È durata pochi giorni la sospensione di Joao Souza e molto meno il comunicato della Tennis Integrity Unit che la annunciava. Il trentenne brasiliano, n. 69 del ranking nel 2015 ma attualmente scivolato oltre il quattrocentesimo posto, può di nuovo partecipare ai tornei: ma cosa è successo? Sabato 6 aprile, sul sito della TIU, era apparso il classico comunicato stampa in cui si leggeva che l’incaricato dell’indagine, l’attivissimo Richard H. McLaren, sospendeva provvisoriamente Joao Souza in relazione a presunte violazioni del Programma anti-corruzione con effetto dal 29 marzo. Non c’erano altri dettagli, comprensibilmente, trattandosi di un’indagine in corso.
Il giorno dopo, tuttavia, il comunicato è stato rimosso e, secondo quanto riportano fonti brasiliane, al giocatore è stato notificato che la sanzione preventiva era stata cancellata, quindi poteva tornare alle competizioni. Sulla questione, regna ora il silenzio da entrambe le parti e non ci sono commenti né da parte di Souza né della TIU, ma rimane il fatto che la sospensione è stata efficace per nove giorni e ora non ne rimane traccia. Per la precisione, non ve n’è traccia sul sito della TIU, ma tutti quelli che nel frattempo si sono imbattuti nella notizia hanno avuto modo di collegare il nome del giocatore alla corruzione; un errore, se di questo si è trattato, che potrebbe avere strascichi legali.
Stando a quanto riporta il sito TennisBrasil, l’avvocato di Joao gli ha consigliato di non commentare l’accaduto e sarà verosimilmente rilasciata una dichiarazione dopo ulteriori colloqui fra i due. Il numero 12 del ranking ITF figura nell’entry list del prossimo torneo che aveva in programma, il Challenger di San Luis Potosi in Messico.