Pur con il pronostico ben orientato, avevamo colto come non fosse da sottovalutare per Felix Auger-Aliassime l’incrocio con Juan Ignacio Londero. Entrato al primo turno di Montecarlo con una wild card, il canadese ha dovuto sudare su ogni palla per liberarsi del terraiolo argentino sul gremito campo 2. Londero era risalito dalle qualificazioni e a febbraio ha vinto in casa (a Cordoba) il suo primo torneo. Pur avendolo perso due volte (una per set), Aliassime ha costruito sulla maggiore efficacia del suo servizio (91 punti contro 74) un successo conquistato spalla a spalla in due ore di battaglia. Risolutivo il tie break finale, dove è riuscito a recuperare un mini break. “Non so ancora determinare quale sia la mia superficie preferita – aveva raccontato alla vigilia -, credo il mio gioco attuale mi consenta di far bene ovunque. Sulla terra mi sono formato, poi ho migliorato il servizio e l’attacco alla rete e così sono arrivati i risultati pure sul veloce“.
Il classe 2000 ha in ogni caso riscoperto le buone sensazioni che la terra gli aveva già regalato in Sudamerica, prima dell’exploit a Miami. Il 18 febbraio, perdendo da Djere a Rio de Janiero era comunque diventato il più giovane finalista di un ATP 500. Una settimana più tardi, è uscito ai quarti da San Paolo sempre per mano del serbo. Di questi tempi un anno fa era al 175 del mondo, oggi si ritrova al 33 con l’accesso garantito ai tabelloni degli Slam.
Sembrerebbe una storia di tappe bruciate, anche per il livello degli avversari battuti. Ma il tempo sa essere relativo. “Sembra sia andato tutto così veloce – ha raccontato il finalista di Miami nella sua prima conferenza stampa monegasca -, ma in realtà è stato il contrario. Ho fatto tutto nel giusto ordine, senza bruciare le tappe da quando ero bambino, che è stata la chiave per crescere rapidamente perché mi sono sentito a mio agio e nel posto giusto in ogni fase del mio cammino“.
Meriterebbe a questo punto il campo centrale l’inedita sfida con Alexander Zverev, maturata al secondo turno. Il tema della precocità si prende la copertina, ma Aliassime sfugge di proposito a ogni confronto sulla Next Gen e dintorni. “In questi mesi non mi sono mai paragonato a quello che altri giocatori hanno fatto prima o a quello che altri giocatori della mia età stavano facendo. Anzi, forse l’errore l’ho commesso nella prima parte della scorsa stagione quando pensavo a vincere prima che a migliorare il mio gioco, cercando anche il confronto con i risultati degli altri”. La sensazione è che il parametro per misurare il cammino dei suoi coetanei possa diventare proprio lui.
Risultati:
T. Fritz b. J.W. Tsonga 6-4 2-0 rit.
C. Norrie b. A. Mannarino 6-4 6-3
P.H. Herbert b. F. Verdasco 6-4 6-4
[WC] F. Auger-Aliassime b. [Q] J.I. Londero 7-5 7-6(5)