P. Kohlschreiber b. [1] N. Djokovic 6-4 6-4
Un match apparentemente tranquillo, almeno secondo tutti i pronostici, contro Philipp Kohlschreiber (39 ATP) per il numero uno ATP Novak Djokovic, ripreso nel bel sole del pomeriggio Californiano – pure troppo splendente, forse – dopo l’interruzione per pioggia di ieri sera (eravamo 1-0 Djokovic, vantaggio Kohlschreiber), si è trasformato all’improvviso, in modo inaspettato, in un incubo per il fuoriclasse serbo.
Con Philipp, Nole aveva vinto 8 volte su 9, e dato lo straordinario periodo di forma degli ultimi 8 mesi, si pensava che non avrebbero dovuto esserci grandi problemi per lui. Ma sul 3-3 del primo set, fino a quel momento non era successo nulla di significativo, Djokovic si inceppa. Un paio di errori, anche banali, ed ecco il break a sorpresa di Philipp, che ringrazia, porta a casa, e allunga subito fino al 5-3. Ci si aspetta la reazione del campione, ma di colpo Nole pare come svuotato, sta lì a palleggiare senza affondare come potrebbe, spesso sbaglia sia tecnicamente (rovesci non da lui affondati in rete o giocati lenti e molli) sia tatticamente (palle corte inopportune, quasi a voler uscire dallo scambio).
Da parte sua, Kohlschreiber si esalta, cresce ancora di livello e mette in mostra tutto il suo tennis che sarà anche prevalentemente di pressione da fondo, e adatto alla terra battuta, ma sa farsi valere su ogni superficie. Gran bel rovescio a una mano, tocchi intelligenti; a tratti sembra di assistere al match che Philipp vinse allo scorso US Open con il giovane connazionale Sascha Zverev. Senza particolari affanni, o resistenze da parte di Djokovic, il tedesco chiude 6-4 il primo set.
L’impressione, dalla tribuna, è che le condizioni di gioco favoriscano moltissimo Kohlschreiber: qui la palla rimbalza tanto, e i suoi fondamentali molto caricati di top-spin saltano come grilli. In più, come sappiamo, Nole usa le lenti a contatto, e dall’inizio del secondo set sul campo centrale si sta allungando un’ombra assassina e nettissima, esaltata dall’abbacinante sole del deserto. Diverse palle, soprattutto alcuni dritti mal scentrati, è probabile che Djokovic li abbia sbagliati proprio per quello. Guardate l’immagine qui sotto – e gli occhi di Nole: si capisce bene il problema.
Sta di fatto, alla fine, che davanti a noi si sta esibendo una brutta copia di Djokovic a dir poco, mentre Kohlschreiber sta facendo davvero una bella partita. In un attimo il tedesco brekka due volte, e si presenta a servire per il match sul 5-2. Da parte di Nole, anche emotivamente, poca reazione, a parte una racchetta rotta a fine primo set.
Un attimo di “braccino” per Philipp, comprensibile, gli costa un turno di servizio, ma la fine è solo rimandata: il 6-4 6-4 che manda il tedesco agli ottavi di finale con Monfils (13-2 Gael i precedenti) è meritato, dal suo punto di vista. Djokovic ha avuto un pomeriggio negativo, ci sta. Mentre scriviamo non abbiamo ancora avuto la possibilità di parlargli; speriamo che fisicamente sia tutto a posto, perché da queste parti i virus debilitanti girano parecchio ultimamente.
Risultati:
P. Kohlschreiber b. [1] N. Djokovic 6-4 6-4
H. Hurkacz b. [6] K. Nishikori 4-6 6-4 6-3
[24] D. Shapovalov b. [10] M. Cilic 6-4 6-2
[Q] F. Krajinovic b. [14] D. Medvedev 6-3 6-2
[2] R. Nadal b. [25] D. Schwartzman 6-3 6-1
[8] J. Isner b. [32] G. Pella 6-3 6-4
[22] K. Edmund b. [Q] R. Albot 6-3 6-3
[12] K. Khachanov b. [LL] A. Rublev 7-5 6-3
[4] R. Federer b. S. Wawrinka 6-3 6-4