Il day 10 di Indian Wells vedrà disputarsi i quarti di finale della parte bassa del tabellone maschile. Si parte alle 19 con il match tra Roger Federer e Hubert Hurkacz (sfida inedita) e si continua poi alle 21.30 con Nadal-Khachanov (5-0 i precedenti in favore di Rafa). I due veterani partono nettamente favoriti, ma c’è comunque molta curiosità nel vedere come Hurkacz e Khachanov affronteranno i rispettivi impegni.
Il polacco è all’esordio in un quarto di finale così prestigioso e contro Federer sullo Stadium 1 potrebbe subire un po’ la pressione. Vero è che finora ha sempre giocato (e vinto) contro pronostico eliminando uno dopo l’altro Lucas Pouille, Kei Nishikori e Denis Shapovalov. La speranza dunque è che riesca a giocare con la stessa sfrontatezza anche contro Federer. Il suo tennis potente e lineare in teoria non dovrebbe infastidire più di tanto lo svizzero, anzi potrebbe metterlo in palla, ma puntando sulla regolarità Hurkacz potrebbe anche approfittare di una eventuale giornata no di Roger, che pure sta giocando un torneo – sinora – impeccabile.
Più desolante lo scenario invece per Khachanov, che ha perso tutte e cinque le precedenti sfide contro Nadal. Bisogna però ricordare che nell’ultima sfida, a New York lo scorso anno, il russo ha fatto sudare Rafa per quasi quattro ore e mezza prima di alzare bandiera bianca. Dopo quella partita, Khachanov ha poi chiuso forte la stagione, sollevando il trofeo di Bercy. Le possibilità di fare bene ci sono, anche perché in questo torneo il russo sembra aver recuperato un po’ di sicurezza dopo un avvio di 2019 decisamente zoppicante.
L’approssimarsi di queste due sfide, entrambe perfettamente combacianti con l’identikit dello “scontro generazionale” tanto amato dalla cronaca, ci permette di aprire una parentesi sul rendimento di Federer e Nadal contro i giovani rampanti del circuito. Di seguito sono riportati i confronti diretti con gli under 23 attualmente presenti in Top 50 (con l’aggiunta honoris causa di Auger-Aliassime, Chung e Hurkacz).
FEDERER
- vs Zverev 3-3
- vs Tsitsipas 1-1
- vs Coric 3-2
- vs Khachanov 1-0
- vs Medvedev 2-0
- vs De Minaur nessun precedente
- vs Shapovalov nessun precedente
- vs Djere nessun precedente
- vs Kyrgios 3-1
- vs Tiafoe 3-0
- vs Fritz 2-0
- vs Norrie nessun precedente
- vs Auger nessun precedente
- vs Chung 2-0
- vs Hurkacz nessun precedente
NADAL
- vs Zverev 5-0
- vs Tsitsipas 3-0
- vs Coric 2-2
- vs Khachanov 5-0
- vs Medvedev nessun precedente
- vs De Minaur 2-0
- vs Shapovalov 1-1
- vs Djere nessun precedente
- vs Kyrgios 3-3
- vs Tiafoe 1-0
- vs Fritz nessun precedente
- vs Norrie nessun precedente
- vs Auger Aliassime nessun precedente
- vs Chung 2-0
- vs Hurkacz nessun precedente
Emerge chiaramente come entrambi non abbiano particolari problemi di risultati (24-6 il saldo di Rafa, 20-7 quello di Roger). In generale solo due giocatori (Coric e Kyrgios) sono riusciti a sconfiggere almeno una volta sia l’uno che l’altro e solo Coric è riuscito a bissare l’impresa. Proprio il croato risulta essere quello che complessivamente se l’è cavata meglio quando si è trovato di fronte ai due mostri sacri del tennis contemporaneo (e anche passato). Se contro Rafa è stato bravo a sfruttare, grazie alla propria solidità e consistenza, due giornate no del maiorchino (Basilea 2014 e Cincinnati 2017), contro Federer ha realizzato due mini capolavori in finale ad Halle e in semifinale a Shanghai, senza dimenticare la semifinale giocata proprio a Indian Wells l’anno scorso e persa di un soffio.
Eccezion fatta per il croato, l’unico vero pericolo costante per Nadal tra le file dei giovani è stato Nick Kyrgios. L’australiano vanta un bilancio in parità con ben tre vittorie a referto, l’ultima delle quali arrivata ad Acapulco un paio di settimane fa. Appare chiaro come il maiorchino soffra il tennis di Kyrgios, che nelle giornate buone gli impedisce di trovare ritmo. Impietoso il saldo contro gli attuali top 10, Tsitsipas e Zverev (3-0 col primo, 5-0 col secondo), che invece hanno dimostrato di poter infastidire molto Federer.
Questo, però, non è un segnale sufficiente a immaginare un Federer davvero in difficoltà contro Hurkacz, giocatore assai interessante che però sta ancora ultimando la sua maturazione tennistica. Discretamente mobile a dispetto dell’altezza (quasi due metri), non basa il suo tennis esclusivamente sullo schema servizio-dritto ma ha mostrato di avere buoni riflessi anche in risposta. Il problema di affrontare Federer, e questo vale per tutti i giovani, è l’essere costretti a scambiare in un intervallo di tempo più breve per via della tendenza dello svizzero a colpire sempre nei pressi della riga. Una dinamica di gioco che un 22enne abituato a competere con tennisti molto simili tra loro potrebbe non essersi mai trovato ad affrontare. Eccellenti atleti come Coric e Zverev hanno dimostrato di poter prolungare abbastanza lo scambio da indurre lo svizzero all’errore, Hurkacz non ha queste caratteristiche e non potrà prescindere da un eccellente prestazione al servizio per fare partita pari. E potrebbe anche non bastare.
Khachanov invece conosce ormai bene il suo avversario. Questo è sia un bene che un male, perché vuol dire che anche Nadal sa benissimo quali sono le situazioni di gioco nelle quali il russo può metterlo in difficoltà. Inutile ribadirlo, ma sfidare lo spagnolo sul piano della sagacia tattica rischia di rivelarsi una battaglia persa in partenza. Karen dovrà lucidare il cannone e bombardare il più possibile, sperando che gliene tornino meno di quelle che riesce a mettere in campo. Non impossibile, ma comunque molto difficile. Per questo l’ipotesi del 39esimo Fedal appare tutt’altro che remota.