[WC] D. Ferrer b. R. Bautista Agut 6-4 4-6 6-4
Non finisce mai per David Ferrer, all’ultimo torneo ma non all’ultima sfida. Opposto al conterraneo Roberto Bautista Agut, Ferru lotta per oltre due ore e mezza come ci si aspetta, anche se pare impossibile che ne abbia ancora voglia e forza, e prolunga il viaggio. Il programma del giorno lo colloca, non a caso, fra Djokovic e Federer, due degli avversari che lo hanno limitato e allo stesso tempo elevato a una carriera straordinaria. Lui, David da Javea, che con i suoi 175 cm avrebbe avuto già abbastanza Golia da affrontare anche senza quei quattro giganti.
Oggi, nonostante quella maglietta color rosso fiammante che svolazza instancabile per il campo, dall’altra parte delle rete non c’è un toro, ma un uomo normale. Troppo poco e, a las cinco de la tarde, Ferrer incamera il primo set: poeticamente, l’ora perfetta perché sia anche l’ultimo della carriera, ma lui è in campo a sporcarsi e sudare, mica a far poesia.
Il nastro birichino porta fuori un passante che avrebbe dato due set point a Bautista, che resta però nel game con una smorzata – cattiveria pura nei confronti di uno che ha corso tanto da far impallidire Forrest Gump – e, alla fine, fa suo il set. Come se nulla fosse, Ferru va subito avanti nella partita finale ma, quando Bautista si lamenta di un doppio rimbalzo peraltro inesistente, David dice di rigiocare il punto che, poi perso, diventa decisivo per il contro-break. Più forte anche di se stesso, David torna vantaggio e la vince, continuando quella vita che si nutre del palcoscenico, come sottolinea Live is life degli Opus sparata dalle casse un secondo dopo il dritto lungo di Bautista.
E, adesso, avanti il prossimo: Sascha Zverev. Il tedesco conduce per 4-3 nei precedenti confronti diretti, due dei quali si sono giocati quest’anno: vittoria per Sascha ad Acapulco, riscatto di David a Miami.