestire una velocità di palla maggiore, fondamentale per poter entrare nel circuito internazionale. Dopo la bellissima esperienza alle Next Gen, dove sono riuscito a cogliere un insperato terzo posto, voglio vedere se riesco a ritagliarmi una classifica internazionale più favorevole.
Per questo ho appena partecipato ad un torneo ITF da 15.000$ a Grenoble, dove nel main draw ho superato il primo turno battendo il francese Marmousez ma ho perso poi con il suo connazionale Laurent. Nel doppio con Julian Ocleppo invece siamo arrivati sino ai quarti. Ora mi trovo in Kazakistan, ad Aktobe, dove sfortunatamente al primo turno sono capitato nientemeno che contro Teymuraz Gabashvili, testa di serie n. 1 del torneo. La pressione del russo è stata notevole, anche se devo dire che ho avuto la possibilità di vincere il primo set, dove ho sprecato due set point nel tie-break. Esperienza molto valida trovarsi di fronte ad un ex 50 ATP e perdere in due set tirati, 7-6 6-4. Aiuta molto a trovare fiducia in me stesso. Ora attendo l’altro draw, che inizierà martedì, e poi ritorno a casa con due settimane di allenamento con mio papà Redi.
Tornei in Italia a breve?
No. Solamente all’estero.
Ma non dovresti “difendere” il ranking da numero 22 italiano appena conquistato?
C’è tempo per questo, la classifica nazionale viene fatta una volta all’anno, invece ora voglio scendere abbondantemente sotto i 500 mondiali, e per farlo devo gareggiare il più possibile all’estero.
Ermes Brugnaro