Roger Federer ha interrotto, col suo successo a Miami, l’incredibile striscia di diciannove vincitori diversi in altrettanti tornei (mentre tra le donne, Barty ha tenuto in vita l’anarchia), ma questo primo trimestre del 2019 ha comunque portato con sé una discreta ventata di freschezza. Tra le tante sorprese e novità di questa stagione, una più di tutte sta catalizzando l’attenzione dei media e degli appassionati: Felix Auger-Aliassime. Il gioiellino canadese, dopo gli Australian Open, ha inanellato una serie di ottimi risultati, dalla finale di Rio de Janeiro persa contro Laslo Djere alla semifinale carica di rimpianti persa a Miami contro John Isner, passando per la vittoria contro Tsitsipas a Indian Wells.
Questi successi gli hanno consentito di scalare molto rapidamente la classifica ATP, passando dal numero 108 al numero 33 (+75 posizioni), con la concreta possibilità dunque di acciuffare una testa di serie al prossimo Roland Garros. Felix non è però l’unico “canguro” di questo 2019. Lo precede di un posto infatti la sua “bestia nera”, Laslo Djere, capace di sconfiggerlo ben due volte sulla terra brasiliana (in finale a Rio e nei quarti a San Paolo). Il serbo, forte dei 500 punti conquistati a Rio con tanto di commovente dedica ai genitori scomparsi, ha fatto un balzo in avanti di ben 61 posizioni, piazzandosi al numero 32 del ranking.
Voltandosi ancora un po’ più indietro troviamo altri tre scalatori notevoli: Radu Albot, Daniel Evans e Juan Ignacio Londero. Il moldavo e l’inglese si sono trovati di fronte nella finale del torneo di Delray Beach, vinta di misura da Albot, e proprio grazie a quei punti si sono costruiti una classifica di tutto rispetto. Albot, unico a strappare un set a Federer nella sua trionfale corsa a Miami, è apparso in grande crescita e dall’inizio dell’anno ha guadagnato 52 posizioni.
Daniel Evans, dopo i chiacchieratissimi problemi con la cocaina, è tornato a buoni livelli, scalando più di cento posizioni (103, dal numero 192 all’attuale 89esimo posto). Londero invece deve ringraziare quella settimana perfetta che lo ha portato a sollevare il trofeo di Cordoba, pur non avendo nessuna vittoria ATP alle spalle. “Il Topo”, questo il suo soprannome, si è dunque rosicchiato un posto abbondantemente dentro i primi 100 del mondo (numero 64, con un salto di 54 posizioni).