Persa (anche se solo in parte) la sua libertà, Justin Gimelstob potrebbe perdere anche il suo posto di rappresentante dei giocatori all’interno del board ATP, l’organo più importante dell’associazione. Dopo la condanna per aggressione, la reputazione dell’ex tennista statunitense sembra definitivamente compromessa. Diverse figure di spicco nel mondo del tennis hanno pubblicamente chiesto che il player council lo sostituisca alle prossime elezioni del 14 maggio. “Gimelstob avrebbe dovuto dimettersi già da mesi in attesa del verdetto”, ha sentenziato Darren Cahill, ex allenatore di Andre Agassi e Simona Halep tra gli altri, “Ora che la sentenza è arrivata il player council dovrebbe scegliere un nuovo rappresentante”. Dello stesso avviso anche la 18 volte campionessa Slam Martina Navratilova: “Gimelstob non avrebbe mai il mio voto”.
Secondo quanto riporta Mike Dickson sul Daily Mail, sarebbero all’incirca sei i candidati in lizza per questa carica, della durata fissa di tre anni. Uno di questi dovrebbe essere Dani Vallverdu, ex coach di Andy Murray e attuale allenatore di Grigor Dimitrov. Attualmente Vallverdu ricopre il ruolo di rappresentante dei coach all’interno del player council. Il venezuelano è una figura molto popolare all’interno dell’ambiente ed è visto come un candidato ideale. Ma prima c’è da fare ancora i conti con il destino di Gimelstob. Nonostante tutto, il 42enne del New Jersey continua a godere del supporto di alcuni membri di spicco del player council. Ad esempio, anche dopo la sentenza, Vasek Pospisil, uno dei due rappresentanti dei giocatori collocati tra la posizione 51 e la 100, ha dichiarato che continuerà a sostenere Gimelstob. L’ex tennista americano è inoltre buon amico di John Isner, anche lui membro del consiglio dei giocatori.
Essere rappresentati da un soggetto condannato per condotta violenta è assolutamente imbarazzante per i giocatori. In aggiunta, la permanenza di Gimelstob nel board delegittimerebbe l’attuale battaglia del player council, capeggiato da Novak Djokovic, per dare ai giocatori una fetta più consistente degli introiti dei tornei. Battaglia nella quale è già caduta la testa di Chris Kermode, attuale capo dell’ATP. Proprio Gimelstob avrebbe dovuto sostituirlo secondo il volere del council. Ma ora sembra già molto se conserverà la sua poltrona da rappresentante del board.