dal nostro inviato a Barcellona, Federico Bertelli
ANCORA RAFA – Rafa batte Struff in un’ora e 42 minuti di pura sofferenza. È possibile che un vincitore di 17 slam abbia più garra, più voglia di portare a casa la partita del suo avversario molto meno quotato? La risposta è sì, se quel qualcuno è Rafa Nadal. Un Rafa che a fine partita ha subito messo in chiaro che sarebbe andato a fare altre due palle di allenamento per trovare ritmo, perché il punto è proprio questo: Rafa sta cercando di trovare il suo gioco, il suo ritmo, cosa che Struff – e qui gli va dato merito – ha cercato assolutamente di non concedergli.
Era il primo incontro fra i due, un bel regalo per il 29esimo compleanno festeggiato ieri da Struff battendo uno Tsitsipas piuttosto approssimativo. Dal 2017 ad oggi, il maiorchino vanta un record di 55-3 sulla terra battuta, record sporcato solo leggermente dalla semifinale persa con Fognini a Montecarlo. Non sembrerebbe una partita complicata per il maiorchino a patto di non consentire a Struff di mettere in campo il proprio diritto, l’unico colpo che potrebbe permettere al tedesco di rimanere un po’ in partita. Prima dell’inizio del match si è svolta la celebrazione del torneo in onore di Manuel “Manolo” Orantes, tre volte campione qua a Barcelona (oltre che campione al Masters ’76 e agli Us Open ’75).
Ma veniamo alla partita. Struff mette subito in chiaro le sue intenzioni, attaccare con tutte le armi a disposizione. Con il servizio ad esempio rischia tutto il rischiabile; sono relativamente poche le prime di servizio (44% in campo), ma c’è con un clamoroso 84% di trasformazione. Quando entra la prima insomma sono dolori. Già nel primo game si intravedono un paio di serve&volley, del tutto inusuali per il tedesco, una tattica che all’inizio sembra pagare ma nei momenti decisivi lo tradisce. Struff è il primo a subire il break, ma col passare dei minuti il tedesco comincia a diventare aggressivo anche con il rovescio. In certi momenti sembra di vedere la tattica di Djokovic: grande aggressività sulla diagonale incrociata (facilitata da palle di Nadal spesso troppo corte) sfruttando altezza e peso di palla per colpire anche in avanzamento. Questo ‘piano B’ del tedesco sembra funzionare e arriva così il contro-break sul calare del primo set, con Struff che va a servire sotto 5-6 per cercare di rimanere nel set. Un paio di punti infelici – proprio qui paga la troppa insistenza nel serve&volley – e Nadal alla fine lo punisce, nonostante un paio di passanti sbagliati non certo ‘alla Nadal’.
Nel secondo set la musica non cambia. Struff continua a martellare e Nadal in tante occasioni fa fatica a trovare ritmo, cerca a volte la profondità nei colpi con esiti variabili. In altre occasioni prova a cercare di essere aggressivo, ma il più delle volte è Struff a fare e disfare. La sensazione è comunque che la partita sia in bilico: attestandosi su questo livello di gioco, Rafa rischia realmente, ne è prova vederlo mancare dei passanti per lui elementari. Struff continua con coraggio a venire a rete (saranno ben 21 alla fine le discese a rete del tedesco), badando alla sua parte di campo. Il finale però è una fotocopia del primo set, con Nadal avanti 6-5 e Struff che si va a complicare la vita a rete, forse troppo frettoloso nel cercare di chiudere i punti ora che la palla scotta di più. E sul secondo match point questa volta viene punito da una magia di Nadal, che lo lascia di sasso e piuttosto incolpevole: passante in corsa di dritto con effetto a rientrare, una delle specialità della casa dei bei tempi. Staremo a vedere se questo è il preludio di un cambio di passo o se invece sarà ‘soltanto’ la dimostrazione della tempra agonistica di un’indomabile combattente che cerca di portarla a casa anche quando le cose non vanno per il meglio. Appena finita la partita queste alcune dichiarazioni a caldo rese alla TV spagnola:
“Sicuramente è stata una partita difficile, non sapevo se attaccare o rimanere indietro a soffrire. Stamattina mi sentivo bene, poi in campo è stato difficile: ero cosciente che sarebbe stato aggressivo, magari non al punto da venire così tanto a rete, ma era una possibilità. Quando ho visto che scendeva a rete anche sulla seconda ho cercato di stare più vicino al campo rispetto al solito, perché altrimenti rispondere in maniera efficace diventava quasi impossibile”.
In seguito, in sala stampa, si è concentrato sulla sfida di domani con Thiem. “Cosa ho fatto dopo la partita? Sono andato a sciogliere il braccio 5 minuti, solo per una sensazione personale per rilassare il braccio. Sono contento di aver vinto contro un avversario complicato e per una vittoria in più che dà sempre energia e aiuta. Domani sarà un’opportunità di competere contro un altro rivale difficile, ma il fatto di giocare in giorni consecutivi da sicurezza. Sono due settimane di fila in cui almeno sono arrivato in semifinale. Thiem? E’ uno di quei giocatori che può vincere ogni torneo su terra“.
THIEM VOLA – L’austriaco infatti, che sembra proprio voler confermare le preoccupazioni di Nadal, viaggia piuttosto spedito dopo l’inatteso stop di Montecarlo. Oggi contro Pella è andata in scena la dimostrazione di una banale legge del tennis: quando si incontrano due giocatori dalle caratteristiche simili, ma con uno dei due un po’ superiore in ogni settore del gioco, il risultato è il più delle volte scritto. Dominic ha fatto valere la sua supremazia fisica rispetto all’argentino, che comunque veniva da un buon periodo su terra ed può sicuramente ritenersi uno specialista della superficie.
Se poi ci aggiungiamo che il lavoro di affinamento di Massu sta dando i suoi risultati, si capisce come l’incontro sia finito abbastanza nettamente nelle mani dell’austriaco. Il buon Guido ci ha anche provato, e nel primo set effettivamente propone qualche difficoltà all’austriaco. All’inizio il match è anche gradevole e parecchi game sono combattuti e finiscono ai vantaggi, tanto che il servizio non sembra essere un fattore così determinante. Il momento chiave tuttavia è l’undecisimo gioco nel quale Thiem, grazie ad un sapiente uso dello slice – e qui viene fuori il discorso relativo all’importanza di possedere il controllo delle variazioni tattiche sottolineato dal suo coach Massu – riesce prima a mandare fuori giri Pella e poi aprirsi il campo, per portare a casa il break che deciderà il primo set. Nel secondo set Pella sembra pagare lo sforzo e non riesce più a costruire i presupposti per i colpi vincenti, mentre il conteggio degli errori non forzati cresce in continuazione fino alla conclusione della partita, con Thiem che martella sia di dritto che di rovescio. E con ogni probabilità, come nell’ultima epica sfida di New York, lo farà senza sosta anche domani.
Risultati:
[1] R. Nadal b. J-L. Struff 7-5 7-5
[3] D. Thiem b. G. Pella 7-5 6-2
[4] K. Nishikori b. [LL] R. Carballes Baena 6-4 7-5
[7] D. Medvedev b. [LL] N. Jarry 6-3 6-4
Il tabellone completo