Da campionessa a estromessa. Per Sara Errani il gioco di parole descrive la fallimentare campagna di difesa del titolo al WTA 125K di Indian Wells, la sua ultima gioia nel circuito, ma in senso più ampio riassume i suoi mesi da tennista dalla squalifica per doping dell’agosto 2017 ad oggi.
Forse, purtroppo, è una cupa previsione anche per i tempi che verranno: la sconfitta in tre set rimediata all’esordio da Allie Kiick, onesta comprimaria, significa la sparizione dei 175 punti che avevano permesso a Errani un temporaneo ritorno tra le prime 100 della classifica. Con il conseguente crollo di oltre centosessanta posizioni, lunedì Sara si sveglierà non più in alto della numero 234: un grosso ostacolo per l’iscrizione ai tornei del circuito principale ai quali era abituata, e che lo scorso anno le avevano elargito utili gettoni di presenza.
Di certo per risalire a Errani servirà qualcosa di meglio del 6-3 5-7 6-2 rimediato qualche ora fa, mostrando un livello di gioco troppo incostante per approfittare di un incontro pieno di break – del tipo che solitamente viene risolto in qualche modo dalla giocatrice di maggiore esperienza – e di un sorteggio tutto sommato più che generoso, che la aveva tenuta a distanza da tante avversarie più pericolose. La prima vittoria della stagione, iniziata in ritardo di un mese a causa del ban per la positività al Letrozolo, continua a essere rimandata a data da destinarsi.
La salvezza potrebbe arrivare senza doversi spostare: l’ultima speranza per “Sarita” risiede infatti nelle qualificazioni del BNP Paribas Open, l’evento principale dell’Indian Wells Tennis Garden al via il 4 marzo. Il Premier Mandatory californiano non le ha mai regalato troppe gioie (un solo quarto di finale in dieci partecipazioni) ma al momento tutto è utile a tamponare la prossima emorragia di punti, che arriverà in primavera con la scadenza di quelli conquistati a Charleston, a Bol, e nelle comparsate ai tornei principali.
Alla soglia dei trentadue anni, Errani potrebbe essere costretta quindi a scendere nell’inferno dei tornei ITF, da quest’anno ulteriormente complicati dalla riforma. La Federtennis certamente le offrirà una wild card per gli Internazionali e per il rinato torneo di Palermo, anche perché le alternative azzurre a livello femminile sono pressoché nulle; per il resto però la romagnola dovrà cavarsela da sola. E la sua voglia di lottare, dopo i mesi di incertezza giudiziaria e assenza dai campi, potrebbe non essere più così forte.