Nei corridoi del Montecarlo Country Club, il Direttore Scanagatta ha avuto modo di intervistare Bob Brett, ex allenatore di Boris Becker, Goran Ivanisevic e Marin Cilic. Il coach australiano da un po’ ormai ha lasciato i piani più alti del tennis professionistico per concentrarsi sulla crescita dei tennisti più giovani, dividendosi tra il Giappone e l’Italia, dove è situata la sua Academy. Stimolato dal Direttore, Brett ha espresso la sua opinione sul tennis contemporaneo, sulla cosiddetta Next Gen e sul perché sia contento della sua scelta di non allenare più top player. E ovviamente sul tennis da terra battuta, che in primavera e fino all’inizio dell’estate domina il dibattito tennistico.
L’INTERVISTA
Sono qui con Bob Brett, un vecchio amico che ha allenato alcune persone quasi sconosciute come Boris Becker e Goran Ivanišević. Tra le altre cose ha anche un’accademia di tennis a Sanremo, è stato a Parigi di recente e un po’ dappertutto, quindi cosa stai facendo adesso?
Sono appena stato per due settimane a Sanremo, al club.
Cosa hai fatto lì?
Mi sono divertito molto, e questo è sicuramente un vantaggio, con i giocatori junior per due settimane. Per il resto vado 20 settimane all’anno in Giappone e lavoro con i giovani dai 12 ai 14 anni, alcuni dei quali andranno a Darwin per il torneo ITF di quinto livello.
Ti manca qualcosa della tua carriera precedente in cui allenavi alcune delle star del tennis?
No, perché quello che amo veramente fare è lavorare affinché i giocatori possano migliorare e soprattutto con i giovani giapponesi ho cercato di fare questo. Ho puntato ad alzare il loro livello, dato che era abbastanza uniforme, e credo che ora abbiano molto migliorato l’approccio a rete con il risultato di avere un tipo di gioco completamente differente da quello che avevano in precedenza.
Quando osservi il tennis contemporaneo, che cosa secondo te è più cambiato rispetto al passato? Avendo lavorato con Boris Becker e con Ivanišević, e visto il dominio dei fab four per 10/15 anni, credi che sia arrivato per la next gen il momento adatto per emergere?
Credo che dipenda da molti fattori il fatto che la next gen possa emergere. In precedenza il gioco era più orientato sulle traiettorie, il drop shot e altre cose, mentre al giorno d’oggi si tende di più a rimanere sulla linea di fondo e a colpire duro per guadagnare colpi vincenti….
Sulla terra rossa credo che comunque il drop shot stia tornando in auge…
Sì, infatti è un po’ meglio. In questi giorni stavo proprio pensando che questo è un modo di giocare molto positivo per il tennis perché dà l’opportunità di sviluppare altre qualità tennistiche e credo sia molto importante anche per le generazioni future, soprattutto dal punto di vista dello spettacolo visivo.
Tra i giovani come Aliassime o Tsitsipas, per citarne alcuni, o lo stesso Zverev, c’è qualcuno che consideri migliore o che secondo te abbia migliori qualità per emergere?
Sì, penso che sicuramente Tsisipas o Medvededv stiano facendo progressi….
Quale tra questi preferisti allenare se potessi scegliere? Se domani ti dessero la possibilità di scegliere di allenare Zverev, Tsisipas o Medvedev?
Credo che sarebbe un gran errore… è molto interessante poter osservare tanti giocatori e vedere i loro miglioramenti. Penso che vedere come Felix o Shapovalov affrontano i loro match sia molto interessante e mi piace molto guardare i loro incontri.
Sì, ma non stai rispondendo alla mia domanda. A volte ad esempio è utile che ci sia un punto debole in un giocatore sul quale poter lavorare per aumentarne il suo livello di gioco in maniera sostanziale.
Sì, a volte vedo qualcosa che si potrebbe migliorare, ma rimane comunque un’idea nella mia testa, se qualcuno venisse a chiedermi un parere, ovviamente…
Insomma, non ti sbilanceresti…
No, perché onestamente penso di non essere indicato per fare queste cose. Certamente ho visto dei dettagli nel gioco di alcuni giocatori che dovrebbero essere migliorati e a qualcuno di loro l’ho anche detto.
Dato che sei australiano cosa pensi di De Minaur, l’hai visto giocare?
Sì, l’ho visto giocare. Ha giocato molto bene meritandosi di arrivare alla posizione 24 del ranking. È un ottimo corridore, potrebbe avere un gioco più propositivo, senza necessariamente forzare, ma semplicemente collocando meglio i colpi nelle differenti parti del campo, affinché il suo gioco non sia solo difensivo. Credo che il suo stile potrebbe beneficiare dell’aggiunta di più variazioni.