Pochi giorni fa la numero uno della WTA Naomi Osaka e Nike hanno siglato un accordo che frutterà alla giovane tennista giapponese circa 8,5 milioni di dollari all’anno. Ma a differenza della rivale Adidas, Nike non consente ai giocatori sotto contratto di applicare toppe di altri sponsor sui capi d’abbigliamento, cosa che invece Osaka ha sempre fatto nel periodo in cui era vestita dall’azienda fondata da Adolf Dassler. Secondo quanto riportato dal New York Times, Nike sembra che si sia adeguata alle condizioni di Osaka: la due volte campionessa Slam potrà continuare a usare le patch dei suoi sponsor anche sui completi con il “baffo”.
Naomi ha infatti due importanti sponsor giapponesi. Uno è la Nissin Foods e l’altro è la compagnia aerea Nippon Airways. Dal momento che Osaka è uno dei personaggi sportivi più importanti del momento in Giappone, anche una multinazionale storica come Nike si è dovuta piegare ai marchi asiatici sponsorizzati dall’attuale numero uno WTA. Anche l’ultima giocatrice che beneficiò di una simile concessione da parte dell’azienda statunitense è asiatica. Si tratta di Li Na, che sulle maniche dei suoi completini Nike portava delle patch di sponsor cinesi.
A 21 anni Osaka ha già vinto lo stesso numero di Slam dell’ex tennista cinese (campionessa a Parigi e Melbourne) e grazie all’accordo con Nike potrebbe presto essere a tutti gli effetti il nuovo volto della WTA. Se non sarà così, potrebbe comunque diventare la tennista più ricca del Tour nel giro di pochi anni, data l’importanza dei contratti di recente siglati.