La giornata di venerdì promette spettacolo alla Caja Magica con i quarti di finale maschili e le semifinali femminili. Tutte partite di altissimo profilo e dal pronostico quantomai aperto. Nel tabellone maschile degli ultimi otto rimasti in gioco, ben sette hanno vinto almeno un Masters 1000 (l’unico “intruso” è Tsitsipas che però ha all’attivo una finale a questo livello). Purtroppo però il mosaico della programmazione ha perso un tassello importante ancora prima di iniziare.
Marin Cilic si è infatti ritirato senza nemmeno scendere in campo, spalancando a Novak Djokovic le porte della semifinale. Il motivo alla base del forfait sarebbe un virus intestinale, forse lo stesso problema sofferto anche da Nadal a inizio torneo, pur senza gli stessi esiti (per adesso almeno). Peccato perché la partita si preannunciava molto interessante, visto che il croato, dopo un inizio di stagione traballante (4 vittorie e 6 sconfitte prima di questa settimana), era apparso in ripresa e avrebbe potuto dare del filo da torcere a Nole.
Il programma comunque rimane ricco di spunti e, si spera, di bel tennis. Ad esempio, rimane ancora il “derby primavera” tra Stefanos Tsitsipas e il campione in carica Alexander Zverev, unico singolare programmato sull’Arantxa Sanchez (non prima delle 19:30). I due si sono già affrontati nei quarti di un torneo 1000, lo scorso anno a Toronto con rocambolesca vittoria di Tsitsipas. L’altro precedente invece se lo era aggiudicato pochi giorni prima Zverev a Washington. Nessun confronto sulla terra dunque che probabilmente è la migliore superficie di entrambi o quantomeno la preferita.
Finora Tsitsipas ha viaggiato a velocità di crociera, senza particolari problemi, mentre il tedesco ha sofferto un po’ di più, regalando il proverbiale quarto d’ora di gloria nel primo set della partita contro David Ferrer al passo d’addio e cedendo un set a Hurkacz. Sascha dopo le difficoltà degli ultimi mesi ha però detto di essere nuovamente sulla buona strada e di essere soddisfatto del suo gioco attuale. Giovinezza contro giovinezza, fiducia contro fiducia, due dei rovesci più efficaci del circuito, in una parola: spettacolo.
Compito difficile per i rappresentanti della delegazione svizzera, costretti a dividere il campo con i migliori terraioli in circolazione. Roger Federer troverà Dominic Thiem, il secondo miglior interprete di questa superficie in circolazione e ultimo giocatore a sconfiggerlo sul rosso (Roma 2016). Lo svizzero avrà la possibilità di vendicare quella sconfitta, anche se la partita contro Monfils potrebbe aver lasciato degli strascichi. Thiem inoltre ha dimostrato di poter dare molto fastidio a Federer, avendolo sconfitto in ben tre occasioni e su tre superfici diverse.
L’austriaco è uno dei soli cinque giocatori a vantare un record positivo contro lo svizzero tra quelli che lo hanno affrontati almeno cinque volte (gli altri sono Nadal, Djokovic, Kafelnikov e Corretja). Thiem è dunque il logico favorito e un successo dello svizzero sarebbe davvero una sorpresa, anzi forse un’impresa. Mai però vendere la pelle dell’orso prima di averlo battuto; per maggiori informazioni chiedere a Monfils.
Uno scellino lo punteremmo più volentieri su Stan Wawrinka, apparso in splendida condizione negli incontri finora disputati. Lo svizzero ha mostrato la solita debordante potenza di fuoco con i colpi da fondo, unita ad un servizio intoccabile (nessun break subito in 30 turni di servizio giocati). Contro Rafael Nadal sarà ovviamente tutta un’altra storia, ma a dispetto dei precedenti (17-3 per il maiorchino) la partita si presenta apertissima.
Passando all’altra metà del cielo, anche la terza svizzera, Belinda Bencic, ha un compito piuttosto arduo. La vittoria su Naomi Osaka le ha infatti consegnato una difficilissima semifinale (ma quale semifinale è facile?) contro Simona Halep, campionessa in carica del Roland Garros. La romena è in grande condizione fisica e tecnica, ma soprattutto mentale. Bencic ha sicuramente approfittato di un passaggio a vuoto di Osaka nei quarti, ma è in buona forma e finalmente sembra tornata ai livelli che le competono. I precedenti poi sono dalla sua parte (2-1), anche se non si sono mai affrontati su terra. Dall’altro lato si affrontano Sloane Stephens e Kiki Bertens, due che sanno come ci si muove su questa superficie e che potrebbero regalare qualche bella variazione oltre ai soliti schiaffoni da fondo.