[22] R. Bautista Agut b. [1] N. Djokovic 1-6 7-5 6-3
da Miami, il nostro inviato
Roberto Bautista Agut non sembrava in forma come all’inizio della stagione, si era visto durante il match con Fognini, che purtroppo era ancora più fuori palla di lui. Se poi dall’altra parte dalle rete c’è un fenomeno come Novak Djokovic (7-2 per lui i precedenti, ultima vittoria per Bautista Agut a Doha questo gennaio), per di più specializzato nello stesso tipo di gioco, ovvero la pressione da fondo, ma a un livello clamorosamente più alto, il match-up rischia di diventare letale. Ma questo sport è detto “del diavolo” per un motivo.
Rispetto alla partita non bellissima vinta con Delbonis, Nole sembra decisamente più pimpante, mentre Roberto sbaglia tanto. Nei primi 4 game, 4 punti per lo spagnolo, di cui uno è un pallonetto vincente da applausi (quando per fare un “15” ti tocca piazzare i numeri da highlights, non è mai una buona notizia), di là Djokovic viaggia tranquillo col cruise control, poi sulle palle buone appena accellera un attimo per Bautista Agut è notte fonda. Roberto si salva da un set-point del 6-0, conquista finalmente un game, si prende l’applauso più frustrante che un tennista possa ricevere, quando sta sotto un treno, e finalmente sblocca il punteggio. Il 6-1 però è questione di poco, sono passati 33 minuti, per ora come si suol dire non c’è match, ma un buon allenamento agonistico per Nole.
A braccio più che sciolto data la situazione, Djokovic si diverte a provare parecchie palle corte, con una particolarmente ben riuscita fa pure finire a terra in scivolata Bautista Agut, un’altra volta lo frega con il giochetto smorzata-passante stretto in cross, bene davvero il serbo fino adesso. Break Nole all’inizio del secondo set, siamo a 40 minuti di match e il timore è che sia già partito il conto alla rovescia. Per la gioia degli spettatori paganti, arriva un doveroso scatto di orgoglio di Roberto, che senza fare nulla di speciale, ma tenendo bene il palleggio, approfitta di un paio di distrazioni di Djokovic (praticamente le prime) e controbrekka, 1-1. Ancora in bilico il turno di servizio successivo di Bautista Agut, tre palle break annullate, e più o meno da questo momento inizia un match lottato.
Nel settimo game, ancora un’occasione non sfruttata da Nole (errore di rovescio in lunghezza), e si prosegue fino al 5-4 per Roberto, quando uno scroscio di pioggia interrompe il gioco. Alla ripresa, dopo una mezz’oretta abbondante, Djokovic tiene la battuta per pareggiare 5-5, poi arriva ancora a a palla break, ma se la mangia mettendo in rete un dritto in avanzamento. Sinceramente, rispetto all’inizio del match, il serbo appare meno convinto, per quello che si è visto in campo questa partita avrebbe già dovuto chiuderla.
Bautista Agut giustamente sta lì, e lo mette nella posizione di dover servire per arrivare al tie break sul 5-6. In modo totalmente imprevedibile fino a poco fa, ecco addirittura il set-point per Bautista Agut, salvato letteralmente per un capello da Nole, che mette una seconda palla a pizzicare tre millimetri di riga. E il colpo di scena si concretizza due punti dopo, un drittaccio in rete decreta il 7-5 per Roberto, un set pari, tutto da rifare per Djokovic, non se lo aspettava nessuno.
Parte il terzo set, e la partita diventa ancora più sorprendente: il primo ad andare in difficoltà è Bautista Agut, che salva due palle break nel terzo game, ma poi contro ogni pronostico è lui a mettere la freccia e andarsene. Break, controbreak, e ancora break, con errori veramente incomprensibili del serbo, decretano il 4-2 per Roberto, che ringrazia, incassa, e sale 5-2. Djokovic sta perdendo totalmente il ritmo sul dritto, a rete ne combina di tutti i colori, solo il servizio e qualche rovescio lo tengono ancora un minimo a galla. Che sport tremendo il tennis.
Sul 5-3, Bautista Agut va alla battuta per chiudere, in tribuna siamo tutti attendendo un’ultima reazione del numero uno, ma è il dritto lungolinea di Roberto che concretizza la più grossa sorpresa del torneo maschile finora. Niente da dire sullo spagnolo, due “pelotas” così a stare lì senza sciogliere dopo l’inizio, quarti di finale meritatissimi. Su Nole, davvero difficile dare giudizi, chiaramente la questione è mentale, dritto, rovescio e servizio sempre quelli sono, ma gli alti e bassi di rendimento preoccupano. “Non credo di aver giocato male nel torneo, bastano due-tre game mal gestiti, e perdi“, sintetizza un laconico Djokovic alla fine. “Può essere che troppe cose fuori dal campo mi abbiano influenzato negativamente“.
Risultati:
[22] R. Bautista Agut b. [1] N. Djokovic 1-6 7-5 6-3
[7] J. Isner b. [19] K. Edmund 7-6(5) 7-6(3)
[Q] F. Auger-Aliassime b. [17] N. Basilashvili 7-6(4) 6-4
[11] B. Coric b. [27] N. Kyrgios 4-6 6-3 6-2
[6] K. Anderson b. J. Thompson 7-5 7-5
[20] D. Shapovalov b. [8] S. Tsitsipas 4-6 6-3 7-6(3)
[28] F. Tiafoe b. [18] D. Goffin 7-5 7-6(6)
[13] D. Medvedev vs [4] R. Federer rinviata