Dopo le scintille del match di secondo turno con Nadal, nei quarti a Nick Kyrgios non poteva capitare un avversario più adatto a continuare la sua telenovela messicana: la rivalità con Stan Wawrinka è ricca di episodi controversi, dal loro primo match al Queen’s nel 2015 quando i due si piccarono a vicenda in conferenza stampa fino a quello celeberrimo di Montreal, sempre nel 2015, nel quale Kyrgios si fece scappare considerazioni poco lusinghieri nei confronti della compagna di Wawrinka, Donna Vekic, venendo poi per questo pesantemente multato e squalificato con la condizionale.
Qui all’Abierto Mexicano di Acapulco non si è arrivati a quei livelli di tensione, ma i due non hanno mancato di beccarsi con urla di incitamento fin troppo plateali e coinvolgendo il pubblico nella tenzone. Kyrgios è riuscito a spuntarla grazie alle maggiori qualità di colpitore in grado di generare incredibile velocità di palla da qualunque situazione e in qualunque momento. Wawrinka ha da recriminare per quel dodicesimo game del primo set, nel quale ha sostanzialmente omaggiato l’avversario di un parziale.
Pronti, via, ed è subito dramma: Kyrgios perde l’appoggio nell’esecuzione di un rovescio e cade a terra con la racchetta in mano ferendosi in quattro punti la mano destra. Mentre si fa medicare durante il medical timeout l’australiano viene beccato dal pubblico (che nel match contro Nadal lo aveva abbondantemente fischiato) e se ne lamenta con l’arbitro con florilegio di imprecazioni.
Dopo la pausa tiene però senza troppa fatica quel turno di battuta così come anche i seguenti. Sull’1-2 Wawrinka cancella una palla break con un ace, ma il suo gioco da fondo non è preciso come al solito e alterna i suoi poderosi vincenti a gratuiti evitabili. Kyrgios è molto concentrato sulla partita e tiene con insolita disciplina gli scambi. Il primo set si risolve dopo 52 minuti con un disastroso dodicesimo game di Wawrinka, il quale con tre assurdi gratuiti da fondo concede break e parziale all’avversario per 7 giochi a 5.
Nel secondo set il tema della partita non cambia: entrambi i protagonisti sono dotati di tale potenza di fuoco che non appena conquistano una posizione di vantaggio nello scambio diventano padroni nel punto, nel bene o nel male. È Wawrinka a trovare il guizzo sul 4-4, quando ottiene il break grazie a un paio di colpi confusi di Kyrgios (e un doppio fallo), ma manda tutto all’aria un game più tardi quando restituisce il doppio fallo e si fa contro breakkare. L’australiano si infervora, urla in faccia all’avversario ad ogni colpo vincente e il pubblico non gliela fa passare liscia. Stan non si lascia trascinare nella rissa e con il servizio porta il set al tie-break. Quattro minibreak nei primi sei punti mandano al cambio di campo sul 3-3. Sul 3-4 Kyrgios segue la seconda a rete sul rovescio di Stan e viene puntualmente trafitto in lungolinea. Lo svizzero non si guarda più indietro e porta il match al terzo set dopo 1 ora e 48 minuti di gioco.
All’inizio del parziale decisivo è Wawrinka a sembrare più vispo, anche perché Kyrgios sta iniziando la sesta ora di gioco in poco più di 24 ore. Ma quando è stanco l’australiano tira il grilletto del suo bazooka dopo alcuni scambi, e se ci prende fa molto male. Due accelerazioni micidiali danno il break per il 3-2 a Kyrgios, che continua a bere integratori al cambio di campo e a sparare traccianti durante il gioco. Wawrinka salva 2 match point sul 3-5, ma nel game seguente Nick tiene la battuta a zero e avanza in semifinale dove incontrerà John Isner.
Isner maratoneta ad Acapulco, Zverev in scioltezza
Risultati:
N. Kyrgios b. S. Wawrinka 7-5 6-7(3) 6-4
[3] J. Isner b. [8] J. Millman 7-6(2) 6-7(4) 7-6(4)
C. Norrie b. M. McDonald 6-3 6-2
[2] A. Zverev b. [5] A. de Minaur 6-4 6-4