Non che fosse impossibile da prevedere, e in effetti lo avevamo supposto già diversi mesi fa a proposito della resurrezione della ATP World Team Cup, che già minacciava – come poi è effettivamente successo con Sydney e Brisbane – di far sparire qualcuno dei tornei australiani di preparazione al primo Slam dell’anno, ma adesso è ufficiale: dal 2020 non si giocherà più la Hopman Cup, evento a squadre misto che vanta una lunga tradizione iniziata nel 1989. L’ITF ha annunciato la risoluzione con effetto immediato dell’accordo con l’evento che si è tenuto per 31 edizioni a Perth, vinto nel 2019 dalla Svizzera di Federer e Bencic per il secondo anno consecutivo.
In teoria la Hopman Cup si sarebbe dovuta svolgere fino al 2022, ma l’irruzione dell’ATP World Team Cup in calendario dopo sette stagioni di assenza ha rivoluzionato gli equilibri dell’avvio di stagione rendendo quasi impossibile la coesistenza tra i due eventi a squadre. Non solo il fatto che ci fossero ormai due galli nello stesso pollaio, ma soprattutto che uno dei due, quello targato ATP, fosse pronto ad elargire ben 20 milioni di montepremi e soprattutto punti in classifica, forse il modo migliore per convincere un giocatore ad unirsi alla manifestazione. Dunque la Hopman Cup morirà, ma l’ITF – stando a quanto si legge nel comunicato – farà di tutto per rimetterla in piedi.
“L’ITF crede fortemente nell’importanza degli eventi misti in calendario e si impegna perché la Hopman Cup possa continuare ad andare in scena. Ha iniziato la ricerca di nuovi partner e ha ricevuto attestati d’interessi da diverse città del mondo sull’onda del successo della Hopman Cup nelle ultime tre decadi con giocatori, giocatrici, sponsor, televisioni e tifosi”. Sarà, ma intanto Haggerty ha perso una battaglia nella guerra con l’ATP, che si combatte non solo sul territorio dei tornei a squadre ma anche nell’altrettanto spinoso campo dei regolamenti, stando al fuoco incrociato di accuse sulle responsabilità del nuovo World Tennis Tour.
“Vogliamo ringraziare Tennis Australia e il governo di Western Australia per il loro coinvolgimento nella realizzazione dell’evento negli ultimi trent’anni”, dice il presidente Haggerty. “L’evento non sarebbe mai diventato quello che è oggi senza il supporto di Lucy Hopman (la ‘madrina’ della Hopman Cup, scomparsa a settembre) e Paul McNamee. L’ITF si impegna a difendere i valori centrali della Hopman Cup in futuro ed è incoraggiata dall’interesse già espresso. Siamo in trattativa con alcuni partner potenziali per decidere dove sarà ospitata la prossima edizione del torneo“. Quando, verrebbe da chiedersi, ma su questo Haggerty non si sofferma dando per scontato però che la Hopman Cup rinascerà presto. “Terremo la Hopman Cup in vita e attendiamo con ansia la prossima edizione di questo evento unico“.
Anche Kris Dent, Senior Executive Director della federazione internazionale, conferma la centralità per ITF di un progetto dedicato a una manifestazione a squadre mista. Tra la volontà e l’effettiva (ri)attuazione del progetto, però, c’è di mezzo il mare. E l’attuale egemonia di ATP in questa serrata lotta di potere tra organi di governance tennistica.
Da Miami (e da campione in carica della Hopman), Roger Federer non ha perso l’occasione per esplicitare il suo dispiacere, in attesa di evoluzioni. “Oggi associo lo spirito della Hopman Cup a Perth – ammette con un velo di nostalgia -, magari tra 50 anni se ne parlerà diversamente. Mette un po’ di tristezza questa notizia, anche se un eventuale cambio di sede potrebbe riscattare la situazione. La certezza è che negli ultimi anni l’atmosfera lì mi è piaciuta molto. Ci ho giocato anche con Mirka (la moglie, ndr) e con Martina Hingis. Sono dispiaciuto, non so cos’altro dire“. In sintonia Belinda Bencic, compagna degli ultimi successi svizzeri, che ha cinguettato un cuore infranto.