da Barcellona, il nostro inviato Federico Bertelli
Riepilogo della giornata
Giornata relativamente calma al Godot, tutti risultati secondo pronostico, senza grossi scossoni. Il derby Toledo – Madrid se lo è aggiudicato il madrileno Verdasco, con relativa facilità a parte un passaggio a vuoto a inizio del secondo set. Ormai Lopez, che ha beneficiato di una wild card per ottenere la diciannovesima partecipazione qua a Barcellona, comincia a non essere più competitivo su campi così lenti. Il tennista di Toledo ha evidenziato come non abbia ancora deciso il da farsi; nel 2019 l’intenzione di Feliciano è quella di giocare tutto il calendario come previsto e se la classifica lo consentirà (ovvero permettere di qualificarsi al tabellone principale degli slam) ci sarà ancora spazio per un anno agonistico nel 2020. Nell’altra partita di maggiore interesse vittoria di Schwartzman su Nishioka che era andato avanti di un set, ma che alla fine ha sentito il peso della fatica, nonostante l’argentino venisse dalle qualificazioni. Uno Schwartzman che in sede di intervista ha rilasciato dichiarazioni decisamente interessanti.
LO SFOGO DI SCHWARTZMAN
Al termine della partita la domanda che tutti si ponevano era ovvia: come mai il numero 25 del mondo si ritrovava in un torneo ATP 500 a passare per le forche caudine delle qualificazioni. E la risposta è stata molto onesta: errore umano. Dieguito ha infatti ammesso che si è trattato di un mero errore, in quanto sfortunatamente sia l’atleta che il team avevano dimenticato di iscriversi nei tempi previsti al torneo e manifestando quindi la casistica di “late entries” come da rulebook ATP:
“Late Entries. Qualsiasi giocatore che si iscriva dopo la deadline può essere incluso nel tabellone principale solo come wild card, come qualificato o come special exempt (qualora sia eleggibile)”
Per sfortuna di Diego a Montecarlo molti top player a Montecarlo sono usciti prematuramente, come Zverev e Dimitrov, il che li ha portati a richiedere delle wild card all’organizzazione del torneo per poter partecipare. Inoltre, giocatori come Feliciano Lopez e David Ferrer, nonostante la loro peggiore classifica e in virtù della loro lunga partecipazione all’evento, hanno beneficiato anch’essi di wild card. Risultato? Il povero Schwartzman ha dovuto sorbirsi le qualificazioni, arrivando direttamente da Montecarlo a Barcelona alle due della notte di venerdì e giocando lo stesso giorno il primo turno di eliminatorie. Va dato atto però che in questo non vi è stata la benché minima polemica dell’argentino, le wild card sono scelte dall’organizzazione, per cui si tratta di decisioni assolutamente legittime. Ciò che invece ha fatto letteralmente infuriare Diego è tutt’altro; il match di Schwartzaman era l’ultimo del giorno e pochi minuti prima era stato diramato l’ordine di gioco di martedì 23 aprile, e indovinate un po’? Terzo incontro del giorno: il vincente di Nishioka – Schwartzman contro Thiem.
E su questo punto è scoppiata l’ira del tutto giustificata di Schwartzman contro l’ATP tour manager; sempre il regolamento ATP, al paragrafo 7.21 così recita:
Scheduling Committee –“La programmazione quotidiana degli incontri in ogni torneo deve essere predisposta dal Referee e dal Tour Manager e approvata da una commissione composta da Direttore del torneo, Supervisor, Referee e Tour Manager. Nei casi in cui il comitato non riesca a trovare un accordo, la decisione finale verrà presa dal Supervisor“
Il tour manager quindi propone lo scheduling e in caso di divergenza è il supervisor ad avere l’ultima parola, quindi in ogni caso è l’ATP che decide la programmazione.
Nel caso specifico, la lamentela di Schwartzman quindi è legittima. Se questo è il regolamento e l’ATP deve contemperare gli interessi di giocatori e atleti allora in questo caso c’è un evidente sbilanciamento a favore degli organizzatori, che legittimamente fanno i loro interessi, ovvero avere un equilibrio di top player il martedì e mercoledì, al fine di massimizzare l’appetibilità della sessione pomeridiana, che in un giorno feriale è evidentemente quello che conta. Lo sfogo di Schwartzman, che dal 15 aprile (primo turno di Montecarlo, dove ha giocato singolare e doppio) è sceso in campo tutti i giorni compreso oggi (tre giorni di fila qui a Barcellona), e in totale fanno nove, è in fin dei conti comunque lucido. Di seguito alcuni estratti:
“La programmazione è una vergogna. Di recente ho avuto una discussione accesa con il Tour Manager, però le cose stanno così e domani dovrò scendere in campo. Quelli dell’ATP non sanno cosa dirmi, chiedono soltanto scusa. Gli organizzatori torneo non sono da biasimare perché mettono i soldi e pianificano le partite come credono sia meglio per loro. Però noi abbiamo delle persone (dell’ATP, ndr) perché si prendano cura delle nostre esigenze. Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica, lunedì e ancora martedì. Sono stanco, io se commetto un’infrazione prendo 5000 dollari di multa e a loro non succede niente…“