Non è mai troppo tardi per decidersi a rendere anche sul mattone tritato, specie quando il livello non eccelso del torneo lo permette. Seguendo l’insegnamento dell’illustre connazionale Andy Murray, che in un dato momento della sua carriera prese a dimostrare al mondo di poter essere anche un eccellente terraiolo, Johanna Konta raggiunge a quasi 28 anni la sua prima finale sulla terra battuta nel circuito maggiore. Ci riesce nel torneo dal lunghissimo nome che si gioca a Rabat, il Grand Prix de SAR La Princesse Lalla Meryem che come si può intuire deve il suo nome alla sorella dell’attuale Re dal Marocco.
Johanna ha sconfitto Ajla Tomljanovic al termine di un match che avrebbe potuto facilmente prendere una piega diversa se, nel tie-break del secondo set, l’australiana avesse convertito il set point che ha avuto a disposizione. Invece il jeu decisif l’ha vinto la britannica per 9 punti a 7, domando un parziale molto combattuto nel quale non si erano visti break. Se consideriamo anche i tornei minori, Konta tornerà a giocare una finale sul rosso a quattro anni dal misero 25k di Jackson perso al cospetto dell’ucraina Kalinina.
Konta affronterà un’altra esordiente in una finale sul rosso, Maria Sakkari, che ha riservato un classicissimo seiquattro periodico a Van Uytvanck, giocatrice che fatica ad altissimi livelli ma che su questi palcoscenici è sempre un giocatrice complicata da battere. A differenza della britannica, però, Sakkari è giocatrice estremamente strutturata per giocare su questa superficie. Muscolarmente dotata, abbastanza abile negli spostamenti e certamente più a suo agio sul territorio dello scambio lungo. La greca però non ha mai vinto un titolo in carriera e giocherà appena la sua seconda finale, mentre per Konta sarà la settima. Due fattori che rischiano di equivalersi per configurare una finale equilibrata.
Risultati:
[7] J. Konta b. [4] A. Tomljanovic 6-2 7-6(6)
[6] M. Sakkari b. [8] A. Van Uytvanck 6-4 6-4
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