da Roma, il nostro inviato
Una Serena Williams con il freno a mano tirato ha impiegato un’ora e un quarto per tornare a vincere un match a Roma, il sesto consecutivo dopo il trionfo nel 2016, sua ultima partecipazione. L’ultima volta che l’avevamo vista in campo quest’anno era stato proprio contro l’avversaria odierna, Rebecca Peterson, al primo turno di Miami; in quell’occasione l’americana aveva lasciato un set per strada prima di chiudere 6-1 al terzo. Quella partita poi non venne seguita da altre perché Serena decise di ritirarsi, mentre adesso, al prossimo turno, si preannuncia un altro capitolo della rivalità tra le sorelle Williams.
Sarebbe la seconda volta che capita a Roma e a proposito di quella partita, avvenuta 20 anni fa, la sorella minore ha ammesso che “me la ricordo a mala pena. Di questi tempi sta capitando molto più spesso di trovarci vicine nelle fasi iniziali del torneo”. Mentre sulla sua preparazione per la terra ha fatto sapere di essere arrivata a Roma “abbastanza presto per i miei standard. Sono arrivata qui mercoledì. Volevo arrivare presto per abituarmi alle condizioni e alla vera terra. È stato bello averlo fatto“.
Nei primi game del match di oggi la n.11 del mondo è sembrata molto scarica nei colpi da fondo, ma ancor di più è apparsa distratta. Spesso infatti la pallina le cadeva dalle mani prima di andare a servire e non ha mostrato il suo solito cipiglio durante gli scambi. Dopo essersi lasciata scivolare addosso cinque palle break per passare in vantaggio, la mancanza di concentrazione ha influenzato anche il suo servizio, e con due doppi falli è andata sotto 1-3. Rebecca però a questo punto ha iniziato a scendere di intensità e di conseguenza Serena è riuscita a bucare la sua difesa molto più spesso. Il servizio è tornato ad esserle amico e senza ulteriori patemi ha chiuso 6-4 in 38 minuti.
Con il sole che continuava a nascondersi dietro le nuvole lasciando ogni tanto spazio a qualche goccia di pioggia, è partito un secondo set che Peterson ha giocato in maniera molto più convincente, riducendo anche gli errori. Ma non le è comunque bastato. Williams finalmente si è fatta sentire anche a livello di decibel e il match è scivolato in suo favore molto più agevolmente.
Risultati:
D. Cibulkova b. A. Sasnovich 6-2 6-3
K. Siniakova b. [15] Q. Wang 1-6 7-5 6-4
Y. Putintseva b. L. Tsurenko 6-4 6-2
J. Konta b. A. Riske 6-4 6-1
G. Muguruza b. S. Zheng 6-3 6-4
[10] S. Williams b. [Q] R. Peterson 6-4 6-2
[WC] V. Williams b. E. Mertens 7-5 3-6 7-6(4)
V. Kuzmova b. [WC] S. Errani 6-1 6-0
A. Tomljanovic b. [Q] T. Zidansek 7-6(1) 6-4
[14] A. Kontaveit b. [Q] M. Barthel 4-6 6-4 6-4
V. Azarenka b. S. Zhang 6-2 6-1
[13] M. Keys b. [Q] P. Hercog 6-4 7-6(3)
[LL] A. Anisimova b. [WC] E. Cocciaretto 6-3 6-3
S. Kenin b. [WC] J. Paolini 6-1 6-2