Con l’inizio della stagione sulla terra, il CEO della WTA Steve Simon ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tennis Channel per fare il punto sull’evoluzione del tennis femminile. “È stato un anno bellissimo, con 14 tornei e 14 vincitrici differenti: molto entusiasmo, molti nomi nuovi, tanta azione”, ha esordito subito con un argomento molto caro al pubblico, anche se spesso viene utilizzato per sottolineare l’abbassamento generale del livello del tennis femminile. Simon parte invece proprio da questa statistica per rimarcare la crescita che sta avvenendo nella WTA, anche in termini di visibilità. “Dopo diversi anni abbiamo deciso di intraprendere una campagna di marketing per la WTA e vorremmo davvero mostrare l’autenticità che c’è dietro ogni giocatore e dietro ogni torneo. Abbiamo contattato le giocatrici per sapere che cosa ci vuole per raggiungere questo livello, e con questo speriamo davvero di essere in grado di raccontare le loro storie”.
EQUILIBRIO VS STELLE – La domanda che tutti si pongono però è ovvia: è meglio trovarsi in questa situazione di equilibrio o avere due o tre superstar che vincono un gran numero di tornei? “Quando si creano delle vere e proprie dinastie di campioni alcuni possono trovarlo noioso: ‘vince sempre la stessa persona…’. Poi all’improvviso vivi un periodo con tante vincitrici differenti e così ogni anno ti ritrovi una nuova storia da raccontare”. Come spesso accade quindi, la soluzione sta nel mezzo. “La mia opinione” prosegue Simon, “è che si tratta di un fenomeno ciclico: si arriverà ad un punto in cui una tennista si isserà sopra le altre, ma per certi versi la situazione attuale ci piace perché mostra quanto sia profondo il prodotto che abbiamo da offrire. In pratica non sai mai chi andrà a vincere e la cosa si riflette anche sul ranking: abbiamo cinque, sei giocatrici che si contendono la prima posizione – e di per sé è una bella storia -, poi c’è Bianca Andreescu che ha fatto un bel salto in avanti in breve tempo. Tutto questo mostra quanto sia alta la competizione al momento“.
ITF WORLD TENNIS TOUR – Dopo questi primi commenti, gli argomenti si fanno più spinosi e al CEO viene subito chiesto un parere sul nuovo regolamento della ITF (molto discusso sia tra i uomini che tra le donne) e sull’impatto che ha avuto nel tennis femminile. “Ha avuto degli effetti maggiori nel tennis maschile, per via di com’è strutturata l’ATP e del percorso da fare per passare dal livello junior al tennis professionistico. Mentre per quanto riguarda la WTA erano diversi anni che non si facevano dei cambiamenti, ma troverai sempre qualcuno a cui non piacciono”. Steve comunque riconosce come ciò abbia causato dei disagi anche a molte tenniste: “I problemi che abbiamo riscontrato in questa fase di transizione hanno a che fare con il numero di presenze nei tabelloni e anche con la quantità di tenniste che possono richiedere la special exemption (esenzione speciale). Stiamo lavorando a stretto contatto con l’ITF per trovare delle soluzioni”.
LE CAMPIONESSE, LE GIÀ GRANDI, LE PROMESSE – Dopo questa parentesi sulla ITF, si è tornati alle tematiche iniziali e Simon si è lasciato andare ad un paragone storico forse un po’ bizzarro ma sicuramente efficace: “Al momento stiamo vivendo una sorta di Rinascimento. Non ti capita molto spesso infatti di avere tenniste che hanno fatto la storia di questo sport, come Serena, Venus, Maria, insieme ad un gruppo di giocatrici già ampiamente affermate come Halep, Pliskova ecc… e inoltre adesso abbiamo una nuova squadra di giovani in arrivo. La dinamica che si sta creando tra questi tre livelli è davvero entusiasmante“.
LE GIOVANISSIME – Partendo da questo spunto, l’argomento Coco Gauff è dietro l’angolo e neanche Steve Simon ha risparmiato elogi per la teenager canadese capace di vincere il suo primo match da professionista poche settimane fa a Miami, cogliendo anche l’occasione per ribadire alcuni concetti importanti legati all’età e al futuro di queste giovani atlete. “Coco ha 15 anni e stando al regolamento sull’eleggibilità lei quest’anno potrà disputare 14 tornei, mentre quando sarà 17enne ne potrà giocare 16. Si tratta di una regola che supportiamo molto perché cerchiamo di assicurarci che queste giocatrici abbiano una lunga carriera. Insomma si tratta di ragazze di 15, 16 anni. Quanto spesso ti capita di avere persone che entrano nel loro posto di lavoro così presto? Perché qui si tratta di molto più che scendere semplicemente in campo per giocare a tennis”.