Qualcuno che cinque anni fa avesse detto che Belinda Bencic avrebbe vinto due titoli WTA di enorme prestigio, avrebbe raggiunto la top 10 e avrebbe battuto serie di avversarie dello stesso livello prima di compiere 22 anni sarebbe stato preso semplicemente come uno a cui piacevano le previsioni facili: a quel tempo la svizzerina era di gran lunga la migliore della sua generazione e, pur giovanissima, sembrava già pronta per quelle imprese sotto la soglia della maggiore età che nella storia del circuito erano state stimmate delle leggende (tra le quali una certa altra svizzera di origini slovacche, Martina Hingis).
Oggi, alla fine di gennaio 2019, quella previsione si è ovviamente rivelata esatta, perché Bencic tutti quei traguardi li ha tagliati per davvero. Nel percorso che ce la ha portata, però, neppure una tappa è stata scontata. Sollevando la coppa del Dubai Duty Free Tennis Championships, Belinda è saltata di nuovo sul treno del grande tennis – quello che conta, quello a cui ha sempre sentito di appartenere e che era finora riuscita ad assaggiare soltanto per pochi mesi. La vittoria in finale per 6-3 1-6 6-2 contro Petra Kvitova è un certificato del suo ritrovato status di stella: è la quarta consecutiva contro una top 10 e vale il terzo titolo in carriera, il primo nei quasi quattro anni trascorsi dall’altro Premier 5, vinto in Canada nell’agosto del 2015.
A dispetto dello score, l’andamento dell’incontro è stato uniforme e in linea con la settimana. La solita partenza a razzo di Bencic, andata immediatamente avanti di un break e pericolosa in ognuno dei primi turni di risposta, ha mostrato una Kvitova a corto di energie. Il fiato già le era venuto a mancare nell’incontro precedente contro Hsieh, faticosissimo per sua stessa ammissione, e l’altissimo numero di partite giocate in stagione (che la hanno già portata al primo posto nella WTA Porsche Race to Singapore) ha chiesto il conto nel momento sbagliato. Vinto il primo set, Bencic ha smarrito la concentrazione all’inizio del secondo dopo aver perso tre punti per pochi centimetri, e Kvitova, ritrovata la battuta, è riuscita a portare d’esperienza il conto dei parziali alla parità.
Sotto la superficie di una apparente rimonta, tuttavia, la corrente rimaneva sempre svizzera: né il coaching con Jiri Vanek né le grida per caricarsi bastavano a Kvitova per portare nel set decisivo il buon tennis del secondo. La stanchezza emergeva nel tentativo di tenere corti i punti, che si traduceva tanto in vincenti quanto in errori e doppi falli. Perso il servizio in avvio, recuperare ancora una volta il distacco è diventato impossibile. Soltanto nell’ultimo gioco, con Bencic al servizio per il match sul 5-2, la ceca è arrivata di nuovo a palle break, ma non è riuscita a piazzare il punto che le sarebbe servito. Da lunedì il ranking della svizzerà dirà 23, garantendole un posto tra le teste di serie per i tornei a venire assai utile a incrementarlo ancora.
E pensare che Bencic avrebbe potuto non giocarla neppure, questa finale: per arrivarci è stata costretta al terzo set da Halep e dalla due volte campionessa in carica Svitolina, e ancora prima, negli ottavi di finale, aveva dovuto annullare addirittura sei match point ad Aryna Sabalenka per spuntarla al tie-break decisivo. Del resto capita spesso che una giocatrice a un passo dal baratro, scampato il pericolo, ne ricavi la rabbia giusta per arrivare fino in fondo; nel suo caso il discorso vale per questa settimana ma può in un certo senso essere esteso a tutte le ultime stagioni. Fermata a più riprese dagli infortuni per periodi lunghi anche alcuni mesi, Bencic aveva visto come risultato il suo ranking sprofondare al di sotto della trecentesima posizione nel settembre di due anni fa.
Una storia di tennis normale per chi era sempre stata “speciale”. Il comeback di Bencic non ha i contorni drammatici di altri, né lei ha mai mostrato l’intenzione di abbandonare lo sport. Semplicemente, le cose non andavano. La separazione da coach Vladimir Platenik al termine della scorsa stagione ha forse provocato lo sblocco definitivo e la ragazza, ora allenata da papà Ivan, ha ricominciato a vincere. Da tempo non è più la prima della classe 1997, e forse non tornerà mai ad esserla, ma adesso ha di nuovo il suo posto nel circuito WTA. E il futuro è tutto dalla sua parte.
Risultati:
B. Bencic b. [3] P. Kvitova 6-3 1-6 6-2
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