Come ci si sente ad essere campionesse di Roma dopo il tuo cammino in questo torneo?
È meraviglioso, specialmente considerando che nessuno mi dava grandi possibilità per la vittoria finale. Me stessa compresa, credo. Prima del torneo non ero super fiduciosa, non pensavo assolutamente alla finale. Ero semplicemente contenta di giocare una partita in più. Quindi è un po’ come un miracolo per me, visto che questo torneo è su terra, qui non ho mai giocato bene, e sulla terra è sempre dura. Ho affrontato ottime giocatrici da terra e ovviamente sono felicissima.
Come stanno i tuoi polsi? Ti preoccupano in qualche modo? Come li curerai in vista di Parigi?
Direi che migliorano quotidianamente, ma non sono ancora al 100%. Quando sono in campo a giocare non sento alcun fastidio. Tutte le mattine però sento un po’ di dolore. Una volta che ho cominciato a sudare e giocare va meglio e mi scaldo. Le fasciature servono solo per assicurarmi che non accada niente di grave, quindi…
Oggi non hai perso il servizio. In generale hai avuto una buona giornata alla battuta. Hai subito il break solo una volta tra semifinale e finale. Credo che tu non avessi giocato neanche una partita quest’anno senza perdere la battuta. Come puoi spiegarlo, e quanto bene hai sentito il servizio questa settimana?
Sì, mi ha un po’ sorpreso. Credo che lei soffrisse un po’ il mio servizio. Forse non riusciva a leggerlo troppo bene. Io pensavo solo che gli angoli potessero essere attaccati. La prima ha funzionato, ho fatto un sacco di punti. Era anche un po’ ventoso e credo che in queste condizioni sia sempre difficile rispondere al servizio. Ho fatto un paio di doppi falli, di cui non sono contenta. È qualcosa su cui voglio migliorare ovviamente. Ma comunque credo che il servizio sia stato ottimo per tutta la settimana. Mi ha aiutato in un sacco di situazioni, anche quando stavo perdendo. Forse è stata la chiave del torneo.
Ti chiedo di fare il mio lavoro per me per un attimo. Chi credi che siano le giocatrici da tenere d’occhio per il Roland Garros, a parte te?
Credo Simona perché è una combattente. Non importa che giochi sempre bene, ma è sempre difficile da battere perché non concede nulla. Sulla terra è il doppio più difficile vincere il punto contro di lei. Quindi io direi Simona. Ovviamente ci sarà anche Serena. Non so in che forma sarà. È difficile da dire. È sempre tra le favorite per me perché è sempre tosta. Sto guardando chi ha vinto qui (guardando la coppa, ndr). Sì, direi loro due, sono sempre tra le favorite. Ovviamente ci sono diverse giocatrici forti, visto che ora c’è una vincitrice diversa ogni settimana. Ho vinto a Roma, quindi è difficile prevedere chi vincerà a Parigi.
Su Serena, lei sembra unica perché non può essere dimenticata, anche se gioca poco. Quanto è un’incognita o un fattore X in ogni torneo?
Ci ho giocato contro due volte negli ultimi sei mesi circa. Credo di sapere più o meno tutto di lei. È vero che non sai mai in che forma sarà, visto che gioca poco. Se gioca una o due partite e poi si ritira è difficile da dire. Voglio dire, ovviamente se gioca ce la metterà tutta. Sarà molto difficile batterla. Non importa che sia sulla terra, perché lei è comunque potente. Ha giocato un sacco in passato, credo che sappia quello che fa. Ovviamente vuol essere in salute al 100%. Forse è per questo che gioca meno che in passato. Per me è comunque difficile da battere.
Conchita ha vinto qui quattro volte. Che consigli ti ha dato?
È difficile dare consigli su come si vince un torneo (sorride, ndr). Sì abbiamo provato, non solo per questo torneo, a lavorare su un paio di cose prima della stagione sulla terra rossa. C’erano piccole cose, piccole differenze rispetto ai tornei sul duro. Ovviamente lei adorava la terra, quindi sa esattamente quel che dovrei fare. Erano piccole differenze: i movimenti, forse dare più topspin alla palla, fare le palle corte, che non usavo mai ma che ho iniziato ad adoperare, e variare anche i servizi. Ci sono più opzioni. La terra ti dà più tempo, lavoriamo su quello. È difficile dire qualcosa. So che amava questo torneo, credo che abbia pregato perché io vincessi oggi. Sì, direi che è iniziato tutto dal mio gioco. Stavo comunque facendo il mio gioco, quindi in realtà non è cambiato granché.
Stavi parlando di Conchita. Quanto è stata dura decidere di affidarti solo a lei quando stavi bilanciando le cose tra lei e Rennae? È stata una scelta dura?
Di sicuro. Ho vinto il torneo, quindi sicuramente non è stata una cattiva decisione. Ho vinto tornei anche prima. Non voglio dire di aver fatto la miglior scelta della mia vita separandomi da Rennae, ma mi sentivo di farlo. Sentivo di poter continuare solo con Conchi, ed ero felicissima del suo lavoro. Era dura far combaciare il tutto, tutti i tornei. Il mio team è abbastanza grande adesso, ho pensato che non servissero due allenatori. Sento che se sto bene mentalmente, fisicamente, non voglio dire che non importa chi è al mio fianco, ma molto dipende da me, dal mio atteggiamento mentale. Credo di poter vincere tornei anche in futuro.
Traduzione a cura di Alberto Tedesco