“Proverò a recuperare energie in vista di domani“, ha assicurato poco prima di uscire dal campo vittoriosa Petra Kvitova, che battendo Su-Wei Hsieh si è qualificata per la finale del Dubai Duty Free Championships. Per Kvitova si tratta della terza finale stagionale, dopo il successo di Sydney e la gran delusione di Melbourne; la 35esima in carriera e la seconda qui a Dubai dopo il titolo vinto nel 2013 in finale contro Sara Errani.
Perché la ceca abbia dovuto essere esplicita rispetto alla necessità di sfruttare il riposo di queste ventiquattr’ore scarse – la finale è in programma sabato alle 16 – è spiegato dalla prestazione gagliarda di Hsieh, capace di vincere il primo set e mantenersi più o meno in partita fino all’ultimo punto nonostante la notevole progressione di Kvitova. I quasi 50 vincenti di Petra non l’hanno messa al riparo dalla terza partita complicata della settimana, dopo le vittorie in tre set contro Siniakova e Brady. Anche in quelle due occasioni, come oggi, Kvitova è rimasta in campo oltre due ore.
BUONA PARTENZA DI HSIEH – Hsieh è ancora ringalluzzita dall’incredibile rimonta di ieri ai danni di Pliskova ed entra in campo come se tra i due incontri quasi non fosse esistita una soluzione di continuità. Le prime di servizio della taiwanese non sono tante né troppo potenti, ma abbastanza varie da impedire a Kvitova di cogliere uno schema sul quale fare riferimento in risposta. Nulla di cui abbia bisogno Hsieh, che gioca seguendo l’istinto e affidandosi alla mano sopraffina: una strenua difesa e una risposta profondissima, che scopre il nervo del dinamismo non eccelso di Kvitova, valgono alla giocatrice asiatica un preziosissimo break replicato addirittura a zero qualche minuto più tardi. La finalista di Melbourne si congeda dal set con un rovesciaccio al volo da non consegnare ai posteri. Più di tutto in questo set ha pesato l’incapacità della ceca di incidere sulle – morbide – seconde dell’avversaria, tanto lente da mandarla fuori ritmo.
RIMONTA E VITTORIA DI PETRA – La giocatrice ceca non è in testa alla Race to Shenzhen per caso, sebbene questa classifica abbia una validità ridotta a questo punto della stagione. Kvitova rientra in campo e breakka alla seconda occasione, nel terzo game, e va ancora a segno nel game di risposta successivo dando la sensazione di aver finalmente trovato il modo di rendere impossibili, e non soltanto improbabili, le difese di Hsieh. La ceca impreziosisce il secondo break con una splendida palla corta incrociata, che la taiwanese rincorre solo con lo sguardo. Chiamata a difendere il doppio vantaggio, Kvitova scaraventa sul campo quasi solo colpi vincenti e trascina di forza la partita al terzo set.
Il terzo set si apre con un altro break ceco, piuttosto annunciato, seguito da un contro-break taiwanese a zero, questo piuttosto sorprendente. Kvitova si riporta subito in vantaggio con uno schiaffo al volo di dritto e da quel momento nessuna delle due giocatrici saprà più infierire sul servizio avversario, con le uniche palle break fallite da Kvitova sul 3-1. In particolare un comodo rovescio a campo semi-spalancato, che non costituirà rimpianto per la mancina di Bilovec in ragione dell’evoluzione positiva del parziale e infine dell’incontro. Brava comunque Hsieh a lottare fino alla fine, con una potenza di fuoco evidentemente inferiore all’avversaria, ancor più brava Kvitova a non lasciarsi irretire dalle geometrie imprevedibili dell’asiatica.
Questo successo permette alla numero quattro del mondo di continuare la difesa ‘postuma’ dei 900 punti conquistati con il titolo di Doha dello scorso anno; i due tornei si scambiano annualmente lo status di Premier 5, e quest’anno tocca al torneo degli Emiri mettere in palio il bottino grosso. Per vincere il terzo titolo stagionale e rimettere piede sul secondo gradino del ranking WTA, Petra Kvitova dovrà battere la ritrovata Belinda Bencic.
La svizzera supera al termine di un match rocambolesco e palpitante Elina Svitolina. Una battaglia che si chiude al tie-break decisivo dopo poco meno di due ore in cui entrambe le giocatrici sono andate a corrente alternata. Dopo un primo set dominato da Belinda e vinto 6-2, Svitolina approfittando anche del sostegno dalla tribuna di Gael Monfils, è salita di livello nel secondo limitando il numero degli errori. Bencic perde due volte consecutivamente il servizio e si va al terzo.
Nel set decisivo grande equilibrio fino al 3 pari senza nemmeno l’ombra di una palla break. Nel sempre indioso settimo game arriva il break a favore di Svitolina che sembra decidere l’incontro. Chiamata a servire per il match sul 5-4 l’ucraina si inceppa cedendo addirittura la battuta a zero. Bencic ribalta la situazione arrivando a tre match point nel dodicesimo gioco senza riuscire a chiudere. Nel tie-break però la svizzera è ancora la più coraggiosa in campo e lo domina vincendo per 7 punti a 3.
Bencic torna dunque in finale in un Premier 5 dopo 3 anni e mezzo, quando a 18 anni giocò e vinse la finale in Canada contro Simona Halep, rumena che ha battuto di nuovo ieri nei quarti di finale. Arriva in finale dopo un tris di scalpi pazzesco oltre a Halep e Svitolina già negli ottavi aveva superato un’altra top 10 come Aryna Sabalenka.
Una favola che domani avrà la sua conclusione ma che rimane per lei indimenticabile: si tratta della rivincita contro Petra Kvitova che l’ha battuta nettamente al terzo turno dell’Australian Open. Ma dopo una settimana del genere tutto diventa possibile…
Risultati:
[2] P. Kvitova b. S-W. Hsieh 6-3 2-6 6-4
B. Bencic b. [6] E. Svitolina 6-2 3-6 7-6(3)