Qualcuno degli appassionati presenti sulle tribune del Delray Beach Tennis Center per assistere alla finale del torneo ATP 250 avrà avuto un’inconsapevole moto di delusione leggendo sul tabellone i nomi di Daniel Evans (28 anni, numero 148 a inizio settimana), proveniente dalle qualificazioni e al settimo match consecutivo, e Radu Albot (29 anni, numero 82 a inizio settimana), vincitore delle ultime due partite in rimonta. Ebbene, alla fine del match tutti i presenti si sono alzati in piedi per rendere omaggio a questi due autentici gladiatori che per quasi tre ore li hanno tenuti incollati alla sedia giocando un tennis spettacolare, fatto di vincenti e punti conquistati lottando con il coltello tra i denti, senza arrendersi mai.
Il doppio fallo di Evans nel tie-break del terzo set che ha consegnato partita e torneo ad Albot, dopo aver visto evaporare tre match point con palle uscite di millimetri, ha il sapore del gesto di resa di un combattente all’unico avversario imbattibile: la sfortuna. Radu Albot potrà orgogliosamente conservare il trofeo della sua prima vittoria nel circuito professionistico insieme all’immagine di una partita coraggiosa e lottata fino all’ultimo, meritatamente vinta contro un’ottimo giocatore.
La cronaca del match parla di tre set giocati sempre sul filo del rasoio. La prima frazione va ad Evans che riesce a strappare il servizio al sesto gioco ad Albot grazie a due brillanti passanti di rovescio e da lì in avanti non sbaglia più nulla. Discorso rovesciato nella seconda partita quando Albot, grazie ad alcune ottime soluzioni con il diritto, si porta in vantaggio nel quarto gioco e conduce fino alla fine chiudendo con un game di servizio tenuto a zero. Il terzo set è un’altalena di emozioni: le palle break fioccano da una parte e dall’altra, nel terzo gioco Albot piazza l’allungo che potrebbe essere decisivo, con Evans che inizia a mostrare i segni della stanchezza ma non demorde. Nel settimo gioco il moldavo ha l’opportunità di salire 5-2 e servizio, il britannico riesce ad annullare il pericolo e sullo slancio strappa il servizio ad Albot rimettendo il match in parità. La partita sembra aver cambiato padrone, Evans gioca in scioltezza ma anche il suo avversario non molla: si giunge così al giusto epilogo di un match equilibrato, il tie-break decisivo.
Il tennista inglese comincia con il piglio giusto e ottiene subito un mini-break che gli consente di mettere pressione su Albot, in leggera flessione. Arrivano due match point per Evans, in entrambi i casi Dan forza il colpo ma la palla beffardamente esce di pochi centimetri; altro punto vittoria giocato coraggiosamente, ma il passante di rovescio che pare essere decisivo esce nuovamente di pochissimo. Albot intuisce che forse è arrivato il suo momento, riesce ad arrampicarsi al match point che gli viene consegnato da uno sciagurato (ma in un certo senso giustificabile) doppio fallo di Evans. Radu rende subito onore al suo indomito avversario prima di condividere la sua gioia con il suo team. Per entrambi i giocatori un bel salto in classifica che rende merito alla qualità del tennis espresso in finale: Albot raggiunge il 52esimo posto, suo miglior piazzamento, Evans si riavvicina sensibilmente alla top 100 (diventa n.105).
Andrea Franchino
Risultato:
R. Albot b. [Q] D. Evans 3-6 6-3 7-6(7)
Il tabellone completo