Nel tepore della costa sud della Florida ci si gioca l’accesso alla partita più importante del torneo ATP 250 di Delray Beach. I quattro contendenti sono il beniamino di casa John Isner, unica testa di serie sopravvissuta, alla seconda semifinale stagionale dopo New York; il britannico Daniel Evans, giustiziere del nostro Seppi e di Tiafoe, particolarmente in palla viste le 14 vittorie a fronte di 3 sole sconfitte nel 2019; l’altro statunitense Mackenzie Mcdonald, che nei quarti ha eliminato la testa di serie n.1 Juan Martin Del Potro e infine il moldavo Rudi Albot, anche lui alla seconda semifinale stagionale, che ha vinto in rimonta il quarto di finale contro Steve Johnson.
L’esito delle due semifinali è piuttosto sorprendente: da una parte per l’esito, dall’altra per come si è sviluppato il punteggio.
EVANS TORNA IN FINALE – Il tabellone mette di fronte Isner e Evans nella prima partita in programma oggi, e l’esito non è quello che ci si attenderebbe. John appare in controllo e si aggiudica il primo set sfruttando il break ottenuto nel secondo game. Evans a questo punto mette in campo la sua voglia di combattere per tornare ai livelli che gli competono dopo la squalifica; migliora il rendimento in risposta e riesce a portare a casa la frazione riequilibrando il match. Sarebbe stato logico attendersi un terzo set con Long John nuovamente in cattedra e invece, come capita non di rado in questo diabolico sport, cambia tutto. Torna in campo l’Evans che non ti aspetti, che riesce subito a portarsi avanti di un break nel secondo game, nel quale Isner è impreciso e nervoso – fallito il dritto che lo porta a fronteggiare la prima palla break, scaraventa il cappellino per terra – e conduce la nave in porto, guadagnando l’accesso alla sua seconda finale nel circuito maggiore dopo quella persa a Sydney nel 2017 contro Muller. La prima, ovviamente, dopo il brutto affare di doping (ma dal rientro ne ha giocate tre a livello challenger, con una vittoria)
ALBOT NON SI FERMA – Dan Evans affronterà Radu Albot, che capovolge l’andamento del primo set rimontando Mcdonald con un inaspettato doppio 6-0. Lo statunitense parte bene, il supporto del pubblico si fa sentire e tutto pare riuscire facile al giovane Mackenzie, che in poco tempo si ritrova sul 5-1 ad un passo dalla conquista del primo set. Rudi Albot però ha la stoffa del combattente; perderà il primo set ma recuperando un break di svantaggio e dando battaglia fino all’ultimo. Sullo slancio il giocatore moldavo conquista diverse palle break già nel secondo game, Mcdonald pare tenere botta anche se alla quarta occasione deve cedere il passo. Inspiegabilmente la partita dello statunitense finisce qui: ritrovatosi progressivamente senza dritto e servizio, McDonald viene sonoramente strapazzato da Albot con un doppio 6-0 di fronte ad un pubblico allibito per il crollo verticale del giocatore di casa. Per Albot sarà la prima finale in carriera.
Si profila quindi una finale assolutamente inedita tra due giocatori che pochissimi avrebbero pronosticato ancora in campo di domenica. Finale inedita, certezza di un campione inedito. Come spesso accade in quel di febbraio, più che negli altri mesi del tour.
Andrea Franchino
Risultati:
D. Evans b. J. Isner 3-6 6-2 6-3
R. Albot b. M. McDonald 3-6 6-0 6-0
Il tabellone completo